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Ambrì Piotta

L’Ambrì è pronto a salutare la Valascia, con un buon potenziale ma conscio delle sue lacune

Il gruppo di Cereda si presenta con un attacco più profondo ed attrezzato, ma anche con una retrovia senza una guida straniera ed in cui Fora sarà fondamentale. Bisognerà far leva sui propri punti di forza con grande costanza

L’inizio della stagione 2020/21 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


AMBRÌ PIOTTA

La rosa 2020/21

PORTIERI
Benjamin Conz, Damiano Ciaccio

DIFENSORI
Tobias Fohrler, Isacco Dotti, Cedric Hächler, Zaccheo Dotti, Michael Fora, Christian Pinana, Michael Ngoy, Rocco Pezzullo, Jannik Fischer

ATTACCANTI
Dario Rohrbach, Brian Flynn (🇺🇸), Johnny Kneubuehler, Jiri Novotny (🇨🇿), Marco Müller, Giacomo Dal Pian, Dominic Zwerger, Noele Trisconi, Elias Bianchi, Daniele Grassi, Diego Kostner, Elia Mazzolini, Tommaso Goi, Julius Nättinen (🇫🇮), Matt D’Agostini (🇨🇦), Patrick Incir, Stanislav Horansky


Comunque andrà, per l’Ambrì Piotta quello che si appresta ad iniziare sarà un campionato storico. Il club leventinese giocherà infatti le sue ultime partite – almeno 26, ma l’obiettivo è disputarne almeno qualcuna in più – nella vetusta ma romantica Valascia, dando l’addio ad un impianto storico che a suo modo resterà nei ricordi di ogni appassionato di hockey rossocrociato.

Ad oggi, vedendo le immagini degli operai intenti ad installare i seggiolini in curva e rettilineo, prevale un po’ di malinconia nella consapevolezza che “il vero ambiente della Valascia” non lo si vedrà più. Da qui nasce di conseguenza il principale compito della squadra di Cereda, ovvero quello di trasmettere dal ghiaccio le importanti emozioni che caratterizzano l’identità dell’Ambrì, facendo leva su quei valori che hanno permesso al club di ritrovare la retta via dopo l’ultimo cambiamento di guida sportiva.

Complessivamente non ci si attendono dunque troppe sorprese, i biancoblù nell’anima e nella filosofia resteranno la squadra di sempre, tant’è che i concetti ripetuti durante l’estate da allenatore e direttore sportivo sono in sostanza gli stessi delle precedenti preparazioni.

La differenza per riuscire a vivere una stagione meno tribolata di quella interrottasi in marzo passerà dunque da un minor numero di infortuni – inutile tornare sull’argomento, ma questa tabella ne riassume bene l’impatto – e dalla verve dei singoli, il tutto partendo da una base che sarà nuovamente rappresentata dalla costanza delle battaglie e dall’efficacia del forecheck.

Al netto delle operazioni, sul fronte del mercato l’Ambrì Piotta ha operato alcuni cambiamenti interessanti, con in particolare l’arrivo di Nättinen per compensare il deludente Sabolic e l’innesto di Horansky e Grassi, che dovrebbero sopperire all’addio di Hofer. In difesa l’aggiunta di Hächler e quella in pianta stabile di Pezzullo danno alla retroguardia due pedine dal potenziale interessante, anche se la partenza di Plastino e l’impossibilità di ingaggiare uno straniero si farà sentire.

La componente più fragile – o che comunque necessiterà rassicurazioni dal ghiaccio – è infatti il reparto arretrato, non tanto in termini di permeabilità (l’Ambrì aveva comunque la sesta difesa ed il secondo boxplay) ma piuttosto in fase d’impostazione, uscita dal terzo e dinamicità generale. In termini di produttività inoltre già lo scorso anno quello leventinese è stato il reparto dal minor impatto con 14 reti.

Lo staff ha individuato questa lacuna sin da subito, sperimentando l’impiego di Dal Pian in difesa per dare alla squadra uno strumento in più, con l’obiettivo di attutire un tallone di Achille che comunque è destinato a rimanere tale. L’abilità di giocatori e allenatori starà dunque nel trovare le giuste combinazioni e soluzioni di gioco per arginare il problema, il tutto partendo da un Michael Fora che si presenta come un punto di riferimento imprescindibile.

