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Ambrì Piotta

L’Ambrì Piotta risorge nel finale e batte in rimonta il Losanna

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AMBRÌ PIOTTA – LOSANNA

3-2

(0-0, 0-1, 2-1; 1-0)

Reti: 24’54 Rytz (Pesonen) 0-1, 48’47 Stalder (Deruns, Hytönen) 0-2, 56’21 Hall (Steiner, Lauper) 1-2, 59’01 Aucoin (Bouillon, Hall) 2-2, 62’36 Steiner (Hall) 3-2

Note: Valascia, 3’738 spettatori. Arbitri Koch, Wiegand; Dumoulin, Fluri
Penalità: Ambrì 2×2′, Losanna 1×2′

AMBRÌ – Reduce da due sconfitte consecutive, l’Ambrì si è in parte riscattato nella sfida di martedì vinta contro il Losanna con il punteggio di 3-2 dopo tempi supplementari. Se da una parte l’ottenimento della prima vittoria casalinga da 3 punti continua a restare una chimera, dall’altra questo importantissimo successo è giunto contro un’avversaria diretta e, cosa ancora più importante, è maturato nella più rocambolesca delle maniere.

Per 56’ infatti i biancoblù hanno offerto una delle peggiori prestazioni dell’anno, risorgendo però dalle proprie ceneri nei minuti finali e ribaltando un 2-0 che se fosse stato difeso dai romandi sino a fine partita avrebbe minato seriamente le speranze di playoff dei biancoblù.

Il Losanna è probabilmente la squadra più rognosa del campionato e, sin dai primi minuti, la solidità e la forza fisica degli uomini di Ehlers ha permesso agli ospiti di prendere saldamente in mano il pallino del gioco. Sempre primi sul disco, costantemente vincitori dei contrasti alle assi e semplicemente più ispirati a livello offensivo, i losannesi hanno sfiorato a più riprese l’appuntamento con il gol. Un grande Zurkirchen ha permesso all’Ambrì di restare in partita, ma quando poi gli uomini di Pelletier riuscivano a superare la metà pista le azioni offensive erano confuse e poco efficaci.

In questo senso ha stupito in negativo la poca flessibilità tattica dei ticinesi che, opposti come detto ad una squadra che fa del gioco fisico la sua arma principale, hanno continuato a spedire il disco negli angoli sperando poi di riconquistarlo e mettere in difficoltà Caminada.

Questo non è però mai successo, con i difensori del Losanna che hanno sistematicamente recuperato il puck senza difficoltà, impedendo ai poco ispirati leventinesi di rendersi pericolosi in qualsiasi modo. A fedele testimonianza delle clamorose difficoltà registrate dall’Ambrì in zona offensiva è il conteggio dei tiri, che parla di 5 conclusioni nel primo tempo e la miseria di 4 nei secondi 20’.

Anche a fronte delle croniche difficoltà degli attaccanti ha lasciato qualche dubbio la scelta di Pelletier di giostrare a 8 difensori, mandando nuovamente in tribuna Lhotak. Il giovane non è sicuramente la soluzione definitiva ai problemi che affliggono l’attacco biancoblù, ma il suo brio e la sua dinamicità potrebbero fornire le scintille necessarie per far ripartire un motore che sembra un po’ ingolfato.

I romandi, col passare dei minuti sempre più padroni del ghiaccio, hanno meritatamente aperto lo score al 24’ con Rytz e, quando Stalder ha raddoppiato a poco più di 11’ dal termine dell’incontro, pareva non ci fosse più nulla da fare per evitare una nuova sconfitta.

Guidati dal carismatico e mai domo Adam Hall, nei minuti conclusivi i padroni di casa hanno dato fondo a tutte le energie rimaste ed hanno finalmente cominciato a giocare in maniera convincente dopo lunghi scampoli di buio pesto. Proprio il top scorer ha dato il via ad un finale folle e pieno di emozioni riaprendo l’incontro con il suo 2-1, con Aucoin che ha poi perfezionato l’impronosticabile rimonta a 59’’ dalla terza sirena, spedendo le due squadre ai supplementari.

Supplementare dove, grazie anche al contraccolpo psicologico subito dai losannesi, a farla da padrone sono ancora stati i ticinesi. Logica conseguenza il game winning gol messo a segno da Steiner al termine di un’irresistibile discesa solitaria, che ha di fatto regalato il secondo punto della serata ai suoi.

Questa vittoria è importante perché giunta contro un’avversaria diretta, in un momento delicato della stagione e soprattutto perché arrivata dopo una partita per lunghi tratti giocata in maniera semplicemente inaccettabile. Oltre al risultato positivo – fondamentale per rimanere per lo meno in scia del fatidico ottavo posto – infatti poco va salvato da questa serata leventinese, dove poco o nulla ha davvero funzionato.

Privi di qualunque idea o schema di gioco i padroni di casa si sono lasciati dominare dagli ospiti per 56’. Essere per una volta dall’altra parte della barricata – recuperare e non farsi recuperare – e vincere una partita in maniera onestamente immeritata potrebbe ricaricare le batterie dei giocatori e portare autostima e serenità ad un ambiente che ne aveva un disperato bisogno.

Se da una parte abbiamo la bella sorpresa della linea formata da Steiner, Hall e Lauper, sicuramente la più attiva e pericolosa della serata, dall’altra abbiamo i deludenti Bouillon, Aucoin e Giroux. Il centro statunitense è ancora alienato dal gioco e spesso trascorre lunghi periodi di anonimato, ma a suo favore ultimamente ha messo a segno diversi gol anche pesanti.

A lasciare l’amaro in bocca è Bouillon che, dall’alto della sua esperienza in NHL avrebbe dovuto dare sicurezza a tutto il reparto arretrato. La sua linea difensiva è invece una delle peggiori della squadra e lo stesso ex-Montreal appare sempre fuori posizione e poco preciso (inguardabili alcuni scambi nel terzo difensivo con Birbaum).

Non all’altezza della situazione nemmeno Giroux, che fatica terribilmente anche solo a mantenere il possesso del disco per più di qualche secondo. Il pacchetto stranieri è attualmente una delle debolezze di questa squadra e solo dallo sblocco di questi elementi passa la possibilità di qualificarsi alla fase più calda della stagione.

Venerdì una vittoria contro il Berna reduce da 10 vittorie nelle ultime 11 partite appare dal principio difficile, ma se a scendere sul ghiaccio sarà l’Ambrì degli ultimi 5’ allora tutto potrà essere possibile.


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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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