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Interviste

Loeffel: “Ho scelto il Lugano perchè voglio vincere il titolo, qui ci sono grandi ambizioni”

Il difensore è stato presentato ufficialmente giovedì: “Questa è stata la prima vera scelta della mia carriera. So che le aspettative nei miei confronti saranno elevate, avrò tante responsabilità”

LUGANO – Romain Loeffel è arrivato a Lugano. Il forte difensore classe 1991, che disputerà alla Cornèr Arena le prossime quattro stagioni, è giunto in Ticino sabato scorso. Insieme all’ex Ginevra Servette abbiamo cercato di capire che cosa lo ha spinto a scegliere proprio Lugano come prossima meta professionale.

“L’ambizione”, risponde con semplicità il nativo di La Chaux-de-Fonds. “Sono giunto ad un punto della mia carriera da giocatore professionista in cui aspiro a vincere il titolo di campione svizzero. Lugano ha delle ottime chances ed è una società con delle grandissime ambizioni. Questa è la ragione principale che mi ha spinto a firmare per i bianconeri”.

Dopo un’intera carriera giocata tra le fila di compagini romande, per Romain Loeffel la firma con il Lugano rappresenta anche un cambio di vita importante, lontano dalla sua Svizzera francese. “Questa decisione di giocare per il Lugano rappresenta per me la mia prima vera scelta in carriera. In passato non era dipeso da me il passaggio dal Gottéron al Servette, mentre ora sono stato io a voler approdare in Ticino. E sono estremamente soddisfatto di questo”.

Cerchiamo dunque di capire a fondo che tipo di giocatore è Romain Loeffel, un difensore dal quale tutta la società bianconera si aspetta molto. “Sono conscio delle responsabilità che mi saranno attribuite, le aspettative nei miei confronti sono elevate e quando ho firmato per il Lugano ero consapevole di questo. Se sono qui è perché ho fiducia nei miei mezzi. Conosco quelle che sono le mie doti e sono convinto che riuscirò a sfruttarle al meglio in pista con questa maglia. Amo definirmi un difensore offensivo, che apprezza particolarmente la zona d’attacco. Aiutare la squadra a livello realizzativo trovo sia qualcosa di estremamente appagante. Nel corso delle ultime stagioni ho lavorato molto su me stesso al fine di divenire un difensore vieppiù completo in tutti gli aspetti del gioco. In fin dei conti sono un difensore, e la solidità difensiva non può mancare”.

Ti definiresti un leader?
“Non direi. Sono un ragazzo discreto. Mi piace ridere e scherzare con i compagni di squadra, meno parlare e dettare ordini. Non amo definirmi un leader, specialmente fuori dal ghiaccio. In pista, invece, mi viene più naturale assumermi il ruolo di trascinatore. Proverò a portare la mia esperienza ad ogni cambio. Il fatto di conoscere già qualche giocatore, penso in particolar modo a Gregory Hofmann, non farà altro che contribuire al mio inserimento in squadra”.

Sei considerato uno dei difensori di passaporto rossocrociato più dotati dell’interna National League. Quanto ti ha fatto male la mancata convocazione in Nazionale in occasione dei Mondiali a Copenaghen?
“Chiaramente è stata una decisione che non mi ha fatto piacere, ma questo è lo sport. Se guardiamo ai risultati ottenuti da Fischer e dai suoi ragazzi, le scelte che sono state fatte si sono rivelate azzeccate, dunque non gli posso rimproverare nulla. A livello personale nel 2017 avevo disputato dei buoni mondiali a Parigi, dunque la scelta del coach mi ha colto un po’ di sorpresa, lasciandomi l’amaro in bocca. Ciò che posso e voglio fare ora, è riscattarmi. Voglio dimostrare a tutti che merito di far parte della Nazionale svizzera”.

(PPR/Melanie Duchene)

Come hai trascorso sino ad ora la tua estate?
“Nel mese di giugno mi sono sposato e per motivi puramente organizzativi ho deciso di rimanere a Ginevra a svolgere la preparazione fisica. Mi sono allenato individualmente con un coach privato e poi mi sono trasferito a Lugano sabato scorso”.

Trascorrerai ben quattro stagioni sulle rive del Ceresio. Ti sei già prefissato qualche obiettivo particolare?
“Se sono qui è perché voglio vincere il titolo, e so per certo che con questa squadra è possibile raggiungere tale traguardo. Negli ultimi anni il club ha dimostrato di aver fatto diversi importanti salti in avanti. A livello personale, invece, mi piacerebbe naturalmente ritornare a far parte dei quadri della Nazionale”.

Un altro obiettivo potrebbe essere quello di imparare l’italiano…
“Certamente! Non mi sono imposto tempistiche particolari, ma certo è che vivere in Ticino mi darà la possibilità di imparare una nuova lingua. Molti sostengono che per un francofono l’apprendimento dell’italiano sia cosa relativamente semplice. Vedremo… Mi iscriverò a qualche corso di lingua. Penso che per la fine della prossima stagione potrei essere in grado di concedere un’intervista in lingua italiana (ride, ndr.)”

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