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Lugano

Le polveri sono bagnate, Lugano sconfitto a Zurigo

I bianconeri disputano un’ottima partita ma sprecano l’impossibile sotto porta. La difesa perde anche Wolf, non più schierato dopo un colpo nel secondo tempo

© Berend Stettler

Le polveri sono bagnate, Lugano sconfitto a Zurigo

ZSC LIONS – LUGANO

2-1

(1-0, 1-0, 0-1)

Reti: 16’46 Prassl (Wick, Berni) 1-0, 37’14 Geering (Baltisberger) 2-0, 52’33 Morini (Fazzini, Sannitz) 2-1

Note: Hallenstadion, porte chiuse. Arbitri Hebeisen, Nikolic; Kehrli, Duarte
Penalità: ZSC Lions 3×2′, Lugano 3×2′

Assenti: Sandro ZurkirchenElia RivaTim Heed (infortunati), Timo HaussenerLoic Vedova (Rockets), Matteo Romanenghi (sovrannumero)

ZURIGO – Mai come oggi tornano a far capolino quelle parole scritte sul Lugano sono poche partite fa: la squadra bianconera sa vincere se obbliga l’avversario a una partita povera di reti.

Già, perché la squadra di Pelletier ha dimostrato di aver ritrovato solidità ed efficienza in chiave difensiva ma stavolta ha fatto peggio in attacco, non riuscendo ad andare oltre alla rete di Morini nel finale e a sfruttare almeno una parte delle molte occasioni capitate sui bastoni dei giocatori ospiti.

© Berend Stettler

E questa sterilità offensiva comincia a diventare cronica, con le quattordici partite senza trovare la via del gol da parte di Mark Arcobello, il quasi nulla proposto da Reto Suri e i pasticci collezionati da Romain Loeffel ogni volta (o quasi, perlomeno) che ha un disco buono da giocare in attacco. Che poi non è solo un problema dei giocatori bianconeri è vero, Flüeler ci ha messo del suo disputando una partita praticamente perfetta, ma è innegabile che la media di 2,8 reti a partita (in abbassamento) va deviata verso l’alto affinché gli sforzi collettivi sul piano difensivo vengano ripagati più spesso.

Contro i Lions infatti il Lugano ha pagato a caro prezzo questa sua mancanza, lo ha fatto dopo un avvio di partita ordinato, convinto e combattivo, dove ha lasciato sul ghiaccio almeno due occasioni clamorose per chiudere la prima frazione sotto per 1-0, ed è successo di nuovo nel periodo centrale, subendo il raddoppio degli zurighesi dopo aver avuto almeno quattro occasioni nitide consecutive per trovare il pareggio e magari qualcosa in più.

© Berend Stettler

Non che i Lions siano stati a guardare in tutto ciò, anzi, ma i ragazzi di Pelletier sono stati bravi nel cercare le proprie occasioni e nel far traballare una difesa di casa un po’ troppo coraggiosa e vanitosa, facendo gioco pari al suo avversario e provocando diversi brividi al sempre attento Flüeler.

Va speso un elogio alla squadra ticinese, per la capacità di aver riordinato le idee e di essersi riproposta disciplinata e capace di giocare con qualità su una pista del genere e per aver proposto ancora uno sforzo difensivo degno di nota alla sesta partita in undici giorni, la seconda senza Heed e Riva e con Wolf non più rientrato nel terzo periodo dopo un check di Pettersson.

© Berend Stettler

Conseguenza, più spazio per tutti, compreso Ugazzi, schierato per oltre dieci minuti in cui ha mostrato di essersi ormai ambientato e nei quali ha svolto il suo compito con ordine e coraggio, mostrandosi pure pericoloso con un paio di incursioni offensive che hanno generato un bel po’ di lavoro per la difesa dei Lions.

Purtroppo al Lugano è mancato anche lo slancio finale dopo la rete di Morini (generata da una spettacolare discesa di Fazzini) e quando sembrava il momento buono per il colpo a quel punto meritato sono forse venute a mancare le energie e complice anche una penalità ingenua di Bürgler l’assalto a Flüeler è rimasto solo un’intenzione.

© Berend Stettler

Un vero peccato per i bianconeri, la mira e la freddezza hanno tradito le mani di una squadra che ha fatto un’ottima impressione di fronte al gruppo di Grönborg, tenendo pure conto del contesto e dalle ombre e poche luci dalle quali sbucavano i bianconeri nell’ultimo periodo.

La sconfitta lascia sicuramente l’amaro in bocca, ma la prestazione generale riporta un po’ di conforto dopo le ultime uscite, oltre alla solidità è stato ritrovato anche un certo ordine. Ma siamo sicuri che certe occasioni sprecate perseguiteranno i bianconeri sul lungo viaggio di ritorno.


IL PROTAGONISTA

Lukas Flüeler: Il portiere zurighese non ha il dono della costanza ed è sempre una lotteria con lui in pista. Stavolta era in una di quelle serate positive e seppure aiutato dalla mira sballata degli attaccanti ospiti, il 32enne ha giocato una partita quasi perfetta.

Sicuro tra i pali e prudente nelle uscite, è stato battuto solo sulla doppia incursione di Fazzini e Morini, ma già su quel tiro a botta sicura di Arcobello nel primo periodo aveva fatto capire che c’era da fare i conti anche con lui.


HIGHLIGHTS

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