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Ambrì Piotta

L’Ambrì resta ancora al verde, il Davos passa alla Valascia

Terza sconfitta di fila per i biancoblù, che peccano ancora di concretezza. In termini di punti a partita la squadra di Cereda è ora l’ultima della lega con 0.94

L’Ambrì resta ancora al verde, il Davos passa alla Valascia

AMBRÌ – DAVOS

2-3

(0-1, 1-2, 1-0)

Reti: 4’48 Tedenby (Corvi, Stoop) 0-1, 25’34 Hofer (Müller, Plastino) 1-1, 36’09 Rantakari (Baumgartner, Ambühl) 1-2, 38’41 Lindgren (Palushaj, Marc Wieser) 1-3, 53’11 Hofer (Plastino) 2-3

Note: Valascia, 5’592 spettatori. Arbitri Salonen, Fluri; Ambrosetti, Kehrli
Penalità: Ambrì 3×2′, Davos 7×2′

AMBRÌ – Da buon lavoratore, l’Ambrì Piotta anche sabato sera ha seminato tanto, ma nonostante la divisa firmata Greenhope alla squadra di Cereda non è tornato il pollice verde, e pure contro il Davos il raccolto dei leventinesi è stato troppo magro.

Ad approfittarne è stata una squadra grigionese (al primo back-to-back del campionato!) che alla Valascia non ha fornito una prova eccezionale, ma con tre gol stranieri è riuscita a colpire in momenti importanti della sfida, in particolare con quelle due reti nel finale di periodo centrale che hanno dato una precisa direzione alla sfida.

Il momento che stanno passando i biancoblù può invece essere riassunto in quella fase di 38 secondi a doppia superiorità numerica, quando Brian Flynn ha avuto sul suo bastone il disco di un 2-1 che sarebbe stato importantissimo, ma lo statunitense non ha saputo battere il bravo Sandro Aeschlimann.

Buone le intenzioni ed altrettanto positiva una manovra che ha saputo creare parecchie chance, ma anche sabato nel momento di concretizzare all’Ambrì è mancato qualcosa.

Malizia, killer instinct oppure semplicemente qualche paio di mani buone in più… Si può fare riferimento con tanti termini all’ingrediente mancante che sta impedendo alla squadra di dare concretezza alla propria manovra, ma in definitiva da qualche sfida a questa parte le motivazioni alla base delle sconfitte iniziano ad assomigliarsi.

Dall’infermeria non arriverà però alcun aiuto almeno sino a metà novembre, e allora all’Ambrì non resta che continuare, prendendo ispirazione ad esempio da uno Zwerger rientrato ben in anticipo rispetto alle previsioni iniziali. L’austriaco non era in realtà al 100%, ma con la squadra in difficoltà si è messo a disposizione per aiutare i compagni come poteva, ed il suo innesto è stato via via sempre più tangibile.

A livello di intraprendenza la squadra di Cereda si è fatta preferire, anche se l’intero match ha visto un incedere molto spezzettato ed ha faticato a prendere realmente ritmo, con le due squadre che si sono espresse spesso a fiammate o su veloci ripartenze, come ad esempio in occasione delle prime due reti.

Nonostante questo l’Ambrì il suo ritmo lo ha sempre cercato, riuscendoci solamente a tratti ma complessivamente generando di più del Davos – il conteggio finale dei tiri parla di un eloquente 43-24 – che ha però avuto dalla sua l’impatto decisivo dei propri giocatori d’importazione.

Rantakari – grande partita la sua – ha sfruttato un’incomprensione tra Payr e compagni per guadagnarsi quel tanto di spazio in più per fare secco Manzato, mentre Lindgren ha trovato il gol con un bel tiro su cui il portiere biancoblù nulla ha potuto.

L’Ambrì è invece riuscito a farsi sotto solamente grazie ad una deviazione di Hofer su tiro di Plastino, ma nel finale il powerplay biancoblù – schierato a 6 contro 4 – non è riuscito a rimettere in extremis la sfida in parità.

Anche stavolta le fasi in powerplay sono dunque risultate determinanti, ma nonostante l’assenza di reti le occasioni ed i momenti di pressione non sono mancati, ed i biancoblù sono pure riusciti ad estendere il momentum positivo ai minuti successivi le superiorità.

Difficile dunque andare oltre con l’analisi, perché semplicemente anche stavolta l’Ambrì ci ha provato tanto e non è stato premiato, ma solamente con l’insistenza le cose potranno cambiare.

Attualmente la squadra di Cereda ha la più bassa percentuale al tiro dell’intera lega (6.57%), ma il fatto che invece si piazzi solamente dietro agli ZSC Lions per tiri in porta ad incontro (ben 31.38) lascia intendere che ci siano le premesse perché la tendenza possa cambiare. Per farlo ci vorrà però anche qualche acuto in più a livello individuale, per invertire una tendenza che per punti a partita veda il Davos secondo (1.91) e l’Ambrì ultimo (0.94).


IL PROTAGONISTA

Otso Rantakari: Arrivato per sostituire l’infortunato Nygren, i grigionesi hanno trovato una vera gemma nel difensore finlandese, che alla Valascia ha mostrato a tutti il perché in questo avvio di torneo è stato tra i difensori di maggior impatto della lega.

Già autore della sua sesta rete stagionale, Rantakari si è fatto apprezzare a tutta pista, forte di un pattinaggio eccezionale ed una precisione d’esecuzione che si è notata sin dai primi cambi.


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