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Ambrì Piotta

“L’amichevole” va all’Ambrì Piotta, da martedì si salvi chi può

AMBRÌ – FRIBORGO

5-2

(1-0, 3-1, 1-1)

Reti: 0’25 Balej (Emmerton, Ngoy) 1-0, 22’26 Bastl (Monnet, Guggiberg) 2-0, 26’11 Trisconi (Jelovac, Lauper) 3-0, 38’11 Vauclair (Schilt, Steiner) 3-1, 39’23 Emmerton (Gautschi) 4-1, 44’15 Neukom (Kienzle) 4-2

Note: Valascia, 2’827 spettatori. Arbitri Dipietro, Wiegand; Gnemmi, Obwegeser
Penalità: Ambrì 10×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Fora), Friborgo 9×2′

AMBRÌ – Non si perda troppo tempo a cercare chissà quali significati nella partita giocata sabato sera alla Valascia, perchè di fatto ce ne sono ben pochi.

Nonostante questo, è chiaro che terminare con una nota positiva è sempre meglio che farlo con una stonata, ed allora il successo dell’Ambrì Piotta non può che fare bene, così come positivo è il fatto di vedere la squadra chiudere i playout con tre vittorie filate, dopo un inverno amaro di soddisfazioni.

D’altro canto una sconfitta avrebbe fatto scattare davvero l’allarme rosso, visto che Dwyer ha deciso di mandare in pista praticamente la squadra al completoBalej per D’Agostini, al rientro Guggisberg – mentre Huras ha lasciato praticamente metà effettivo a riposo e schierato una formazione infarcita di giovani.

Logica conseguenza è stata la vittoria dei biancoblù, anche se nel finale di gara il risultato è stato messo in dubbio un po’ più del dovuto, con quella serie di boxplay (quattro quasi di fila) che avrebbero anche potuto consegnare la terza rete ai burgundi, con tutte le complicazioni del caso.

Nel finale Michael Fora si è inoltre reso protagonista di un brutto ed evitabile intervento alla balaustra nei confronti di Daniel Steiner, che verosimilmente gli costeranno la squalifica e costringeranno Dwyer a cambiare qualcosa in retrovia almeno in Gara 1.

Per il resto, considerando il contesto, è stata una partita “ok” da parte dei leventinesi, soprattutto nella sua prima metà.

La frazione iniziale è stata controllata dall’inizio alla fine dai padroni di casa, andati in vantaggio già dopo 25 secondi grazie a Balej – abile nello sfruttare un brutto rebound concesso da Saikkonen – e capaci di costruirsi poi diverse chance per trovare altre reti. I gol sono arrivati nel periodo centrale, con Bastl, Trisconi ed Emmerton a mettere una seria ipoteca sulla partita, mentre il solo Tristan Vauclair sul fronte avversario aveva saputo battere Zurkirchen.

Buona l’impressione fatta da Balej, che alla sua prima apparizione in NLA dal 2007 ha portato energia, presenza fisica e un’interessante propensione al tiro – in powerplay ha cercato la porta praticamente da ogni posizione – il che lo rende un’interessante opzione in vista della lotta alla salvezza.

Positivo anche che Emmerton abbia trovato di nuovo il gol, portando a termine i playout con un bottino di quattro gol segnati nelle ultime tre partite. Il gioco dell’Ambrì passa in maniera importante dal suo bastone, e l’abilità dei biancoblù di avere una reale possibilità contro il Gotteron dipendono dalla sua abilità di elevare il gioco e ritrovare il miglior livello.

Un ruolo ancora maggiore sul fronte leventinese l’avrà però la componente mentale, ed in questo senso alcuni buoni segnali a livello di atteggiamento sono arrivati di recente, ma il terzo tempo ha comunque evidenziato qualche lacuna di troppo.

Il gol in powerplay di Neukom ha riaperto la sfida (Zurkirchen ha pagato a caro prezzo l’aver spedito il puck in tribuna), e tre penalità consecutive hanno poi dato ritmo al Friborgo, e se in formazione ci fossero stati i vari Sprunger, Cervenka, Mauldin, Rathgeb o Picard si può stare certi che qualche disco in più in fondo al sacco ci sarebbe finito. La partita si è poi chiusa sulla rete di Tommaso Goi, al suo primo sigillo in carriera in NLA.

Fortunatamente tra pochi giorni si potrà smettere di ragionare in via ipotetica, e si capirà effettivamente quanto questo Ambrì Piotta sarà in grado di giocarsi la serie contro una squadra che è stata sì la più grande delusione del campionato, ma che rimane capace di mettere in difficoltà chiunque con le sue prime linee.

In tutta onestà la sensazione è che il gruppo di Dwyer abbia fatto qualche passo avanti, ma che non sia ancora pronto per battere il Friborgo almeno quattro volte sull’arco di sette sfide. La capacità di smentire gli scettici è però tutta nelle mani dei biancoblù, che martedì permetteranno di capire a quale punto è arrivato il “processo” di Gordie Dwyer in questo mese e mezzo di lavoro.

Basta amichevoli, basta preparazione, basta alibi. Adesso si farà sul serio, si salvi chi può.

fattore2

LA VOGLIA DI VINCERE: Il risultato è probabilmente la cosa meno significativa di questa partita, viste le premesse da cui è nata.

Da una parte Dwyer ha deciso di mandare in pista una formazione completa e “reale”, mentre dall’altra Larry Huras ha lasciato a riposo nove titolari, ed in totale i giocatori che mancano nelle file del Gotteron erano addirittura 13.

La logica conseguenza è stata la vittoria dell’Ambrì Piotta, che ha però saputo convincere solamente nella prima metà di partita. Due approcci diversi con però lo stesso obiettivo, ovvero arrivare al meglio martedì sera.

In questo senso i biancoblù potrebbero aver rimediato una squalifica per Fora, mentre i burgundi potrebbero aver perso Steiner… Chi avrà avuto ragione lo scopriremo presto.

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