Quanto si possa far sentire la sua assenza è stato evidente già durante le recenti amichevoli, che hanno però mostrato anche il potenziale di elementi come Pezzullo, Hächler oppure Fohrler, elementi la cui crescita sarà un fattore molto importante nel percorso della squadra.

Sotto la guida di veterani come Fischer e Ngoy bisognerà inoltre dare continuità allo spirito di sacrificio, che aveva visto l’Ambrì di nuovo tra le squadre che blocca più tiri e con la discreta capacità di impedire la conclusione agli avversari.


ARRIVI
Damiano Ciaccio (G, Langnau)
Stanislav Horansky (F, Olten)
Cedric Hächler (D, Rapperswil)
Zaccheo Dotti (D, Ajoie)
Daniele Grassi (F, Berna)
Josselin Dufey (F, Notre Dame Houngs Midget AAA)
Julius Nättinen (F, JYP)

PARTENZE
Daniel Manzato (G, Ginevra Servette)
Igor Jelovac (D, Rapperswil)
Fabio Hofer (Bienne)
Robert Sabolic (F, ???)
Misha Moor (D, Turgovia)
Julian Payr (D, Rapperswil)
Max Gerlach (F, Innsbrucker Haie)
Nick Plastino (D, Bolzano)
Mattia Hinterkircher (F, ???)

STRANIERI
Matt D’Agostini (F, 🇨🇦)
Brian Flynn (F, 🇺🇸)
Julius Nättinen (F, 🇫🇮)
Jiri Novotny (F, 🇨🇿)


Tra i fattori in cui si dovrà ambire a fare un passo avanti c’è inoltre quello delle penalità, visto che i biancoblù nel passato campionato sono stati i più sanzionati in assoluto, questo sia in termini generali (716 minuti totali, oltre 100 in più dello Zugo secondo) che per sanzioni da due minuti (228).

La squadra di Cereda si è così ritrovata in inferiorità addirittura in 197 circostanze, ed anche se un ottimo boxplay ha minimizzato i danni, questa è una tendenza – venuta a galla anche nel preseason – che verosimilmente l’Ambrì vorrà tenere maggiormente sotto controllo.

Gli special team diventano un argomento centrale anche dando uno sguardo all’attacco, il penultimo della lega nella passata stagione – 120 gol complessivi, tre in più del Langnau – ma sostenuto dal terzo miglior powerplay.

La squadra con l’uomo in più ha infatti superato il 21% di efficacia – solamente Bienne e ZSC hanno fatto meglio – che si è tradotto in ben 38 gol, di cui 11 messi a segno da Matt D’Agostini. Importante però anche sottolineare che il primato di squadra in termini di assist in powerplay lo ha detenuto Plastino (11, unitamente a Flynn), ma ad eccezione di lui praticamente tutti gli altri attori del powerplay saranno ancora presenti.

Sabolic in superiorità numerica aveva prodotto poco – due gol e cinque assist – e con l’innesto di Nättinen si può supporre che il powerplay leventinese possa ribadire la sua pericolosità, anche se sulla linea blu oltre a Fora bisognerà capire a chi affidare il compito nella seconda unità di powerplay. Hächler, Pezzullo oppure Fohrler sono delle opzioni interessanti, così come un Pinana il cui potenziale ha però dovuto fare troppo spesso il conto con la sua fragilità fisica.


L’altro lato della medaglia parla invece di un reparto offensivo che si presenta come uno dei più completi e bilanciati degli ultimi anni, questo grazie all’arrivo di elementi come Horansky e Grassi, oltre che a delle circostanze che porteranno l’Ambrì a schierare quattro attaccanti stranieri.

Una struttura con Flynn, Müller, Novotny e Kostner al centro dà alla squadra di Cereda una certa solidità, pur ricordando che agli ingaggi i biancoblù erano tra le meno efficaci della lega – la peggiore in assoluto in zona difensiva – ed in termini di possesso un primo passo per controllare maggiormente il gioco passerà da questo esercizio.

Nättinen, D’Agostini e Zwerger saranno sicuramente parte del top six e, dando per scontato il blocco BianchiKostnerTrisconi, allo staff resteranno elementi come Rohrbach, Horansky, Grassi e Kneubuehler per completare il lineup titolare. Sulla carta si compongono così quattro blocchi davvero interessanti.

