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Interviste

Loeffel: “Dobbiamo riportare il Lugano dove deve stare, ripartendo dalle certezze”

Il difensore vuole dimenticare le ultime deludenti stagioni: “Con Pelletier abbiamo trovato stabilità, ora occorre salire verso le migliori. Il Ginevra senza Chris McSorley? Non sarà mai più lo stesso”

BIASCA – Il primo gol ufficiale del Lugano versione 2020/21 è arrivato dopo soli 22 secondi di gioco alla Raiffeisen BiascArena e porta la firma del numero 58.

Contro i Ticino Rockets di Eric Landry è stato Romain Loeffel ad aprire le marcature verso il largo 7-1 finale ma per il difensore romando conta soprattutto essere tornati a giocare: “C’era tanta voglia di ricominciare da parte di tuttiesordisce il difensoree le sensazioni dopo il primo ingaggio sono state bellissime. Ovviamente speriamo possa esserci un inizio anche del campionato”.

Romain Loeffel, prima amichevole, primo tuo gol; per una sera avete dimenticato l’incertezza che regna in questo periodo…
“Per adesso possiamo solo goderci l’aver ritrovato il ghiaccio giocando una buona prima partita, ma non dipende da noi ciò che verrà deciso in merito al campionato, il nostro compito è farci trovare pronti a qualsiasi possibilità. Ovviamente per noi è impossibile non pensare a tutta questa incertezza che circonda l’hockey, bisogna indossare le mascherine, ci sono i distanziamenti e i divieti da rispettare e questo ci ricorda sempre che c’è un’incertezza molto pesante. Chiaramente tutti noi vogliamo cominciare al più presto e trovare le piste con i tifosi, quindi cerchiamo sempre di essere aggiornati sull’evolversi della situazione e allo stesso tempo lavoriamo per essere pronti a una partenza il prima possibile”.

Nella partita di domenica si sono messi in luce diversi giovani, ma sono diversi i nomi nuovi in squadra. Una motivazione in più a fare bene?
“È sempre bello vedere anche facce nuove nello spogliatoio, ci sono tanti giovani che contro i Rockets hanno già dimostrato di avere tanta voglia di ritagliarsi uno spazio. Questo deve far parte della ricetta per una buona stagione, l’impegno dei giovani con la spinta di chi ha più esperienza”.

Un po’ quello che è sembrato mancare la scorsa stagione, non c’era la fame necessaria?
“Non è stata un’annata facile, sia sul piano di squadra che quello personale, ma quando c’è un cambio di allenatore in piena stagione significa che molte cose sono andate storte e tutti ne abbiamo responsabilità. Le scorse stagioni le abbiamo terminate al settimo e ottavo posto, con un’eliminazione veloce ai quarti, e questo non è certo quello che ci si aspetta da una squadra come il Lugano”.

Dal tuo punto di vista come ti sembra la squadra? Quali obiettivi vi ponete?
“Vogliamo assolutamente cercare di cambiare questa tendenza e pensare di arrivare il più in alto possibile, cercando di raggiungere le top del campionato, sapendo di avere un’ottima squadra che attende ancora almeno uno straniero. Non dovremo però pensare a quello che è stato, perché dovremo lasciare da parte la paura di sbagliare in favore della voglia di migliorare, e con Pelletier partiamo da una base di stabilità. Trovo che sia stato giusto confermare lui in panchina, perché un nuovo cambio avrebbe potuto portare ancora altra incertezza, mentre noi avevamo bisogno di sicurezze”.

Serge Pelletier è inoltre un coach molto familiare a Loeffel…
“Mi ha fatto molto piacere ritrovarlo qui a Lugano, perché con Serge Pelletier ci conosciamo molto bene, è stato mio coach a Friborgo e mi fece debuttare lui nel massimo campionato proprio con la maglia del Gottéron quando avevo solo 18 anni. Ovviamente io non sono più quel ragazzino alle prime armi e nemmeno lo stesso giocatore, oggi cerco di avere molte responsabilità sul ghiaccio, mentre lui ha accumulato molta esperienza sulle panchine in questi dieci anni, sono convinto sia la persona giusta per ripartire”.

La notizia clou delle ultime settimane ha riguardato un altro coach molto importante nella tua carriera, quel Chris McSorley che ha ormai lasciato Ginevra…
“Chris in quasi venti anni ha plasmato il Ginevra di oggi ricostruendolo dalla LNB, pochissime persone nell’hockey hanno gli stessi meriti nel costruire e gestire una squadra, c’è solo da togliersi il cappello davanti a lui. Ovviamente i tempi cambiano, a Ginevra hanno preso questa decisione e devono andare avanti sulla strada che hanno deciso, ma fa strano pensare che un personaggio come lui non sarà più in prima linea anche se un paio di stagioni le aveva passate già dietro la scrivania. È stato uno choc un po’ per tutti, penso soprattutto ai tifosi del Ginevra, che perdono un punto di riferimento che è stato fondamentale sia quando le cose sono andate bene sia quando sono andate male. Perché in fondo Chris McSorley è il Ginevra-Servette”.

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