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Interviste

Lapierre: “Quella del 2016 era una sfida per cui non eravamo ancora pronti, adesso lo siamo”

Il canadese punta sull’esperienza nella sfida contro i Lions: “Stavolta tutti sanno benissimo cosa li attende. Come squadra siamo pronti per la sfida, mentre a livello personale ho un ruolo molto diverso rispetto a due anni fa”

LUGANO – Sono passati alcuni giorni dalla vittoria sul Bienne, ed ora quella serie è già un lontano ricordo. Il Lugano è concentrato sull’ultimo grande compito della sua stagione, battere quegli ZSC Lions che hanno rappresentato una delle sorprese di questi playoff, con un hockey fatto di sacrifici (oltre 25 tiri bloccati a partita) che li ha portati sino alla finalissima.

“La serie contro il Bienne ci ha permesso di capire chiaramente come dobbiamo giocare”, ha spiegato Maxim Lapierre, attuale top scorer dei playoff. “Dobbiamo scendere sul ghiaccio mettendoci il fisico, senza mai tirarci indietro. Affronteremo la finale con la stessa mentalità, consapevoli che il nostro gioco potrebbe dare i suoi frutti migliori solamente dopo alcune partite… Questo non ci spaventa. Vogliamo applicare il sistema alla lettera e continuare a lavorare duro, perché è questo che contro il Bienne ha girato la serie dopo essere stati sotto per 2-0”.

I bianconeri, rispetto alla finale di due anni fa, si presenteranno in pista come una squadra diversa, forte delle avventure vissute nel recente passato. “Sembra passata una vita dall’ultima volta che siamo andati in finale – ha spiegato Lapierree sappiamo di essere cresciuti da allora, grazie all’esperienza accumulata. Ora tutti sanno benissimo cosa li attende a partire da giovedì sera. Ci saranno tante emozioni in ballo, e la partita sarà in bilico praticamente ad ogni cambio… Come squadra siamo pronti per questa sfida”.

“Esperienza” è sicuramente la parola più pronunciata nei corridoi della Resega nell’ultima settimana, ed è il fattore su cui il Lugano punterà con decisione per arrivare alla vittoria.

“A volte si è chiamati ad affrontare sfide per cui non si è ancora pronti, oppure che ti colgono di sorpresa”, ha spiegato Lapierre. “Nel 2016 eravamo una squadra giovane, ma da quel momento abbiamo imparato molte cose. Sappiamo che ogni piccolo dettaglio conta, e che siamo in finale per una ragione ben precisa”.

Ad essere cambiato nel frattempo non è solamente il Lugano, ma anche lo stesso Lapierre, che da quell’esaltante cavalcata del 2016 si presenta oggi come un giocatore radicalmente diverso rispetto a quello della prima esperienza in Svizzera.

“In quei primi playoff l’allenatore mi chiedeva di rivestire un ruolo diverso rispetto a quello attuale. Naturalmente la mia caratteristica principale rimane quella di essere un giocatore che porta tanta passione sul ghiaccio, ma nel corso degli anni ho cercato di adattarmi in rapporto alle esigenze delle squadre per cui giocavo. In NHL il mio compito era sostanzialmente quello di entrare sul ghiaccio, distribuire qualche check, e poi tornare in panchina. In Europa sono cambiato, e al termine della passata stagione mi sono preso il tempo di guardare tantissimi video per conoscere al meglio tutti i migliori giocatori che militano nelle altre squadre”.

Tra gli avversari che Maxim Lapierre conosce bene c’è sicuramente il difensore degli ZSC Lions, Kevin Klein, con cui potrebbe venirsi a creare un’appassionante sfida nella sfida.

“Kevin è indubbiamente un ottimo giocatore, con cui ho avuto l’opportunità di giocare per un breve periodo durante il traning camp ai New York Rangers all’inizio della passata stagione. Condividiamo lo stesso approccio all’hockey, e proprio per questo so che per affrontare lui e gli ZSC Lions bisognerà essere pronti… All’interno del nostro gruppo sappiamo però di aver imparato abbastanza per darci una buona chance per vincere”.



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