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Ambrì Piotta

L’Ambrì spreca una grande chance e si inchina al Berna all’overtime

AMBRÌ – BERNA

3-4

(1-1, 1-3, 1-0; 0-1)

Reti: 15’14 Hall (Mäenpää, Giroux) 1-0, 18’42 Berger (Plüss, Bodenmann) 1-1, 25’59 Trunz (Chavaillaz) 2-1, 31’51 Conacher 2-2, 33’29 Scherwey 2-3, 47’06 Grassi (Kamber) 3-3, 60’26 Rüfenacht (Untersander, Roy) 3-4

Note: Valascia, 6’022 spettatori. Arbitri Massy, Wiegand; Borga, Bürgi
Penalità: Ambrì 1×2′, Berna 6×2′

AMBRÌ – In una delle serate più importanti della stagione, l’Ambrì aveva l’opportunità di incamerare punti pesantissimi con la rivale diretta Berna tra le mura amiche della Valascia, così da dare una sterzata decisiva alla lotta per l’entrata ai playoff.

Al termine di una partita sofferta ed in cui per lunghi tratti gli orsi si sono fatti preferire, i leventinesi sono stati sconfitti con il punteggio di 4-3 dopo il supplementare. Se da una parte i danni sono dunque stati limitati, dall’altra resta amarezza per non essere stati capaci di cogliere l’occasione di battere un Berna sì volenteroso e motivato, ma anche molto vulnerabile.

Giusto comunque ricordare che gli uomini di Kossmann sono scesi sul ghiaccio con diverse pesanti defezioni – in particolare da segnalare quelle di Fora, Berger e Zgraggen – e che il potenziale delle due formazioni è ben diverso. In una sfida come questa, dove tensione e nervosismo la fanno da padroni, le cose tendono però a livellarsi ed alla fine a conquistare la vittoria è stata la squadra che più l’ha cercata.

Come detto, sin dall’avvio i nervi tesi hanno stabilito il fil rouge della partita, sbloccatasi proprio a causa di una reazione davvero evitabile del solito Helbling. Con il nazionale sulla panchina dei penalizzati, i biancoblù hanno trovato il prezioso 1-0 grazie ad una furba deviazione di Hall, abile a deviare un appoggio scagliato da Mäënpää dalla blu.

Il gol, invece di liberare definitivamente i locali, ha avuto l’effetto di far scatenare tutta la rabbia del Berna, fin li padrone del ghiaccio ma un po’ sornione sotto porta. Il pareggio era nell’aria, ed infatti Pascal Berger ha riportato il punteggio sull’1-1 ancora nel primo periodo.

In una delle serate no della coppia PestoniGiroux – evanescenti i due in questa importante occasione – ad ergersi a protagonisti sono così state le cosiddette seconde linee, nella fattispecie con Trunz. Il difensore fresco di rinnovo ha trovato con una bella conclusione il 2-1 in avvio di secondo tempo, facendo subito pensare che il peggio fosse passato.

Fino a quel momento, l’Ambrì era stato autore di una partita molto intelligente, incassando e gestendo le folate offensive dei bernesi al meglio e colpendo con precisione chirurgica in attacco. Sono però bastati 1’38 di blackout per rovinare quanto costruito sino a quel momento, con i biancoblù che prima hanno incassato il nuovo pareggio al termine di un’azione personale di Conacher e poi, sugli sviluppi di un dubbio fallo fischiato proprio al top scorer ospite, un’imperdonabile ingenuità di Zurkirchen ha regalato il 3-2 a Scherwey in shorthand.

Da quel momento, i padroni di casa sono progressivamente scomparsi dal ghiaccio, schiacciati da una formazione della capitale evidentemente all’ultima spiaggia e che dunque ha continuato ad attaccare spinta dalla forza della disperazione. La difesa, come già anticipato priva di alcuni dei suoi uomini migliori, ha tremendamente faticato a contenere i più fisici attaccanti del Berna ed è spesso rimasta in balia della coppia di giocatori d’importazione formata da Ebbet e Conacher, semplicemente scatenati in questa uscita. Fedele specchio della situazione il totale dei tiri registrato a fine partita, con un eloquente 51-18 in favore della truppa di Leuenberger.

In maniera piuttosto casuale ed approfittando dell’ennesima figuraccia in campionato di Stepanek, Grassi ha regalato il 3-3 all’Ambrì al 47’, ma nemmeno questo episodio è stato capace di rivoltare l’inerzia della partita. Il Berna ha continuato a crederci e a cercare la quarta segnatura, mentre i ticinesi si sono visibilmente limitati a difendere, determinati a conquistare un punto rischiando il meno possibile.

Il fortino eretto da Zurkirchen ha così retto sino all’overtime, dove l’equilibrio è stato spezzato da un tiro della domenica di Rüfenacht dopo appena 26’’.

Se da un lato la sconfitta patita non chiude sicuramente i discorsi per la lotta ai playoff, è innegabile che l’occasione fosse ghiotta per i biancoblù per mettere fieno in cascina. Il Berna ha nuovamente dimostrato di essere un’animale ferito e, in particolare nei primi due periodi, è andato avanti grazie alle fiammate individuali di alcuni dei leader piuttosto che con un gioco ragionato e corale. Un peccato dunque che siano bastate due ingenuità leventinesi in poco tempo per riportare in partita gli orsi, che da quel momento hanno poi recuperato la fiducia ed hanno schiacciato Duca e compagni.

Un portiere non impeccabile, un power play semplicemente disastroso e tre stranieri nell’anonimato sono gli altri ingredienti che hanno portato al KO. Non bastano i buoni spunti del sempre più protagonista Grassi e del lottatore Duca a coprire le lacune lasciate dalla prima linea.

Sabato l’Ambrì sarà di scena a Friborgo in un’altra sfida dagli alti contenuti agonistici e dall’altissima importanza per la classifica. Ai leventinesi mancano ancora sette partite da qui al termine della regular season e già da sabato sarà importante trovare gli argomenti giusti per reagire e tornare subito alla vittoria.

fattore2

LA PESSIMA GESTIONE DEL POWERPLAY: Gli special teams sono una parte molto importante dell’hockey moderno e quando questi non girano, fare risultato diventa più difficile.

L’Ambrì ha colpito alla prima chance avuta in superiorità numerica facendo ben sperare ma poi, nella continuazione della partita, la magia è finita. Gli arbitri hanno appioppato diverse penalità ai bernesi, ma con l’uomo in più i ticinesi non sono più stati capaci di cavare un ragno dal buco, perdendo momentum e dando più fiducia agli avversari.

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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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