Se tutto questo basterà per rendere l’Ambrì Piotta una squadra più pericolosa offensivamente solo il tempo potrà dirlo, e per trovare efficacia sarà necessario il “classico” mix di pattinaggio, asfissiante forecheck e la buona forma dei propri attori principali (gli stranieri, ma anche Müller e Zwerger su tutti).

Con maggiore profondità la squadra di Cereda dovrà avere tra gli obiettivi anche quello di migliorare a parità numerica, visto che nella passata stagione l’Ambrì era la peggior squadra con soli 71 gol segnati a 5-contro-5, addirittura 15 in meno del Langnau penultimo.

Nonostante questo i leventinesi non avevano mai smesso di provarci, ed infatti in termini di tiri in porta la squadra si era piazzata ad un ottimo quarto posto (1’490 conclusioni, numero inferiore solamente a quello di ZSC Lions, Berna e Zugo), anche se dallo slot l’Ambrì aveva tirato pochissimo (557 tiri, peggior totale di lega) ed anche la percentuale al tiro era stata la meno ispirata di tutte (7.85%). Questa non è però una novità, visto che ci si attende sin dal principio di vedere le reti arrivare come premio di una certa persistenza nei tentativi, e non a risultato di pochi chirurgici spunti.

Danno invece molto meno da pensare i portieri, con la partenza di Manzato ben sopperita dall’arrivo di Damiano Ciaccio, che andrà a spalleggiare un Benjamin Conz che potrà iniziare al meglio la stagione dopo i problemi fisici che lo avevano fermato lo scorso anno.

Entrambi durante la preparazione hanno dato buoni segnali, e se da un lato Conz rappresenta praticamente una certezza, dall’altro l’intento è quello di portare l’ex Langnau ai livelli di due anni fa, e per lui la sicurezza di un impiego costante potrebbe essere il toccasana di cui aveva bisogno.

L’Ambrì Piotta di Luca Cereda guarda dunque ad una stagione che si preannuncia sicuramente dura ed intensa, ma non potrebbe essere altrimenti. I biancoblù hanno una rosa offensiva intrigante – probabilmente la più completa degli ultimi anni – che dovrebbe permettere un approccio in avanti più stratificato, anche se la difesa senza un rinforzo straniero rischia di essere orfana di un ingrediente importante.

Nel recente passato i biancoblù hanno però dimostrato di poter trovare le risorse necessarie per sopperire alle proprie lacune, costruendo sulla base che tutti abbiamo imparato a conoscere. Questo dà importanti garanzie, anche se per rivelarsi completamente la squadra di Cereda potrebbe aver bisogno di un po’ di tempo, perché ci sono alcuni delicati equilibri che andranno compresi cammin facendo.


MIGLIOR INNESTO

Julius Nättinen: Paolo Duca è riuscito a portare alla Valascia il miglior realizzatore della Liiga finlandese, in un’operazione che si spera possa assomigliare nei suoi sviluppi a quella che aveva regalato ai leventinesi un fenomeno come Kubalik. Dopo la delusione di Sabolic stavolta i biancoblù avranno dalla loro una bocca di fuoco importante, il finalizzatore che era mancano nel passato campionato.

ADDIO DOLOROSO

Nick Plastino: Spesso sottovalutato, Plastino ha sempre garantito al gioco biancoblù alcuni elementi che rischiano di mancare nell’imminente torneo. Lo staff ha cercato sino all’ultimo di trovare una soluzione per riportarlo in squadra, ma alla fine i limiti dettati dall’attuale situazione non hanno permesso il suo ritorno. Sull’arco di 139 uscite aveva assicurato oltre mezzo punto a partita, impulsi che ora dovranno arrivare da altri giocatori.

FATTORE X

La costanza e gli equilibri: Oramai è scontato ricordarlo, ma l’Ambrì non potrà prescindere dal portare con costanza sul ghiaccio cuore e polmoni. Questa sarà la base, su cui andrà costruito il giusto equilibrio e le ideali combinazioni del lineup, così da poter far leva sui punti di forza e limitare l’impatto delle proprie lacune. Cereda ha fatto vari esperimenti durante l’estate, ma per trovare la quadratura del cerchio bisognerà avere ancora un po’ di pazienza.


La classifica di HSHS

1. ZSC LIONS
2. ZUGO
3. LOSANNA
4. LUGANO
5. BERNA
6. GINEVRA SERVETTE
7. DAVOS
8. FRIBORGO
9. BIENNE

10. AMBRÌ PIOTTA
11. RAPPERSWIL
12. LANGNAU

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