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Ambrì Piotta

L’Ambrì batte il Friborgo ai rigori e va alla pausa ritrovando la vittoria

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AMBRÌ PIOTTA – FRIBORGO

4-3

(2-1, 0-0, 1-2)

Reti: 2’40 Stucki (Trunz, Birbaum) 1-0, 3’26 Kwiatkowski (Vauclair) 1-1, 9’44 Steiner (Gautschi, Hall) 2-1, 47’39 Sprunger 2-2, 48’14 Birbaum (Bianchi, Schlagenhauf) 3-2, 59’33 Kamerzin (Huguenin, Pouliot) 3-3

Rigori: Hall, Pouliot (2), Aucoin, Giroux (3), Sprunger, Tambellini

Note: Valascia, 5’672 spettatori. Arbitri Koch, Linde; Bürgi, Espinoza
Penalità: Ambrì 5×2′, Friborgo 7×2′

AMBRI – Sembra non avere fine la maledizione che impedisce all’Ambrì di conquistare la posta piena tra le mura amiche della Valascia. Anche contro il Friborgo, infatti, i biancoblù hanno a lungo condotto le danze, finendo però con il farsi riacciuffare a ridosso della terza sirena.

All’appendice dei rigori un freddissimo Giroux ha poi consegnato il secondo punto ai suoi compagni, nonostante resti una certa amarezza per avere mancato la vittoria nei tempi regolamentari. Nonostante come già detto si possa parlare di un punto perso, la vittoria arriva in un momento importante e va ad interrompere una serie di sette sconfitte consecutive in campionato.

Privi del condottiero Mauldin, fermato ai box da un influenza, i burgundi hanno messo in mostra tutti i loro limiti sin dai primi minuti. È stato lesto ad approfittarne il giovane e brioso Stucki, che con una gran botta dalla distanza ha freddato Nyffeler – preferito a Conz per l’occasione – regalando l’1-0 alla squadra di casa.

Il numero 23 si sta rivelando davvero un bel giocatore e la scommessa di inserirlo all’ala nella linea formata da Giroux e Aucoin sta portando i risultati sperati. I due beneficiano infatti dell’energia e della foga messe in campo dal giovane, abilissimo ad aprire e trovare spazi, mentre Stucki viene spesso messo in condizione di cercare il gol dalle aperture dei compagni.

La gioia degli oltre 5’600 presenti è però durata poco, visto che nemmeno 1 minuti dopo Kwiatkowski ha portato la contesa sull’1-1 con un secco slap dalla blu. L’immediato pareggio avrebbe potuto rilassare gli animi e far abbassare il ritmo della partita, che è però invece continuata su ritmi altissimi.

A continuare lo spettacolo di fuochi d’artificio ci ha pensato il redivivo Steiner, che con il suo 2-1 ha interrotto un digiuno lunghissimo. Il numero 77 ha deviato in maniera perfetta un appoggio dalla blu di Gautschi, portando nuovamente in vantaggio l’Ambrì.

Nel secondo tempo le occasioni per ipotecare la partita per Duca e compagni sono state molteplici, ma in particolare Giroux ha mancato a più riprese l’appuntamento col gol graziando un Nyffeler che ha alternato il meglio al peggio. Dall’altra parte i dragoni hanno combinato poco, sospinti solo e soltanto dalle incursioni del solito ed inarrestabile Sprunger, vera anima della squadra in questo periodo di crisi.

Come l’hockey insegna, ad un gol sbagliato corrisponde un gol subito. Così, dopo avere tanto sprecato, contro l’andamento del gioco ad andare in gol sono stati gli ospiti proprio con il loro top scorer. L’estemporanea azione del gol è stata propiziata da un clamoroso errore in fase di disimpegno del veterano NHL Bouillon, reo di essersi fatto carpire il puck da Sprunger in uscita dal terzo con una facilità disarmante. Un errore del genere lascia piuttosto perplessi ed è cosa dovuta aspettarsi qualcosa di più da un giocatore con un’esperienza del genere nella migliore lega del mondo.

La reazione degli uomini di Pelletier è però stata veemente e, anche in questo caso, in meno di 1 minuto è arrivato il nuovo vantaggio. Al termine di una apprezzabile combinazione in velocità con Bianchi e Schlagenhauf, lo slapshot di Birbaum ha trovato il pertugio giusto tra i gambali di Nyffeler.

Il 3-2 pareva il classico colpo del KO, quello da cui un pugile non può più alzarsi. La posta in palio era alta e così il nervosismo ha cominciato a farla da padrone, con le due formazioni che non hanno lesinato i colpi proibiti. Pure Zurkirchen, stizzito dalle continue mischie selvagge nella sua area di porta, ha messo in piedi uno show personale di tutto rispetto. L’indiavolato cerbero se l’è prima presa con Kwiatkowski ed ha poi invitato a più riprese alla rissa il suo collega romando, che ha però declinato la proposta.

Quando poi nel finale tutti ormai pregustavano la prima vittoria da tre punti in Leventina, è arrivato la classica beffa. A 27’’ dalla fine Kamerzin ha pareggiato i conti con un tiro dalla blu in 6-contro-5, beneficiando del traffico nello slot e battendo l’incolpevole Zurkirchen anche grazie ad una difesa eccessivamente stazionaria.

Nei supplementari i leventinesi hanno colpito un altro ferro – dopo il palo di Giroux nel secondo tempo -, ma nonostante pure gli ospiti abbiano sfiorato la rete decisiva in un paio di occasioni, il risultato non è più cambiato.

A decidere una serie di rigori in cui i portieri hanno convinto poco è stato poi il top scorer biancoblù, che con le sue tre realizzazioni su tre tentativi ha vinto il personalissimo duello con Pouliot, che ha segnato solo due volte.

La vittoria contro il Friborgo riporta un po’ di fiducia ad un ambiente che ne aveva bisogno, ma non deve fare dimenticare i problemi che affliggono l’Ambrì. La pausa per la Nazionale sarà l’ideale per lavorare su quegli aspetti che proprio non funzionano, come il powerplay e alcune meccaniche difesa, ma sarà utile pure per ricaricare le batterie e recuperare qualche infortunato.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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