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Ambrì Piotta

L’Ambrì gioca con il fuoco, brutto KO a Bienne e Langnau a sei punti

BIENNE – AMBRÌ

4-2

(3-2, 1-0, 0-0)

Reti: 7’16 Rossi (Daniel Steiner, Huguenin) 1-0, 11’17 Emmerton (Mäenpää) 1-1, 13’58 Daniel Steiner (Dünner, Fröhlicher) 2-1, 15’14 Lüthi (Dave Sutter, Haas) 3-1, 17’10 Duca 3-2, 37’19 Nicholas Steiner (Earl, Moss) 4-2

Note: Tissot Arena, 5’031 spettatori. Arbitri Mandioni, Wiegand; Abegglen, Progin
Penalità: Bienne 6×2′ + 1×10′ (Earl), Ambrì 6×2′

BIENNE – La Tissot Arena rischia sempre più di diventare una pista da incubo per l’Ambrì Piotta che, dopo aver lasciato sul ghiaccio di Bienne ogni speranza di fare i playoff, ha incassato nuovamente una sconfitta per 4-2 che sa tanto di campanello d’allarme, soprattutto per il modo in cui è arrivata.

Al cospetto di una squadra nuovamente in pista senza una reale ambizione immediata – se non quella di arrivare nella forma migliore possibile alla “finale” dei playout – i biancoblù non sono riusciti a portare sul ghiaccio la giusta determinazione e cattiveria agonistica, lasciando anzi che fosse il Bienne a fare il gioco e a vincere un numero infiniti di contrasti.

Ne è così scaturita una partita in cui la squadra di Kossmann ha arrancato, senza mai realmente riuscite ad imporre il suo gioco, se non per una prima metà di periodo centrale giocata finalmente ad un buon ritmo e con diverse occasioni da rete a proprio favore, mai però sfruttate. Cosa che invece è riuscita a fare il Bienne, capace di capitalizzare i molteplici imbarazzi della difesa leventinese per colpire con sin troppa facilità, per poi difendere il vantaggio in un terzo tempo giocato in maniera troppo disordinata e poco convita dagli ospiti.

È in questi casi che dovrebbero venire in soccorso le armi principali di ogni squadra di NLA – ovvero gli stranieri ed il powerplay – ma per l’ennesima volta non è stato il caso. I biancoblù hanno infatti avuto delle ghiotte opportunità con l’uomo in più proprio in momenti chiave del match, ovvero nei primi minuti di gioco e ad inizio terzo tempo, ma tutte sono state sprecate senza troppi sussulti.

Anzi, la rete del primo vantaggio bernese è arrivata proprio sulla scia di una superiorità non capitalizzata, e che ha messo in chiara evidenza quanto la differenza di carica agonistica messa in pista della due squadre potesse essere determinante. Matthias Rossi ha infatti trovato un primo tiro verso Zurkirchen, ed ha poi approfittato del rebound per aggirare la gabbia e battere il portiere leventinese, bloccato nel tentativo di raggiungere il secondo palo da Trunz.

Trovato il pareggio con Emmerton – bella la sua deviazione, anche se la rete rimane un po’ casuale – il Bienne ha ottenuto due segnature nel brevissimo volgere di 76 secondi, firmate dagli ex Daniel Steiner e Fabian Lüthi. Oltre al danno, anche la beffa. Capitan Duca a pochi minuti dalla prima sirena ha poi cercato di dare la carica ai suoi, trovando la rete grazie ad un autentico regalo di Rytz, che incredibilmente non ha fermato un tiro di polso dalla media distanza lasciato partire dal leventinese.

Ma tant’è, il gol ha avuto il pregio di ridare energia e brio ad una squadra piuttosto piatta fino a quel momento. I leventinesi nel periodo centrale hanno iniziato a produrre gioco e a scagliare qualche disco in più verso Rytz, il quale andrebbe sollecitato con maggiore regolarità, visto che i suoi interventi non sono mai perfetti. Mäenpää e Lauper ci hanno provato, ma il powerplay conquistato dopo l’azione capitata sul bastone del numero 96 non ha prodotto nulla, ed ha anzi portato la manovra a spegnersi progressivamente.

Una lunga serie di coperture approssimative e di interventi troppo molli nello slot sono così sfociati nel 4-2 di Nicholas Steiner, arrivato solamente al 37’19 ma che già in quel momento aveva subito dato l’impressione di essere probabilmente decisivo. L’unica scintilla che poteva riaccendere la partita è avvenuta grazie ad una scazzottata tra Grassi ed Earl, ma nulla è avvenuto nemmeno nel successivo powerplay, quando ad essere penalizzato era Olausson.

Anzi, nel finale l’Ambrì ha avuto ben poco tempo per cercare un ultimo assalto, visto che Bianchi e Pestoni si sono fatti penalizzare uno dopo l’altro, mentre i due minuti poi rimediati per cambio scorretto sono stati la ciliegina sulla torta di una serata da dimenticare.

Da non dimenticare invece è il fatto che il Langnau è solamente a sei punti di distanza, e con ancora cinque partite da disputare. I biancoblù devono davvero rimboccarsi le maniche e capire la gravità della situazione, senza aspettare di essere maggiormente nei guai prima di aprire gli occhi.

Una serie contro il Bienne, inutile ricordarlo dopo le ultime due sconfitte, sarebbe tutt’altro che scontata.

fattore2

LA DIFFERENZA DI ATTITUDINE: Il Bienne non giocava per nulla di concreto, l’Ambrì cercava i punti mancanti per trovare la salvezza anticipata. Eppure i ruoli sono parsi invertiti.

I biancoblù devono assolutamente iniziare a mostrare un livello di disperazione molto più alto, a partire dalla sfida di sabato contro il Losanna, perché in questo girone di playout le cose possono cambiare molto velocemente, ed il “vuoto” creato dall’aver mancato i playoff potrebbe ora aver prodotto un momento mentalmente difficile da gestire.

I campanelli d’allarme stanno però arrivando forte e chiaro. Ora ci vogliono altri punti per scacciare lo spettro rappresentato dal langnau.

highlights

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