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Ambrì Piotta

L’Ambrì esce dal ghiaccio a testa alta, ma l’obiettivo è mancato

I leventinesi offrono una buona prova all’Hallenstadion, ma la sconfitta li esclude dalla corsa al decimo posto. Ora restano due partite per salutare la Valascia

© Berend Stettler

L’Ambrì esce dal ghiaccio a testa alta, ma l’obiettivo è mancato

ZSC LIONS – AMBRÌ

4-2

(2-2, 1-0, 1-0)

Reti: 00’54 Krüger (Hollenstein, Marti) 1-0, 7’25 Bodenmann (Krüger, Lasch) 2-0, 14’47 Perlini (Fora, Kostner) 2-1, 16’39 Fora (Perlini, Flynn) 2-2, 35’16 Wick (Roe, Marti) 3-2, 40’54 Prassl (Andrighetto, Rautiainen) 4-2

Note: Hallenstadion, porte chiuse. Arbitri Lemelin, Piechaczek; Kehrli, Burgy
Penalità: ZSC 4×2′, Ambrì 7×2′

Assenti: Matt D’AgostiniTommaso GoiElias Bianchi  Benjamin ConzTobias Fohrler (infortunati), Patrick IncirChristian PinanaJoël NeuenschwanderDario Rohrbach (sovrannumero)

ZURIGO – Era una missione praticamente impossibile quella a cui era chiamato l’Ambrì Piotta, e per almeno due periodi si aveva avuto l’impressione che la squadra di Cereda potesse continuare ad aggrapparsi alla speranza matematica ancora per qualche giorno, ma alla fine i biancoblù hanno dovuto cedere. La sconfitta di Zurigo rende impossibile il raggiungimento del decimo posto, e così la squadra andrà in vacanza lunedì 5 aprile, dopo le ultime due ininfluenti partite alla Valascia.

L’Ambrì è però uscito di scena a testa alta, ed anche all’Hallenstadion ha dato battaglia ed avrebbe probabilmente meritato qualcosa di più. Battersi con tutti i mezzi a disposizione non è però bastato, con la serata di martedì che si è così trasformata nel sunto dell’intera stagione, affrontata con uno spirito ed un’abnegazione da elogiare ma che spesso ha visto i propri sforzi mal ripagati a causa di evidenti limiti.

© Berend Stettler

Resta però un ultimo obiettivo, quello di salutare per sempre la Valascia con due prestazioni all’altezza dell’eredità che lascerà a tutti gli appassionati una volta che, lunedì pomeriggio, si sentiranno le ultime pattinate prima che la sirena suoni a decretare il termine della stagione. Di questo indubbiamente Cereda e la sua squadra ne sentiranno la responsabilità, prima di voltare pagina e guardare ad un futuro che apre a tante nuove possibilità.

Si dovrà partire dal carattere, quello che l’Ambrì ha mostrato anche martedì dopo essere finito velocemente sotto per 2-0 nel punteggio. Ad indicare la retta via è stato Perlini, con buon distacco il miglior giocatore sul ghiaccio e autore di una stupenda rete in powerplay che ha cambiato in maniera netta l’inerzia dell’incontro.

© Berend Stettler

Dopo aver passato il primo quarto d’ora in maniera tranquilla, Waeber si è ritrovato bersagliato da diverse conclusioni pericolose, tra cui il bel tiro di Fora che ha impattato la contesa ancora nel primo periodo. Gli ospiti hanno portato quelle ottime sensazioni anche nel tempo centrale, quando il vantaggio – che a quel punto sarebbe stato meritato – è stato sfiorato più volte, specialmente su un disco ballonzolante che Nättinen non è riuscito a mandare in porta.

Quella è però stata una delle poche occasioni in cui il finlandese è risultato pericoloso e, nonostante sia stato schierato nel primo blocco di Flynn e Perlini, si è visto poco ed è apparso ai margini del gioco dei suoi. Un po’ dal nulla è invece arrivato il vantaggio decisivo dello Zurigo, firmato da un Roman Wick che ha battuto in velocità Pezzullo ed ha poi firmato il suo primo (!) gol stagionale.

© Berend Stettler

Il contraccolpo psicologico per i leventinesi non deve essere stato facile da gestire, ed è diventato quasi impossibile quando Prassl ha infilato il 4-2 dopo appena 54 secondi nel terzo periodo. A quel punto l’Ambrì ha – comprensibilmente – perso determinazione, e la terza sirena è arrivata velocemente e senza troppi sussulti, decretando di fatto la fine della stagione dei leventinesi.

Per le analisi, le considerazioni ed i pensieri su quella che è stata un’annata purtroppo particolare ci sarà spazio a tempo debito, una volta che agli archivi saranno andate anche le ultime due partite in calendario. L’Ambrì Piotta prima deve salutare come merita la sua Valascia, poi si potrà finalmente guardare al futuro.


IL PROTAGONISTA

Brendan Perlini: È oramai un po’ di tempo che il ragazzo canadese ha messo ritmo nelle gambe, e sempre di più riesce a mettersi in evidenza come un giocatore di una categoria superiore. La sua capacità di unire velocità sui pattini, presenza fisica e buone mani è un mix che sembra potergli garantire un futuro ritorno in NHL, ed anche martedì all’Hallenstadion è stato chiaramente il giocatore di maggior impatto sul ghiaccio.


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HIGHLIGHTS

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