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Ambrì Piotta

L’Ambrì usa le armi giuste, la vittoria sfugge per un pelo

Lo Zugo ha dettato i ritmi della sfida, ma i leventinesi hanno risposto con ordine e solidità. I biancoblù possono recriminare su alcune occasioni non sfruttate

L’Ambrì usa le armi giuste, la vittoria sfugge per un pelo

AMBRÌ – ZUGO

2-3

(2-0, 0-0, 0-1; 0-1)

Reti: 10’41 Diaz (Klingberg, Albrecht) 0-1, 13’05 Fohrler (Zwerger, Flynn) 1-1, 19’23 Isacco Dotti (Kostner, Grassi) 2-1, 59’29 Senteler (Hofmann, Diaz) 2-2, 64’14 Senteler (Martschini) 2-3

Note: Valascia, porte chiuse. Arbitri Tscherrig, Nikolic; Obwegeser, Burgy
Penalità: Ambrì 4×2′, Zugo 4×2′

Assenti: Patrick IncirZaccheo DottiMatt D’AgostiniBenjamin ConzElias Bianchi (infortunati), Karim Del PonteElia Mazzolini (Rockets), Rocco Pezzullo (Nazionale U20), Julius Nättinen (Nazionale), Michael Fora (squalificato)

AMBRÌ – Malgrado il punticino ottenuto contro lo Zugo abbia un gusto agrodolce, l’Ambrì Piotta può essere soddisfatto della prova messa in pista alla Valascia, questo nonostante la vittoria sia sfuggita ai biancoblù per soli 31 secondi… Quelli che mancavano alla terza sirena quando Senteler ha infilato il 2-2.

Ciò che più importa è però aver visto la squadra di Cereda disputare esattamente la partita necessaria per avere una chance contro un avversario quotato come lo Zugo, ed in definitiva i leventinesi hanno fatto quasi tutto alla perfezione. “Quasi” perché sarebbe bastato sfruttare una delle ghiotte chance nel terzo tempo oppure all’overtime per portare a casa la vittoria, ma per il resto l’Ambrì ha ben impressionato dall’inizio alla fine.

Il successo sarebbe potuto arrivare se uno tra Zwerger e Müller fosse riuscito a segnare a porta sguarnita, ma nell’occasione è forse mancata un po’ di audacia per tirare dalla distanza. Le ghiotte chance si aggiungono a quella avuta nel terzo tempo da Novotny – che solo dallo slot ha sparato su Hollenstein – oppure alle due opportunità sprecate da Flynn nell’overtime, tutti episodi che possono far recriminare l’Ambrì Piotta.

L’altro lato della medaglia è però rappresentato da uno Zugo che, nonostante fosse alla terza partita in quattro giorni, ha saputo dettare con impressionante costanza il ritmo dell’incontro. La squadra di Cereda in questo senso ha ben interpretato la sfida, puntando sui suoi punti di forza anziché cercare di contrastare lo Zugo sullo stesso piano, e ne è così nata una prova difensivamente ordinata a guardia di un ottimo Ciaccio.

Ritmo e velocità d’esecuzione hanno permesso a Kovar e compagni di vantare un maggior possesso del puck (che per finire ha legittimato la vittoria), ma troppo spesso gli ospiti si sono lasciati andare ad inutili virtuosismi – il famoso “fioretto” – anziché cercare quella concretezza con cui invece l’Ambrì ha saputo condire il suo gioco.

Nonostante i soli due stranieri a disposizione e la pesante assenza di Fora, i biancoblù hanno portato sul ghiaccio grande convinzione e ci hanno messo pure il fisico, fornendo una reazione che si è basata sul collettivo e non sulla forza trascinante di qualche singolo. Questo è probabilmente il fattore più significativo venuto a galla venerdì, e che permette di vedere il bicchiere mezzo pieno nonostante i punti lasciati per strada.

In tutto questo c’è stato anche lo spazio per il secondo debutto nel giro di pochi giorni, stavolta per il giovane Michael Pastori che, dopo aver passato buona parte del preseason con la prima squadra, ha avuto modo di giocare la sua prima partita nella massima lega. Utilizzato con una certa regolarità nei primi due tempi – poi special teams e svilupparsi degli eventi lo hanno “tagliato fuori” dalle rotazioni – sicuramente si è difeso bene, sia in termini di tempismo che di presenza fisica.

Il boxplay si è nuovamente confermato un punto di forza – superati anche 41 secondi di 3-contro-5 – ed in generale la fase difensiva ha ben arginato l’esuberanza dello Zugo, che non è mai riuscito a far andare “fuori giri” l’Ambrì nonostante il gran ritmo imposto all’incontro.

I biancoblù hanno insomma mostrato compattezza ed organizzazione, giocando una partita calma e matura, questo nonostante la prima rete stagionale di Fohrler e la seconda di Isacco Dotti non siano bastate.  Per ottenere la vittoria è mancato davvero qualche dettaglio, ma tutto ciò che si chiede alla squadra di Cereda venerdì è stato portato sul ghiaccio.


IL PROTAGONISTA

Isacco Dotti: Lui sicuramente non è abituato ad andare in gol, ma venerdì ha firmato quella che è già la seconda rete della sua stagione, ed ha avuto indubbiamente un significato particolare.

Il pensiero di Dotti è infatti andato al nonno Giordano Coppa, giocatore dell’Ambrì Piotta negli anni Cinquanta e Sessanta e spentosi qualche giorno fa. Coppa aveva militato anche nella squadra che nel 1962 vinse la storica Coppa Svizzera, e proprio per questo il gol del provvisorio 2-1 è stato tra i momenti cardini della serata.


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HIGHLIGHTS

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