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NHL

La ricostruzione di Vancouver è appena iniziata, sarà un’altra stagione difficile

I canadesi ripartono con un nuovo coach e un paio di acquisti interessanti, ma complessivamente non ci si aspetta che Sedin e compagni possano lottare per accedere ai playoff

A partire dal 4 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


VANCOUVER CANUCKS

La rosa 2017/18

PORTIERI
Jacob Markström, Anders Nilsson

DIFENSORI
Alex Biega, Michael Del Zotto, Alexander Edler, Erik Gudbranson, Ben Hutton, Troy Stecher, Christopher Tanev, Patrick Wiercioch

ATTACCANTI
Brock Boeser, Reid Boucher, Alexander Burmistrov, Sven Bärtschi, Michael Chaput, Derek Dorsett, Loui Eriksson, Sam Gagner, Brendan Gaunce, Markus Granlund, Bo Horvat, Jayson Megna, Anton Rödin, Henrik Sedin, Daniel Sedin, Brandon Sutter, Scottie Upshall, Thomas Vanek, Ryan White


Quelli passati sono stati anni turbolenti per i Vancouver Canucks, e dopo il penultimo posto fatto registrare la scorsa stagione i canadesi non possono più evitare l’inizio di un processo di ricostruzione.

Si ripartirà dunque dalle idee di un coach al debutto su una panchina NHL, Travis Green, e dagli arrivi dal mercato free agent di Sam Gagner e Michael Del Zotto, due pedine messe sotto contratto in attesa che i tanti promettenti giovani nell’organizzazione raggiungano la sufficiente maturità per avere un impatto in NHL. Essere competitivi in una Pacific Division molto impegnativa rimarrà comunque un compito gravoso per i Canucks, che ben difficilmente torneranno ad assaporare l’atmosfera dei playoff.

Sul fronte offensivo i fratelli Sedin spegneranno ben presto le 37 candeline, anche se non è escluso che possano ritrovare le sensazioni migliori dopo aver fatto registrare solamente 50 punti (Sedin) e rispettivamente 44 (Sedin). A Vancouver si spera inoltre che il powerplay possa tornare ad essere l’arma valida di un tempo – il migliore nel 2010/11 – grazie al ritorno dopo quattro anni dell’assistant coach Newell Brown, la mente dietro a quegli special team tanto efficaci.

Un elemento cardine sarà naturalmente il centro Bo Horvat, fresco di rinnovo contrattuale dopo essere stato lo scorso anno il miglior marcatore della squadra (20 gol, 52 punti), mentre ci si attendono ulteriori passi avanti dal rossocrociato Sven Bärtschi (18 gol la passata stagione!).

Assolutamente deludente invece l’apporto dell’ex Davos, Loui Eriksson, che nel suo primo anno in Canada ha ottenuto solamente 24 punti in 65 partite. A loro si aggiungono alcune scommesse, come l’ingaggio per un anno di Thomas Vanek e l’arrivo in PTO di Scottie Upshall, che dovrà convincere lo staff tecnico nell’imminente training camp.

In difesa la principale speranza di Vancouver è quella di evitare gli infortuni, che lo scorso anno avevano messo KO elementi cardine come Chris Tanev, Alexander Edler ed Erik Gudbranson. La squadra ha così dovuto fare i conti con un apporto offensivo molto contenuto dalle retrovie e, dopo le partenze di Nikity Tryamkin (KHL) e Luca Sbisa (Vegas), i volti nuovi sono quelli di Del Zotto e Wiercioch. Il più interessante è sicuramente l’ex Rapperswil, che punta a rilanciarsi dopo un’avventura avara di soddisfazioni a Philadelphia.

Tra i pali il pretendente al ruolo di titolare è Jacob Markström, dopo che Ryan Miller ha deciso di esplorare il mercato e mettere la firma sul contatto propostogli da Anaheim. Lo scorso anno Markström aveva saputo fare bene nella prima metà di campionato, ottenendo un 91% di parate che si presenta come un buon numero se considerato nel contesto di una squadra dalla fase difensiva disastrosa. A spalleggiarlo ci sarà Anders Nilsson, messo sotto contratto per i prossimi due campionati.

Complessivamente Vancouver ha comunque sin troppi punti interrogativi per puntare legittimamente ai playoff, a partire da un coach promettente ma alla sua prima esperienza in NHL – dopo aver ottenuto un buon successo nelle minors – sino ad arrivare a un duo in porta che ha tutto da dimostrare.

In British Columbia è iniziato un processo di ricostruzione che si preannuncia lungo e, dopo aver escluso il trade dei fratelli Sedin, ci si aspetta un’altra stagione di difficoltà alla Rogers Arena.


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