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Ambrì Piotta

L’Ambrì spezza la maledizione, ecco la prima vittoria in trasferta

I biancoblù si dimostrano uniti a Langnau e gestiscono bene le oscillazioni del match. Sfortunati sul 3-3 di DiDomenico, i biancoblù si impongono ai rigori

L’Ambrì spezza la maledizione, ecco la prima vittoria in trasferta

LANGNAU – AMBRÌ

3-4

(1-2, 0-0, 2-1; 0-1)

Reti: 4’24 Leeger (Earl, Neukom) 1-0, 14’13 Hofer 1-1, 15’52 Egli (Flynn) 1-2, 42’20 Earl (Huguenin) 2-2, 49’59 D’Agostini (Fora, Flynn) 2-3, 58’53 DiDomenico (Huguenin, Maxwell) 3-3

Rigori: D’Agostini, Hofer

Note: Ilfishaller, 5’886 spettatori. Arbitri Hebeisen, Gäumann; Progin, Pitton
Penalità: Langnau 5×2′, Ambrì 6×2′ + 1×10′

LANGNAU – C’è stato un po’ di tutto nella prestazione a Langnau dell’Ambrì Piotta, ma alla fine l’aspetto che più conta è aver visto la squadra gestire bene le diverse oscillazioni che hanno caratterizzato la partita, riuscendo infine ad ottenere il primo successo stagionale lontano dalla Valascia.

Complici le assenze e dei risultati altalenanti, la squadra di Cereda è ancora in una fase in cui sta cercando la vera unità di gruppo, ed in questo processo sono proprio serate come quelle della Ilfis che possono essere fondamentali ed accelerare in maniera importante la crescita.

Il finale di partita in particolare è stato uno specchio significativo del gruppo biancoblù, volenteroso e disposto al sacrificio, ma in alcuni frangenti anche un po’ inesperto e senza quella malizia che permette di gestire meglio alcune fasi chiave delle partite.

I tre punti ai leventinesi sono sfuggiti per una sfortunata deviazione di Fischer su tiro di DiDomenico in powerplay, ma per individuare la vera chiave di volta bisogna probabilmente riavvolgere il nastro qualche secondo in più, andando a ritroso sino al momento della penalità di Trisconi.

Il fallo del numero 18 è stato ben speso, ma arrivato dopo una lunga fase di pressione biancoblù nel terzo d’attacco, con i giocatori dei Tigers stremati e con il solo pensiero di liberare per andare finalmente al cambio. L’Ambrì probabilmente quella fase poteva gestirla meglio ed invece il tutto è sfociato in un contropiede (e dunque una penalità) evitabile, ma per arrivare a leggere meglio situazioni del genere ci vuole probabilmente un po’ di esperienza in più.

Questo è però un dettaglio nell’ambito di un match combattuto ed equilibrato per tutto l’arco dei 60 minuti, iniziato in maniera un po’ timorosa dai biancoblù – troppo passivi sull’1-0 di Leeger – ma poi andato in crescendo per gli ospiti, che hanno ben sfruttato la carica di energia portata dalle segnature di Hofer ed Egli, capaci di punire un Langnau che nella prima frazione ha evidenziato maggiore iniziativa e possesso del puck.

Da delle fiammate isolate l’Ambrì è passato ad avere maggiore sostanza nel periodo centrale, molto equilibrato ma reso sterile dai powerplay poco ispirati da parte di entrambe le squadre. Il gruppo di Cereda ha potuto contare nuovamente su un buon boxplay – il migliore del campionato – mentre i Tigers hanno fatto spazientire il loro pubblico, frustrato dal vedere Pesonen e compagni orchestrare il peggior powerplay della lega.

I frutti degli special teams sono però maturati nel terzo tempo. Robbie Earl ha trovato il 2-2 e qualche minuto più tardi D’Agostini ha risposto per le rime riportando avanti i leventinesi, che erano anche stati bravi nel costringere gli avversari per due volte al fallo ridimensionando così un ritmo locale che si stava facendo indiavolato.

Nel finale è poi arrivato il già descritto gol di DiDomenico, che ha sparato verso l’ottimo Manzato ed ha trovato una fortunata carambola. Nell’overtime sono stati Dostoinov e Sabolic a scambiarsi delle occasioni d’oro, ma per risolvere la contesa è stato necessario l’epilogo dei rigori. Manzato ha abbassato la saracinesca mentre D’Agostini e Hofer hanno infilato i gol che sono valsi il punto aggiuntivo.

Dall’amarezza alla terza sirena l’Ambrì è dunque passato ai sorrisi per aver finalmente rotto la maledizione da trasferta, giocando una partita di carattere e che ha visto diversi attori biancoblù evidenziare tanta voglia di fare bene.

Ottima la prova di Dal Pian, in crescita ma anche capace di trovare uno standard nel suo gioco, mentre Kneubuehler si è nuovamente distinto per essere tra gli attaccanti più dinamici dei suoi.

Incoraggiante – nonostante solamente un 40% agli ingaggi – la prova di Flynn, autore di uno stupendo assist ad Egli e complessivamente autore di quella che è stata probabilmente la miglior prova in biancoblù… Il suo match non è stato strepitoso ed ha ancora avuto degli alti e bassi, ma ci sono stati frangenti in cui ha mostrato dei “lampi” di quella velocità di pensiero superiore che lo avevano distinto nel suo periodo a Zugo.

Si può catalogare come positiva anche la prova di Sabolic, nonostante lo sloveno spari ancora a salve. L’impatto delle sue iniziative è stato più marcato e fisico del solito, ed in questo caso probabilmente ha senso guardare al bicchiere mezzo pieno.

Ciò che più importa è però aver visto un Ambrì capace di unirsi nel corso della partita e di trovare nel finale il modo di portare a casa una vittoria importante. La vera sfida sarà come sempre trovare continuità nel livello d’energia portato in pista, un fattore su cui continuare ad insistere nelle ultime due settimane prima della pausa.


IL PROTAGONISTA

Daniel Manzato: Il portiere biancoblù continua a sfroderare prestazioni di rilievo, con tanti interventi caratterizzati da calma e senso della posizione che anche a Langnau sono stati determinanti nelle fasi chiave della partita.

Incolpevole sulle reti incassate e beffato nel finale dalla sfortunata deviazione di Fischer, il veterano non si è fatto abbattere e ha fermato tutti i rigoristi dei Tigers!


HIGHLIGHTS

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