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National League

Lo Zugo ha un solo obiettivo, il titolo per la squadra di Tangnes è l’unica opzione

Il faraonico mercato ha portato quanto c’era di meglio all’attacco dei Tori e anche un certo Genoni in porta. Le impressionanti bocche da fuoco basteranno a trascinare finalmente la squadra sulla cima dell’hockey svizzero?

L’inizio della stagione 2019/20 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZUGO

La rosa 2019/20

PORTIERI
Leonardo Genoni, Luca Hollenstein

DIFENSORI
Livio Stadler, Raphael Diaz, Thomas Thiry, Dominik Schlumpf, Santeri Alatalo, Miro Zryd, Jesse Zgraggen, Johann Morant

ATTACCANTI
David McIntyre (🇨🇦), Jerome Bachofner, Yannick Zehnder, Gregory Hofmann, Oscar Lindberg (🇸🇪), Yannick-Lennart Albrecht, Jan Kovar (🇨🇿), Lino Martschini, Carl Klingberg (🇸🇪), Fabian Schnyder, Dario Simion, Sven Leuenberger, Erik Thorell (🇸🇪), Sven Senteler


“All in”. Al tavolo verde del campionato di National League lo Zugo ha messo sul piatto ogni suo mezzo per arrivare finalmente alla posta piena. Dopo due finali perse nelle ultime tre stagioni, la squadra della Svizzera centrale ha capito di essere negli anni migliori di molti suoi interpreti, ma soprattutto ha capito di aver raggiunto capacità finanziarie – di conseguenza, attrattività – in grado di portare alla Bossard Arena il meglio in circolazione.

Alla voce “ingaggi”, semplicemente scorrendo i nomi di Gregory Hofmann, Leonardo Genoni, Jan Kovar, Erik Thorell, Oscar Lindberg c’è di che farsi venire i brividi, tanto da far passare in secondo piano anche l’arrivo di un talento come Jerome Bachofner da Zurigo.

Un saldo ampiamente in positivo tenendo conto anche delle perdite sì pesanti ma compensate al meglio di Reto Suri e Dominic Lammer, i due neo bianconeri che hanno fatto la Axenstrasse in senso inverso rispetto a Hofmann.


ARRIVI
Leonardo Genoni (G, Berna)
Jerome Bachofner (F, ZSC Lions)
Gregory Hofmann (F, Lugano)
Erik Thorell (F, HIFK)
Jan Kovar (F, Plzen)
Emil Kristensen (F, KooKoo)
Oscar Lindberg (F, Ottawa Senators)

PARTENZE
Tobias Stephan (G, Losanna)
Reto Suri (F, Lugano)
Dominic Lammer (F, Lugano)
Sandro Aeschlimann (G, Davos)
Dennis Everberg (F, Rögle)
Garrett Roe (F, ZSC Lions)
Brian Flynn (F, Ambrì Piotta)
Tobias Fohrler (D, Ambrì Piotta)
Victor Oejdemark (D, Losanna)

STRANIERI
David McIntyre (F, 🇨🇦)
Erik Thorell (F, 🇸🇪)
Carl Klingberg (F, 🇸🇪)
Jan Kovar (F, 🇨🇿)
Emil Kristensen (F, 🇩🇰)
Oscar Lindberg (F, 🇸🇪)


Il potenziale dell’attacco a disposizione di Tangnes è a dir poco impressionante, tenendo conto che già la scorsa stagione i Tori avevano il secondo miglior attacco della lega dietro al Lugano, e oggi hanno soffiato ai bianconeri proprio il miglior attaccante svizzero del campionato.

Di uno che è stato in grado di segnare 32 reti stagionali in una squadra in crisi praticamente 7 mesi su 8, solo si può immaginare cosa può combinare in una struttura collaudata che esalta gli attaccanti, oltretutto al fianco di uno dei centri più ambiti d’Europa, tale Jan Kovar.

Reto Kläy ha pescato alla grande dal mercato internazionale, non solo con Kovar, ma anche con Thorell, un attaccante che sembra avere le caratteristiche fatte apposta per il gioco dello Zugo, capace di segnare 71 reti in tre stagioni nel campionato finlandese.

L’ultimo colpo in ordine cronologico risponde al nome di Oscar Lindberg, centro two way dalle spiccate doti di leader e uomo squadra, un giocatore che si è ritagliato uno spazio importante in NHL come centro da terza linea di sostanza e tanta intelligenza.

