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Interviste

Mantegazza: “Vincere tutti insieme, perché il Lugano è una famiglia”

LUGANO – Alla Reseghina è stato un caldo sabato di agosto, che non ha ricordato certo il clima – meteorologico – dell’hockey da campionato, ma la voglia di rivedere in pista i bianconeri era tanta, specie ora che mancano pochi giorni al debutto nella Champions Hockey League a Mannheim, un primo assaggio di hockey che conta.

Una folla di tifosi entusiasti ha acclamato i nuovi arrivati, intonato cori e fatto da cornice a una serata che ha di fatto sancito la fine della delusione per la finale persa contro il Berna e lanciato un’attesissima e intensa stagione 2016/17 per i colori bianconeri.

“Alla fine non è stata una grande delusione – ci ha spiegato la presidente Vicky Mantegazzaha fatto male solo nei primi momenti al termine della finale, ma siamo veramente contenti di ciò che è stato fatto, e questo ci dà l’entusiasmo per iniziare la nuova stagione”.

Vicky Mantegazza, per migliorare quei punti che andavano migliorati vi siete mossi capillarmente, siete soddisfatti del mercato?
“Certo, volevamo mantenere lo stesso tipo di gioco e l’armonia che c’erano la scorsa stagione. Abbiamo cercato gli innesti in più per affinare qualche dettaglio e credo che ora la rosa della squadra sia veramente di grande qualità”.

Ci sarà la nuova partecipazione alla Spengler e quella alla CHL che partirà fra pochi giorni. Quanto è importante riportare il marchio del Lugano in Europa dopo tanti anni?
“È una cosa molto importante, anche nelle passate partecipazioni a competizioni europee il Lugano ha sempre fatto una buona figura ed è quello che intendiamo fare anche stavolta. Sarà una nuova esperienza, vediamo dove ci porterà”.

Al termine della scorsa stagione ha portato in Lega il malcontento per certi episodi che hanno rischiato di compromettere la salute dei giocatori. Ad oggi avete ricevuto le risposte desiderate?
“Abbiamo ricevuto tutte le risposte a quelle domande, alcune sono soddisfacenti, altre tipicamente “politiche”. Vedremo come andrà in questa stagione, comunque per noi era importante farci sentire, speriamo di non doverlo fare di nuovo”.

Tornando all’attualità, quanta soddisfazione c’è nel vedere un uomo come Hirschi passare di sua volontà la “C” di capitano a Chiesa?
“È un gesto da signore quello di Hirschi, ma non scopriamo nulla di nuovo sulle sue qualità. D’altra parte era già successo a lui quando Julien Vauclair gli aveva passato la carica, e queste cose non fanno che sottolineare come l’Hockey Club Lugano sia una famiglia”.

A livello di squadra ci sono degli obiettivi, i giocatori si pongono dei traguardi, per un presidente invece quali sono i risultati che si vogliono raggiungere?
“Tutto quello che si fa durante la stagione lo si fa con un obiettivo comune. Quest’anno giocheremo in 4 tornei importanti e cercheremo di dare il meglio in ogni competizione, sperando di portare a casa delle vittorie”.

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