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Ambrì Piotta

L’Ambrì conclude un duro periodo battendo gli Steelers per 5-1

AMBRÌ – STEELERS

5-1

(0-0, 4-0, 1-1)

steelers
Reti Ambrì Piotta: Trunz, Duca, D’Agostini, Ngoy, Fuchs

Note: EgeTrans Arena, Bietigheim
Penalità: Ambrì 7×2′, Steelers 2×2′

BIETIGHEIM – L’Ambrì Piotta ha chiuso con un acuto positivo il suo “tour de force” che ha visto i biancoblù giocare complessivamente cinque partite nel giro di nove giorni, battendo agevolmente con il risultato di 5-1 i padroni di casa dei Bietigheim Steelers, praticamente mai capaci di impensierire i biancoblù.

Le uniche novità del pomeriggio nella formazione di Kossmann erano rappresentate dal ritorno tra i pali di Zurkirchen e dal ritorno in formazione di Stucki, che ha preso il posto di Guggisberg nella linea completata da Kamber e Lauper. D’Agostini e Lhotak si sono invece “scambiati di posto”, con il canadese posizionato sulla sinistra ed il giovane ceco sul lato opposto. Ha invece mancato la quarta partita consecutiva – e la quinta su sei giocate – il difensore Mikko Mäenpää, che presenta un acciacco e che in questo periodo viene tenuto a riposo in via precauzionale. Il finlandese tornerà a pattinare lunedì.

Contro una formazione tedesca che è apparsa davvero limitata – campioni di regular season nella DEL2 e poi battuti in finale lo scorso anno – l’Ambrì ha dimostrato di voler concludere questa serie di amichevoli con un risultato positivo e, pur senza forzare, i biancoblù sono andati al tiro in maniera decisamente più frequente rispetto a sabato.

Nel primo tempo i leventinesi sono stati fermati dalla sfortuna, ed hanno colpito per due volte i ferri della porta degli Steelers con Stucki e Berger, ma hanno poi girato a loro favore la sfida nel periodo centrale. L’Ambrì ha infatti iniziato la seconda frazione segnando con Trunz dalla blu, per poi raddoppiare poco dopo grazie a capitan Duca, che ha ben finalizzato l’ottimo lavoro preparatorio di Monnet.

I biancoblù hanno poi chiuso di fatto il match sfruttando il primo powerplay del pomeriggio, con i tedeschi che hanno commesso il fatale errore di lasciare D’Agostini solo davanti al loro portiere. Il canadese ha insaccato con disarmante facilità il 3-0, ed anche in questo caso è apparso essere il giocatore di gran lunga più dotato tecnicamente di questo Ambrì.

A farsi notare particolarmente è inoltre stato nuovamente Berthon. Il francese ha portato anche oggi tanta energia e velocità sul ghiaccio, e proprio grazie a lui è nato il gol d’apertura di Trunz e quello del 4-0 di Ngoy, intelligente nel lasciare la blu e raggiungere lo slot per trovare la deviazione decisiva.

Prova positiva anche della linea formata da Monnet, Fuchs e Duca, forse l’unica tra quelle impiegate che sembra avere l’impostazione per poter essere confermata anche quando le cose si faranno più serie. Per il resto ancora diverse combinazioni sperimentali, con D’Agostini ed Emmerton (per lui ancora alti e bassi) mandati in pista con Kostner, mentre Bastl era al centro di Berthon e Lhotak.

Il grande carico di lavoro che l’Ambrì ha sulle spalle, unito ad un avversario oggettivamente poco competitivo, hanno comunque prodotto una partita che i leventinesi hanno saputo dominare senza troppi sforzi, imponendosi in ogni zona della pista nonostante le gambe pensanti.

Con l’Ambrì avanti 4-0, è facile immaginare come il terzo tempo sia scivolato via piuttosto velocemente. I biancoblù si sono limitati a controllare, lasciando piano piano l’iniziativa agli Steelers e permettendo così a Zurkirchen di mettersi in mostra. Il portiere è apparso più fluido e sicuro nei suoi movimenti rispetto all’ultima uscita di Sursee, ed è stato battuto solamente sulla scia di un boxplay a 3-contro-5. Nel finale c’è poi stato spazio anche per il 5-1 di Fuchs, a 30 secondi dalla terza sirena.

Insomma, vittoria che fa bene per continuare a lavorare con un buon feeling, ma un test in grado di dare indicazioni più attendibili sarà quello del 31 agosto, quando a Biasca arriverà il Rögle. A quel punto l’Ambrì sarà reduce da dieci giorni di allenamenti senza alcuna amichevole, ed una formazione completata da Mäenpää saprà dare indicazioni più attendibili anche in merito all’impostazione voluta da Kossmann.

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