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Ambrì Piotta

L’Ambrì ci prova ma cade sotto il peso delle assenze

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FRIBORGO – L’Ambrì si è presentato a Friborgo con una formazione decisamente rimaneggiata. Se è oramai diventato quasi “normale” dover scendere in pista con un solo centro di ruolo – il bravissimo Schlagenhauf – i biancoblù sabato sera hanno dovuto far fronte anche alla bandiera bianca alzata dall’influenzato Pestoni, defezione che ha costretto Pelletier a spostare Duca in prima linea e a stravolgere nuovamente la già traballante alchimia della rosa.

Durante il corso dell’incontro il coach leventinese è stato costretto a sperimentare varie combinazioni, schierando addirittura per alcuni frangenti Grieder in attacco (riportando in difesa El Assaoui) oppure dando la chance a Incir di giostrare nel primo blocco, ma nulla ha impedito alla squadra di apparire spesso “improvvisata”.

Proprio per questi motivi, però, all’Ambrì va dato atto di aver giocato una buona partita contro il Gotteron, mantenendola virtualmente aperta sino ad un quarto d’ora dal termine e giostrando per lunghi tratti alla pari con i padroni di casa.

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A fare la differenza sono dunque stati dei precisi episodi che, banalmente, hanno chiamato in causa le situazioni speciali. L’Ambrì si è infatti reso protagonista di un buon primo tempo in cui ha avuto a disposizione delle interessanti fasi di superiorità numerica, tra cui una quarantina di secondi in 5 contro 3. Pelletier ha chiamato immediatamente il timeout e gli ospiti si sono costruiti la loro miglior occasione dell’intera partita, ma Duca non è riuscito a spedire il puck in rete dallo slot.

Nonostante questo, il powerplay biancoblù non ha certo brillato. I quintetti mandati in pista hanno faticato sia nell’installarsi nel terzo avversario, sia a far girare il disco con la necessaria velocità e (soprattutto) intensità, creando manovre prevedibili e raramente pericolose.

La mancanza di Park – uno dei migliori “registi” in Svizzera – si sta facendo sentire tanto quanto si poteva temere. La sua assenza sta inoltre facendo cadere nell’assoluto anonimato anche Giroux – la sua presenza in pista la si nota soprattutto per il casco di Top Scorer – mentre Williams evidenzia sempre la voglia di avere un impatto positivo sulle partite ma finisce per apparire comunque un corpo estraneo in questa squadra.

Tra assenze pesantissime e giocatori che potrebbero dare di più, l’organizzazione dell’Ambrì ha comunque permesso agli ospiti di tenere il ritmo del Friborgo e di costruirsi anche alcune buone occasioni nelle prime battute del periodo centrale. In una fase spezzettata in cui nessuna delle due formazioni riusciva a prevalere sull’altra, i padroni di casa hanno però trovato il vantaggio con Plüss, lesto nell’insaccare approfittando di una difesa leventinese rimasta sulle gambe immediatamente dopo un ingaggio.

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Come detto in precedenza, una delle chiavi di volta della partita sono state le fasi in superiorità numerica, con il Gotteron che non si è fatto pregare e che in powerplay ha messo in cassaforte il risultato grazie a Sprunger. Da quel momento in avanti l’Ambrì non ha più trovato gli argomenti necessari per impensierire sul serio Conz, scagliando la miseria di 12 tiri negli ultimi 2 tempi, mentre in precedenza se ne erano contati 13 nel solo primo periodo.

Al 46’04 è caduto il 3-0 finale a firma di Mauldin, che ha approfittato di un erroraccio di Noreau in uscita dal terzo. Il canadese ha tenuto infatti sin troppo il disco e, al posto di liberare quando ne aveva l’occasione, ha insisto nella sua azione nel tentativo forse di guadagnare una penalità.

L’episodio ha impedito all’Ambrì di tentare il tutto per tutto negli ultimi minuti, ma probabilmente i biancoblù non avrebbero comunque trovato gli argomenti necessari per riaprire i giochi.

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Grazie alla vittoria di venerdì sera si chiude un weekend che ha comunque portato 3 punti alla classifica dei leventinesi, in un periodo in cui l’obiettivo deve essere quello di “racimolare quello che si può” sino alla pausa olimpica, così da ridurre al minimo l’impatto degli infortuni a livello di classifica. Se poi, con Sochi alle spalle, si potrà tornare a giostrare con Park e Mieville andando a ricomporre i blocchi abituali, ecco che l’Ambrì potrà sperare di giocare dei playoff interessanti.

Non è infatti un caso che sia la linea formata da Bianchi, Schlagenhauf e Grassi ad essere da tempo la migliore, a dimostrazione di come l’alchimia all’interno dei blocchi sia ben più importante dei singoli nomi che la vanno a comporre. Tra chi è poi riuscito a spiccare sabato sera c’è stato anche Zurkirchen, autore di diversi interventi da applausi.

L’Ambrì si trova ora al quinto posto in graduatoria, a nove punti di distanza dalla linea e con sei partite ancora da giocare. I prossimi due match vedranno i biancoblù impegnati contro due avversari al di sotto della linea – Berna e Rapperswil – contro i quali si potrà mettere ulteriore fieno in cascina. Ci sarà indubbiamente da stringere i denti, con la convinzione che se si scaccerà questo periodo difficile, poi si avrà modo di affrontare i playoff senza alcuna pressione.

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