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Ambrì Piotta

L’Ambrì lotta e ci prova, ma lo Zurigo è ancora troppo forte

AMBRÌ – ZSC LIONS

1-4

(0-1, 1-3, 0-0)

Reti: 02’49 Phil Baltisberger (Wick) 0-1, 25’28 Birbaum (Fuchs, Pestoni) 1-1, 29’11 Nilsson (Wick) 1-2, 30’47 Geering (Karrer, Wick) 1-3, 39’43 Blidenbacher (Malgin) 1-4

Note: Valascia, 5’028 spettatori. Arbitri Koch, Mollard; Kovacs, Tscherrig
Penalità: Ambrì 3×2′, ZSC 3×2′

AMBRÌ – Reduce da tre vittorie consecutive in campionato, al suo quarto impegno filato tra le mura amiche della Valascia l’Ambrì cercava un importantissimo poker di successi al cospetto della corazzata Zurigo. In quello che era il rematch della sfida di Coppa disputata mercoledì a prevalere sono però ancora stati i tigurini che, pur non incantando, sono stati capaci di fare la differenza quando necessario e si sono imposti con un perentorio 4-1.

Con Zurkirchen di nuovo tra i pali e Mäëmpää preferito al connazionale Nordlund (per lui una botta alla spalla), i leventinesi si sono resi protagonisti di una gara volenterosa e condita da qualche bel guizzo, ma alla fine dei conti il divario tecnico tra le due rose si è fatto sentire ed a prevalere sono stati i più forti.

A spezzare la parità e ad indirizzare la partita sui giusti binari dopo appena 2’50 è arrivato il gol messo a segno da Baltisberger, al primo centro stagionale. Il punto d’apertura è scaturito da un appoggio senza grosse pretese, ma ha evidenziato la furbizia e la malizia di Keller, abilissimo a posizionarsi in modo da coprire la visuale al portiere.

Punti nel vivo, i leventinesi hanno abbozzato una timida reazione, ma si sono scontrati contro il muro eretto dal bravo Schlegel. Il match si è poi trascinato senza particolari sussulti sino al secondo periodo, con i leventinesi principalmente a fare gioco ma con i Lions capaci di gestire senza troppi patemi d’animo le azioni imbastite da Duca e compagni.

Proprio in un momento di stanca è arrivata la possibile svolta, rappresentata dal gol del pareggio realizzato dai padroni di casa. Dopo un ottimo pressing di Pestoni – buona gara la sua -, Fuchs ha servito un disco d’oro all’accorrente Birbaum, freddo poi a realizzare tra le gambe del cerbero avversario.

La rete avrebbe potuto cambiare il momentum della partita e rilanciare i locali, ma come un monarca irritato lo Zurigo ha immediatamente sedato la rivolta. Approfittando di due errori del giovane Fora – pasticcio sulla blu offensiva che ha innestato un contropiede, e penalità fatale poco dopo – , gli ZSC hanno dapprima segnato il 2-1 con Nilsson dopo un duetto con Wick e poi portato a due le reti di vantaggio grazie a Geering in meno di 2’.

Le due segnature realizzate hanno dato l’impressione di stare assistendo alla classica scenetta tra gatto e topo, con il malcapitato Ambrì che, pur mettendoci tutta la sua buona volontà, poco ha potuto fare nei frangenti in cui gli zurighesi hanno davvero voluto alzare il ritmo di gioco.

A conclusione del secondo tempo è poi arrivato il gol della sicurezza, il definitivo 4-1 messo a segno da Blindenbacher con un altro non irresistibile tiro-appoggio scagliato dalla blu.

Per cercare di dare una scossa alla squadra, in avvio di periodo conclusivo Kossmann ha sostituito uno Zurkirchen invero non impeccabile (e che è parso accusare un colpo nel secondo tempo) dando spazio a Tim Wolf, non ottenendo però grandi risultati.

Anzi, a sfiorare nuovamente il gol sono stati ancora gli ospiti con il top scorer Nilsson, autore di una stupenda “Forsberg move” fermata solamente dal palo. L’azione dell’asso zurighese è stata praticamente l’ultima vera emozione del match, chiusosi sul 4-1 per gli uomini di Crawford, che per la seconda volta nel giro di tre giorni hanno avuto la meglio sulla formazione ticinese.

Nonostante la sconfitta, non è il caso di disperarsi. Un avversario come questi ZSC, squadra di qualità eccezionale e non a caso capolista, si può battere solo al termine di un incontro perfetto e con un pizzico di fortuna. Si sono intraviste comunque delle ottime cose ed è proprio da queste che l’Ambrì dovrà ripartire in vista della fondamentale sfida di domenica contro il Kloten. In particolare il power play, pur non colpendo, ha mostrato delle buone trame – stupendo per esempio il dialogo tra Monnet e Duca – e continua a convincere il giovane Fuchs, ancora una volta tra i più attivi dei suoi.

Gli aviatori sono storicamente uno degli avversari con cui i leventinesi incontrano più difficoltà, ma per continuare la rincorsa ai playoff e dare un seguito al filotto di vittorie consecutive negli scontri diretti, tornare vincitori da Kloten assume un’importanza capitale.

fattore2

I BLACK OUT: Propositivo, volenteroso, ma anche incostante. L’Ambrì si è reso protagonista di una partita discreta contro la capolista Zurigo, ma è mancata la continuità necessaria per conquistare il risultato prestigioso.

È bastato un passaggio a vuoto di due minuti, coinciso con le due ingenuità di Fora, per gettare al vento quanto di buono costruito in precedenza e venire castigati in due occasioni dallo Zurigo. I leventinesi sono in crescita, ma per fare il vero salto di qualità dovranno riuscire a mantenere la stessa costanza sull’arco di tutti i 60’.

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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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