Lo svedese andrà a mettere qualità e profondità in una posizione che forse allo Zugo è sempre mancata, in quel bottom six che a livello di energia e produttività non è mai mancato ma che ha spesso tradito nel fuoco dei playoff, quando occorreva tirare fuori la testa da post season e trovare le reti pesanti e sporche nei momenti che lo richiedevano.


L’unico punto “debole”, se così vogliamo chiamarlo, la squadra di Tangnes lo ha in una difesa un po’ corta tra i titolari e composta al 90% da ottimi gregari e macchine da lavoro ma con poca fantasia.

Le mani pensanti rimangono quelle di Capitan Diaz e fuori da lui il solo Alatalo può ricoprire un ruolo di primo piano in termini di qualità e costruzione di gioco, le prestazioni altalenanti di Zgraggen, Schlumpf e Zryd nella scorsa stagione lasciano aperto un mezzo punto di domanda e in caso di infortuni, pur potendo attingere dall’Academy, la coperta sembra almeno discretamente corta.

Non che questo possa far dormire sonni terribili a Tangnes, pensando che dietro a Diaz e compagni ci sarà a vegliare Leonardo Genoni, il recordman tra i portieri svizzeri. Il portiere nativo della Valle di Blenio non solo garantisce prestazioni di alto livello per l’intera stagione, ma soprattutto allungherà il periodo di fortune in porta prendendo il testimone da Tobias Stephan (che comunque si è sempre espresso sui livelli più alti) garantendo un ricambio più giovane e quindi copertura ancora per molte stagioni.

Al tirar delle somme questo sembra proprio lo Zugo che non può fare altro che andarsi a prendere quel maledetto titolo che brama dal 1998, nessuno può vantare un organico offensivo del genere abbinato al miglior attaccante svizzero (e anche Martschini è da podio), al miglior portiere e a due dei migliori stranieri della National League.

Questa stagione sarà la vera occasione per i Tori con un Berna alle prese con l’importante ricambio del portiere, ceduto proprio allo Zugo, e con l’incognita di Schlegel come ricambio. D’altra parte altre squadre sono alle prese con “rivoluzioni” come gli ZSC Lions e altre “nuove” del giro come Bienne e Losanna non sembrano ancora pronte per puntare fino in cima. Insomma tutto sembra andare a favore dello Zugo, e gli investimenti fatti giustificano un solo risultato.


MIGLIOR INNESTO

Gregory Hofmann: Difficile scegliere nel mercato faraonico messo in piedi dallo Zugo, tra lui, Kovar, Lindberg, Genoni e alla fine tutti questi possono essere considerati i pezzi più importanti. Ma essersi dotati di un’ala potenzialmente da 40 reti a stagione, capace di segnare in qualunque contesto e situazione di gioco è un colpo che in Svizzera non ha avuto pari.

In un sistema collaudato come quello di Tangnes e al fianco di compagni che parlano la stessa lingua di gioco, l’ex bianconero può rendere l’attacco dello Zugo qualcosa a dir poco devastante, sia in regular season che nei playoff.

ADDIO DOLOROSO

Reto Suri: Lo zurighese alla Bossard Arena è uno che comunque ha scritto l’era del nuovo Zugo degli anni 2010, ha messo una marea di punti ed è stato anche nel gruppo dei capitani della squadra per le ultime cinque stagioni.

Giocatore tra i più amati dalla tifoseria della Bossard, Suri ha salutato in lacrime il pubblico dopo che gli era stato esposto lo striscione “E ora firma il rinnovo” durante le vicissitudini del suo complicato passaggio in bianconero.

Ha lasciato in eredità 170 punti nelle sue stagioni in Svizzera centrale e, anche se l’arrivo di Hofmann non lo farà rimpiangere, per qualcuno è comunque una perdita molto pesante per la classe e il rendimento mostrati.

FATTORE X

La pressione: Sembra ridicolo parlarne di una squadra costruita per vincere il titolo, ma alle aspettative vanno affiancati i risultati. Mai come questa stagione può e deve essere “quella giusta” per lo Zugo, come sembrava però già nei playoff scorsi.

L’ingaggio di giocatori come Hofmann e Lindberg in particolare potrebbe sfatare qualche tabù legato alle prestazioni pesanti nei momenti che lo richiedono, basterà ad avere qualcosa di più nel serbatoio quando servirà sul serio? Qualcuno diceva che gli attacchi vincono le partite ma le difese vincono i campionati.


La classifica di HSHS

1. ZUGO
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12. RAPPERSWIL

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