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Ambrì Piotta

L’Ambrì ritrova la vittoria, seppur con qualche rischio di troppo

KLOTEN – AMBRÌ

2-5

(0-2, 2-2, 0-1)

Reti: 3’41 Zgraggen (Monnet) 0-1, 6’26 Monnet (Lhotak, Emmerton) 0-2, 24’05 Casutt (Frick) 1-2, 30’10 Pestoni (Giroux) 1-3, 31’20 Mäenpää (Fuchs) 1-4, 31’20 Hollenstein (Santala, Praplan) 2-4, 57’52 Lauper

Note: SWISS Arena, 3’896 spettatori. Arbitri Clément, Stricker; Kovacs, Mauron
Penalità: Kloten 1×2′, Ambrì 5×2′

KLOTEN – Doveva essere assolutamente vittoria, e vittoria è stata. Il risultato finale è senza ombra di dubbio il fattore maggiormente positivo della serata dei biancoblù, con gli uomini di Pelletier che sono riusciti ad imporsi per 5-2 al termine di una prova tutt’altro che perfetta, ma che ha avuto il pregio di mostrare la volontà e lo spirito di squadra di un gruppo che i più sospettosi volevano disunito.

Lavata di capo per un Kamber che è finito in sovrannumero, Hamill al centro, tre linee offensive rivoluzionate e forecheck asfissiante, nella speranza che la foga portata sul ghiaccio potesse produrre più esiti positivi che effetti collaterali. Questo è stato in sostanza il piano di battaglia di Pelletier, che sul “fronte” di Kloten si giocava forse addirittura il suo posto, e che può ora prendere una boccata d’ossigeno prima di un altro weekend estremamente impegnativo.

Nelle prime battute di gara la grande aggressività sul portatore del disco avversario è sembrata pagare, a partire da un Emmerton che dopo soli 30 secondi si era già costruito un’occasione interessante. Il gol non ha poi tardato ad arrivare, con Zgraggen lasciato solo dalla difesa locale e che è stato abile a sfruttare la bella apertura di Monnet, martedì sera finalmente più presente del solito.

Lo stesso ex Friborgo ha poi firmato il raddoppio meno di tre minuti più tardi, ancora una volta in contropiede ma questa volta con la chiara complicità di Gerber, che ha inspiegabilmente rinunciato all’intervento quasi regalando il gol all’avversario. “Problemi altrui” avrà però giustamente pensato l’Ambrì, che con il passare dei minuti ha però iniziato ad evidenziare delle “crepe” nel suo sistema di gioco, che spesso è passato da un forecheck insidioso ad uno “dannoso”, con giocatori presi poi fuori posizione oppure autori di un intervento di troppo, come successo a Fuchs in quei due minuti rimediati in fase offensiva.

La “crepa” si è poi trasformata quasi in una voragine nel secondo tempo, contraddistinto da un’incredibile numero di situazioni in cui i leventinesi si sono fatti trovare completamente fuori posizione in fase difensiva, prestando il fianco al proverbiale passaggio avversario che avrebbe potuto tagliare fuori l’intera retroguardia. E questo è esattamente quanto successo al 24’05, quando Casutt ha appoggiato in gol l’1-2 dopo l’assist illuminante di Frick, con Zurkirchen incolpevole e completamente fuori causa.

In precedenza i biancoblù avevano avuto l’opportunità di giocare per la prima (ed unica) volta in powerplay, ma la fase di superiorità non ha prodotto alcunché, e rimane un aspetto del gioco da regolare. Hamill e Giroux nella stessa linea forniscono una doppia possibilità per un tiro al volo da media distanza, ma il tutto dovrà passare dalla teoria alla pratica, questo anche operando maggiore pressione in 5-contro-5 per indurre gli avversari a qualche penalità in più.

A metà partita si sono poi verificati i due episodi che hanno deciso l’incontro. Con il Kloten sempre più padrone del gioco, l’Ambrì ha trovato inaspettatamente il terzo gol con Pestoni, bravo nel proseguire nella sua azione nonostante avesse subito un fallo. Il numero 18 ha insistito e trovato un gol anche un po’ strambo – il disco ha rimbalzato sulla schiena di Gerber prima di entrare – ma che ha di fatto colpito là dove fa male il Kloten. Per il KO ci ha poi pensato Mäenpää, che con un violento slapshot dalla blu 70 secondi dopo ha ipotecato il match firmando il 4-1.


Un po’ dal nulla i biancoblù si sono così ritrovati tra le mani un match che sarebbe stato sciagurato lasciarsi sfuggire. Qualche dubbio ha ancora fatto capolino al 32’10, quando Hollenstein ha insaccato eludendo la marcatura di Zgraggen nello slot, ma in definitiva anche il Kloten è apparsa squadra dalle risorse limitate e che nel terzo tempo non ha più dato l’impressione di potersi riprendere dalla botta incassata alla mezz’ora. A soli 10 secondi dalla fine del periodo centrale Trunz aveva però rischiato di causare il rigore – che probabilmente c’era – ma oltre a quell’episodio Zurkirchen ha ben controllato il resto dell’incontro.

Tutto è ben quel che finisce bene, per ora. Le difficoltà in fase difensiva sono state ancora una volta evidenti per i biancoblù, e rischiano di tornare a risultare fatali in brevissimo tempo. Da valutare anche le conseguenze che avrà l’esclusione di Kamber, tenendo presente che rivoluzionare nuovamente le linee non è l’ideale per un gruppo che dopo diverse settimane deve ancora trovare alcuni degli automatismi di base.

Buona la prova della linea formata da Lauper, Bastl e Grassi, con quest’ultimo che in un match impostato sul forecheck molto alto ha saputo mostrare il meglio di se. Positivo anche il ritorno di Elias Bianchi, autore di molto “lavoro sporco”, come diverse sgroppate nel terzo avversario nell’ultimo periodo, che hanno permesso all’Ambrì di evitare delle pericolose liberazioni vietate. In lieve crescita Pestoni, mentre Giroux oltre al palo colpito nel finale non si è visto più di quel tanto.

Con i tre punti ottenuti l’Ambrì si è riportato a sole due lunghezze dalla linea e, con una classifica che è ancora cortissima, la matematica della graduatoria non è sicuramente un aspetto su cui panicare. C’è però la consapevolezza di dover migliorare parecchio a livello tattico e di organizzazione di squadra, perché un’impostazione del genere nasconde troppe insidie per risultare vincente.

Pur con l’interrogativo di un Kamber in tribuna, l’Ambrì ha mostrato un importante spirito di squadra e, allo squillare della terza sirena, sono finalmente arrivati anche dei sorrisi. Perdere non piace a nessuno, ma dimenticarsi di quanto sia bello vincere a volte può essere pericoloso… Chissà che la vittoria di Kloten non porti finalmente le motivazioni che sembravano mancare a questo Ambrì.

fattore2
UN MINUTO MICIDIALE: ..anzi, 70 secondi! L’Ambrì Piotta ha giocato una partita ben lungi dall’essere perfetta, ma ha saputo mettere in ginocchio il Kloten con un “uno-due” micidiale.Pestoni al 30’10 e Mäenpää al 31’20 hanno superato Gerber proprio nel momento in cui il Kloten stava prendendo il sopravvento del gioco. Gli aviatori non si sono più ripresi ed infine hanno mollato la presa.
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