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Ambrì Piotta

L’Ambrì convince su tutta la linea, Ginevra battuto per 5-2!

AMBRÌ – GINEVRA

5-2

(1-1, 1-1, 3-0)

Reti: 6’29 Monnet (Lhotak) 1-0, 15’35 Fransson (Kast, Romy) 1-1, 27’20 Jacquemet (Mercier, Loeffel) 1-2, 37’47 Pestoni (Birbaum) 2-2, 41’51 Lauper 3-2, 58’01 Monnet (Mäenpää) 4-2, 58’59 Mäenpää 5-2

Note: Valascia, 5’080 spettatori. Arbitri Prugger, Vinnerborg; Kaderli, Obweggeser
Penalità: Ambrì 3×2′, Ginevra 2×2′

AMBRÌ – Come possono cambiare le cose nel giro di qualche giorno. Se, dopo l’ultimo week end, qualcuno avesse scommesso su una doppia vittoria dell’Ambrì nei suoi due seguenti impegni, probabilmente sarebbe stato preso per pazzo.

Dopo un inizio di settimana difficile e contraddistinto dalle continue voci che davano Pelletier quasi per spacciato, la squadra è invece stata capace di compattarsi e rispondere sul ghiaccio alle critiche, come già mostrato dalla sfida di martedì a Kloten.

Al termine di una prestazione maiuscola e che ha di nuovo dimostrato che rosa e allenatore stanno remando nella stessa direzione, i leventinesi hanno conquistato la posta piena anche contro il rognoso Ginevra, vincendo e convincendo alla Valascia con l’eloquente score finale di 5-2.

Sin dai primi minuti i biancoblù hanno dimostrato di essere solo una lontana parente della formazione vista in azione nelle ultime gare, pressando i romandi e lottando su ogni disco. È proprio grazie a questa intensità che si sono creati i presupposti per il gol del vantaggio di Monnet: il numero 7 ha infatti approfittato di un disco mal gestito sulla blu da un difensore ginevrino e si è involato a tu-per-tu contro Mayer, freddandolo con un preciso slap.

Scossi dall’immediato svantaggio gli ospiti si sono risvegliati dal torpore iniziale ed hanno cominciato a scagliare dischi dalle parti di Zurkirchen. Il pareggio, giunto sugli sviluppi di una penalità molto fiscale comminata a Birbaum e messo a segno dal top scorer Fransson, è l’emblema perfetto del gioco di McSorley. Lo svedese ha infatti fatto partire una bomba nel traffico, battendo l’incolpevole e privo di visibilità portiere biancoblù.

Feriti dal gol subito, gli uomini di Pelletier hanno faticato a riprendersi e sono rimasti in balia degli avversari sino al termine del periodo. La pausa deve però aver schiarito le idee a Duca e compagni, tornati sul ghiaccio con tutt’altro piglio.

In un susseguirsi di fuochi d’artificio Pestoni, Mäënpää e lo stesso capitano sono andati a testare i riflessi di Mayer, senza successo ma con grande intraprendenza. Il gol pareva nell’aria e, con Tom Pyatt sulla panchina dei penalizzati, l’Ambrì ha forse giocato il suo miglior power play dell’anno, sfiorando la rete in innumerevoli occasioni. Particolarmente positivo in questa situazione speciale è stato l’apporto di Kamber, schierato nell’arco dell’incontro solo con l’uomo in più sul ghiaccio.

L’esperto numero 70, fresco e riposato grazie al suo ruolo da tredicesimo attaccante, ha distribuito dischi come un metronomo dalla sua posizione di post alto ed è stato una costante fonte di pericolo. Finché la forma fisica non sarà al top, schierare l’ex Bienne “alla Fedulov” solo in power play potrebbe possa rivelarsi una soluzione prolifica.

L’hockey è però uno sport crudele e chi sbaglia paga, così, contro l’andamento del gioco, ad andare in vantaggio è stato il Ginevra con Jaquement, lesto a buttare in porta il rimbalzo scaturito dal tiro di Mercier. Le aquile hanno spesso tentato di mettere in difficoltà la retroguardia leventinese sfruttando il vantaggio di stazza in loro favore ma, nonostante in occasione dei gol la strategia abbia pagato, più in generale la retroguardia biancoblù ha retto in maniera esemplare e ha lottato al meglio, ad immagine di un Fora davvero molto solido.

Dando ancora una volta dimostrazione di aver girato pagina (nelle ultime uscite i biancoblù non reagivano positivamente ai gol incassati), i leventinesi hanno ricominciato immediatamente a macinare gioco.

È così iniziato il Pestoni show, con il numero 18 che ha pareggiato dopo essersi bevuto l’intera difesa, al termine di un’azione personale semplicemente sensazionale. Il giovane ticinese ha poi anche colpito una clamorosa traversa, apparendo molto più tonico rispetto alle ultime uscite. Di questo ha beneficiato anche Giroux, parso anch’esso in parabola ascendente ma che, vuoi anche per un po’ di sfortuna, continua a mancare l’appuntamento con il gol liberatorio.

Il terzo tempo si è aperto col tanto sudato quanto meritato vantaggio dei ticinesi, giunto dal bastone dell’incontenibile Lauper. Il numero 96 ha spedito il disco all’incrocio, sbrogliando una situazione confusa creatasi in zona d’attacco. Con il 3-2 in cassaforte, il resto del periodo è stato contraddistinto dall’assalto del Ginevra, che si è però schiantato sul muro eretto dall’ottimo (e in un paio di occasioni pure fortunato) Zurkirchen.

Negli ultimi minuti sono poi giunte le reti del definitivo 5-2 a firma di Monnet  -doppietta per lui – e Mäënpää, che hanno così regalato all’Ambrì il secondo 5-2 consecutivo.

Nonostante in entrambi i casi siano arrivati i tre punti, la vittoria ottenuta con i romandi assume un valore ancora più importante di quella arrivata martedì a Kloten. In questa occasione infatti l’Ambrì ha vinto in modo convincente su tutta la linea, risultando superiore agli avversari per quasi tutto l’incontro.

Sembrerebbe che dopo il periodo difficile e le quattro sconfitte consecutive la squadra si sia ritrovata e stia lentamente ricominciando a giocare all’unisono. La sfida di sabato a Zurigo sarà un nuovo ed estremamente probante banco di prova, ma se l’attitudine messa sul ghiaccio sarà la stessa, tentare il colpaccio sarà più che lecito.

fattore2

LA RIVINCITA DEGLI ARTISTI: Il Ginevra, si sa, è una delle squadre con il gioco più “sporco” di tutto il campionato. Tiri deviati nel traffico (come in occasione delle due marcature), rimbalzi maligni ed un dump and chase quasi esasperante.

Questa strategia non è però bastata agli uomini di McSorley per venire a capo di un Ambrì sicuramente più leggero dal punto di vista fisico – ad immagine di Monnet -, ma che per lunghi tratti ha veramente espresso un hockey arioso e di alto livello, ricco di finte, passaggi e repentini cambiamenti di fronte.

Per una volta i tocchi di fino hanno avuto la meglio sulle “maniere forti”.

galleria


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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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