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Ambrì Piotta

La rivincita va all’Ambrì, il Lugano esce a mani vuote dalla Valascia

AMBRÌ – LUGANO

3-2

(1-0, 0-2, 2-0)

Reti: 12’29 Monnet (Duca, Gautschi) 1-0, 27’13 Pettersson (Klasen, Martensson) 1-1, 29’24 Hofmann (Bertaggia, Sannitz) 1-2, 45’00 Berger (Pestoni, Zgraggen) 2-2, 47’50 Monnet (Fuchs, Bastl) 3-2

Note: Valascia, 6’500 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Eichmann, Kurmann; Bürgi, Wüst
Penalità: Ambrì 3×2′, Lugano 4×2′ 1xpp (Pettersson)

AMBRÌ – Quattro punti su sei per l’Ambrì Piotta, solo i due rimanenti per i bianconeri. A posta divisa i biancoblù ci hanno guadagnato eccome, conquistando punti preziosissimi per la lotta a ridosso della linea – e diciamolo, nel derby sono punti moralmente doppi – e trovando pure la partenza ideale dopo la pausa natalizia.

Per il Lugano, dopo la sfida pomeridiana alla Valascia, qualche rimpianto sicuramente c’è, dato che i bianconeri non hanno sicuramente giocato male, calcolando anche la stanchezza, ma hanno peccato di leggerezza sulle reti di casa e non approfittato di alcune ottime occasioni.

Forse però la preoccupazione maggiore in casa Lugano non va ai punti persi – la classifica rimane discretamente tranquilla, Hirschi e compagni continuano su una buona scia di punti  – ma all’infortunio occorso a Philippe Furrer, colpito alla parte alta della tibia da una discata. Per il difensore nazionale non si può ancora definire l’entità del ferimento, dato che occorreranno ulteriori esami per verificare eventuali fratture ossee.

Il ferimento del numero 7 ha privato Shedden di uno degli uomini più in forma, sui quali il coach canadese stava facendo grande affidamento per aumentare il ritmo delle operazioni, e non è un caso se dopo la sua uscita il Lugano sia andato maggiormente in difficoltà.

Ambrì e Lugano hanno interpretato il derby nella stessa maniera della sera precedente, puntando forte sull’intensità fisica, con Kossmann a cercare manovre di controllo del gioco e Shedden ad aumentare il ritmo con cambi cortissimi. Ne è nato un altro derby equilibrato e di difficile previsione, con due squadre ben coperte in difesa.

Anche simili per svolgimento, questi due derby, basti guardare al “game plan” sviluppatosi nei primi due tempi, quando il Lugano è riuscito a ribaltare il vantaggio leventinese, facendo sorgere nuovi dubbi alla truppa di Kossmann. L’impressione era, infatti, che come nella partita precedente, i biancoblù avessero arretrato il baricentro dopo il primo gol, lasciando che il Lugano potesse respirare e giocare a ritmi superiori.

Duca e compagni dopo il vantaggio di  Hofmann hanno smesso di fare un forechecking asfissiante sui portatori del disco avversario, e questo sembrava un altro segnale di debolezza caratteriale.

Nel mentre, il Lugano ha fatto la sua partita, cercando di fare il possibile per aprire il gioco in velocità, ma solo la linea di Bertaggia e Hofmann ha saputo dare continuità a delle folate offensive veramente pericolose. Dopo la perdita di Furrer il Lugano ha perso concentrazione a causa del rimescolamento dei blocchi, e l’Ambrì ne ha approfittato per riordinare le proprie idee, trovando le reti necessarie al successo.

Tra le due squadre nessuna demeritava particolarmente la sconfitta, ma l’Ambrì è stato – stavolta – bravo ad approfittare dei limiti del team luganese, che dal 45’ via ha cominciato ad essere scarico e a corto di idee. I bianconeri possono fare mea culpa per non essere riusciti a dare il colpo necessario dopo la rete del vantaggio, peccando di cattiveria come successo a Pestoni e compagni nella sfida della Resega.

Per l’Ambrì Piotta è fondamentale ritornare al campionato conquistando questi punti, che mantengono i biancoblù in piena corsa per i playoff, mentre il Lugano deve preoccuparsi di più per Furrer che per una classifica tutto sommato buona. Per le ticinesi c’è qualche giorno di stop, ma siamo sicuri che ad esserne più felici saranno i bianconeri.

fattore2

FINO IN FONDO SECONDO I PIANI: L’Ambrì che non sapeva affondare i colpi, stavolta ha saputo portare a casa un’importante vittoria in rimonta. Gli uomini di Kossmann hanno continuato con il loro gioco per tutta la partita, approfittando di qualche difficoltà nel rimescolamento delle linee da parte di Shedden.

Senza stravolgimenti e crisi di panico, l’Ambrì ha fatto il proprio dovere, confermandosi squadra in salute, alla quale Kossmann ha saputo donare soprattutto sangue freddo.


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