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La Svizzera batte la Lettonia anche nell’ultima amichevole, baltici piegati 2-0

Elvetici padroni del gioco per tutto l’incontro ma anche spreconi sotto porta. Reti risolutive messe a segno da Praplan e Moser, presto verrà comunicata la formazione mondiale in vista di Bratislava

(PPR/Melanie Duchene)

WEINFELDEN – L’ultimo appuntamento di prova per la Svizzera è coinciso con la ripetizione della sfida contro la Lettonia, battuta venerdì ad Herisau per 4-1.

Tra le fila dei rossocrociati si sono rivisti Genoni, i difensori Glauser e Kreis (subentrati a Fora e Frick), Riat ha preso il posto di Müller. Bertaggia e Hollenstein hanno invece preso il posto di Rod rispettivamente di Ambühl. Qualche modifica quindi anche alle posizioni in attacco, con Fiala spostato alla destra di Hischier, con Moser promosso in questo blocco, mentre Praplan e Hofmann sono stati “scalati” di un blocco.

In questo ultimo importante banco di prova i rossocrociati hanno confermato quanto di buono si era già visto nella campagna pre-mondiale sul piano del gioco, della produzione offensiva e della personalità, mettendo sotto la Lettonia per quasi tutta la partita.

Match dominato, ma a lungo portato avanti sull’unica rete trovata da Praplan nel primo tempo in 5 contro 3, con il vallesano servito magistralmente dal suo conterraneo Hischier. La chiave del gioco come detto non è mai sfuggita di mano dagli elvetici ma a lungo la Lettonia è rimasta in partita grazie alla sola rete di scarto, e qualche errorino qua e là ha permesso agli avversari di cercare il pareggio di fronte a Genoni.

Contro una squadra intenta più a rompere gli schemi di gioco che a costruirlo da par suo, la Svizzera ha sempre avuto le sue occasioni, ma spesso ha peccato di freddezza (vedasi in power play, esercizio che ha visto molte modifiche di uomini e posizioni) e nel periodo centrale ha mancato quelle che potevano essere le reti di una maggior sicurezza.

Infatti la Svizzera ha continuato a non approfittare molto della mancanza di disciplina degli uomini di Hartley “tirando” il fiato solo attorno al 50’ grazie a Moser, bravo a sfruttare l’istinto da uomo-slot per il 2-0.

Il risultato numerico non rispecchia sufficientemente quanto visto sul ghiaccio, con la Svizzera padrona del gioco, anche se come detto sciupona soprattutto in power play. Quel che conta è che a una settimana dall’esordio a Bratislava contro l’Italia di Kostner e Morini gli elvetici abbiano dato prova di coesione, capacità di gioco e di avere diverse alternative.

Su quest’ultimo aspetto peserà il difficile compito di Patrick Fischer che presto comunicherà la formazione definitiva che si recherà in Slovacchia. Tanti gli uomini che hanno convinto, da Kurashev a Moser, oltre al “faro” Hischier, ai leader come Josi e Diaz fino alle mani buone di Fiala e Praplan.

Ma anche tanti ragazzi inattesi che hanno fatto il loro dovere, e allora per i tifosi biancoblù e bianconeri ci sarà interesse nell’attendere le sorti dei vari Fora, Müller e Bertaggia. Più sulla graticola? Di sicuro ha deluso – in scia a una stagione disgraziata – lo zurighese Hollenstein, ma la scelta a disposizione di Fischer rimane molto ampia e e con variabili interessanti.

E poi tra una settimana finalmente si farà sul serio.

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