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Ambrì Piotta

L’Ambrì riempie il vuoto della Valascia con una bella vittoria

Nonostante le porte chiuse biancoblù e Davos hanno messo in pista un match intenso, vissuto in crescendo da un Ambrì che ha mostrato buone cose

L’Ambrì riempie il vuoto della Valascia con una bella vittoria

AMBRÌ – DAVOS

3-0

(0-0, 1-0, 2-0)

Reti: 21’26 Goi (Trisconi, Bianchi) 1-0, 50’42 Hofer (Plastino, Dotti) 2-0, 59’32 D’Agostini 3-0

Note: Valascia, porte chiuse. Arbitri Lemelin, Hungerbühler; Obwegeser, Bürgi
Penalità: Ambrì 5×2′, Davos 3×2′

AMBRÌ – È stata sicuramente una serata dai connotati surreali, ma Ambrì Piotta e Davos hanno fatto un ottimo lavoro nel rendere malinconicamente unico il venerdì della Valascia solamente ai suoi margini, ovvero prima e dopo il match. Nel mezzo infatti è stata partita vera, intensa e con diverse giocate che avrebbero strappato applausi e provocato entusiasmo, se solo alla pista fosse stato presente qualcuno in più dei soli addetti ai lavori.

Chi non si è arreso però c’è stato, ed infatti il rumore di pattinate e bastoni è stato spesso superato dai cori di una cinquantina di tifosi, che dalla grata degli spalti hanno scelto di sostenere la squadra nonostante da quella (gelida) posizione si potesse scorgere solamente una porzione di ghiaccio. Un bel messaggio, che non è passato inosservato.

Superato il primo ingaggio però il vuoto contorno è passato decisamente in secondo piano, inizialmente grazie ad un Davos capace di dare subito un gran ritmo alla sfida, e poi a risultato di una risposta leventinese che ha permesso all’Ambrì di farsi preferire in maniera piuttosto netta nei restanti due periodi di gioco.

La squadra di Cereda ha infatti decisamente cambiato marcia dopo la prima pausa, trovando ritmi e risposte ad un Davos che si è presentato in pista con il piglio giusto per far valere la propria superiorità in termini di velocità d’esecuzione. I biancoblù sono però stati bravi a “prendere tempo”, riconoscendo le proprie difficoltà e mantenendo i tiri pericolosi verso Conz al minimo possibile, tornando così negli spogliatoi con uno 0-0 che a quel punto poteva andar bene.

Il periodo centrale è iniziato sotto una luce diversa, grazie anche al gol quasi immediato di Tommaso Goi – perfettamente servito da Trisconi – e ad un powerplay arrivato pochi secondi più tardi, episodi che hanno dato una precisa direzione al momentum. L’Ambrì con un deciso “click” ha così ritrovato le proprie peculiari caratteristiche, ha messo dischi in profondità e pattinato tanto per far sì che restassero dalle parti di Aeschlimann, a sua volta abile nell’impedire ai biancoblù di trovare il raddoppio.

L’Ambrì ha saputo dare continuità alla propria attitudine, giocando sostanzialmente il terzo tempo come fosse il secondo, sfiorando dunque più volte il raddoppio – in particolare con Flynn in shorthand, ma non solo – e trovandolo infine grazie al timing azzeccato di Hofer, che si è fatto largo nel terzo offensivo infilando il 2-0 ad una decina di minuti dal termine.

L’Ambrì ha poi gestito la situazione con una certa maturità, mettendo nuovamente in condizioni Conz di compiere al meglio il suo lavoro – in totale i tiri incassati saranno solamente 20, appena sei nella terza frazione – e a fine gara lo shutout è stato un bel premio per l’intero gruppo.

Importante inoltre constatare come siano stati tanti i tiri arrivati dallo slot – quasi la metà – tendenza questa che potrà aiutare i leventinesi a trovare quelle reti sporche che in questo periodo dell’anno sanno decidere le partite. Questo è un esercizio su cui Cereda sta sicuramente insistendo, anche e soprattutto dopo un mese di febbraio in cui l’Ambrì si è rivelato essere la squadra ad aver trovato con minore frequenza la via del gol.

Altrettanto significativo è aver interrotto la serie di cinque sconfitte consecutive ed essersi lasciati alle spalle l’undicesimo posto, situazione che nonostante il suo carattere naturalmente provvisorio – al termine mancano sette match, tantissimi – pone delle premesse promettenti per un derby che si preannuncia intenso. Peccato per gli appassionati doverlo seguire da lontano.


IL PROTAGONISTA

Benjamin Conz: Il suo è uno shutout che porta il nome di tutta la squadra, come ben testimoniano i 22 tiri bloccati dai suoi compagni, ma alla base ci sono alcuni suoi interventi fondamentali che hanno rappresentato le fondamenta della vittoria biancoblù.

Le sue parate sono state importanti nel primo tempo, quello in cui il Davos ha spinto di più, mentre nei restanti due periodi si è dimostrato solido quando i grigionesi hanno provato a rientrare in partita.


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