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Lugano

La cura grigionese giova al Lugano, Davos ancora battuto

I bianconeri passano per 6-1 alla Vaillant Arena e incassano la posta piena del weekend. Gioco ancora deficitario ma qualche attaccante si sblocca

La cura grigionese giova al Lugano, Davos ancora battuto

DAVOS – LUGANO

1-6

(0-2, 0-1, 1-3)

Reti: 13’52 Jörg (Lapierre) 0-1, 14’51 Bürgler (Loeffel) 0-2, 25’01 Morini (Loeffel) 0-3, 40’40 Haapala (Hofmann, Sannitz) 0-4, 44’41 Bürgler (Chorney, Klasen) 0-5, 58’22 Nygren (Corvi) 1-5, 59’58 Bürgler (Loeffel, Hofmann) 1-6

Note: Vaillant Arena, 4’372 spettatori. Arbitri Salonen, Urban; Castelli, Wolf
Penalità: Davos 4×2′, Lugano 5×2′

DAVOS – Una crisi, quella di risultati, per ora è scacciata. Ed è semplicemente l’unica cosa che contava sin dalla vigilia di questo delicato doppio scontro tra bianconeri e gialloblù.

Il Lugano aveva assoluto bisogno di trovare la posta piena contro i ragazzi di Del Curto, un pieno di punti fondamentale per non perdere contatto con quella parte di classifica che conta e per non venire risucchiati ancora più a fondo nel turbine scatenando poi conseguenze che potrebbero risultare devastanti.

E allora che questi 6 punti vengano custoditi nella cassaforte dei punti d’oro, ringraziando anche il calendario che ha messo di fronte ai bianconeri l’avversario “giusto” per il suo scopo, quello di riguadagnare fiducia guardando a classifiche e tabellini.

L’arrendevole (come mai si era visto) Davos andava anche battuto e per una formazione in costante calo di fiducia come il Lugano, ogni piccolo problema può trasformarsi in un grosso ostacolo anche di fronte a un match apparentemente con poche insidie.

Se dalla parte del gioco e delle idee i bianconeri rimangono su livelli a dir poco deficitari, perlomeno la squadra di Greg Ireland è stata brava a capire il proprio momento e ad interpretare le partite con i mezzi che aveva a disposizione, non tanto (o solamente) quelli umani, ma soprattutto quelli della convinzione e della voglia di uscirne, insomma delle partite preparate badando al sodo, il resto si vedrà.

Vero, è andata bene ai bianconeri, usciti da due partite con 11 reti fatte e 3 subite contro il Davos, bottini che non si vedevano da tempo, ma poi andrà regolata la questione del gioco, troppo deficitario per essere il Lugano.

Si potrebbe pure affermare che il Lugano ha ritrovato un po’ la sua natura da cinico killer, cosa che ci aveva abituato segnando molte reti pesanti con pochissimi tiri e in questo caso le quattro reti nel weekend di Bürgler, la doppietta e gli assist di Hofmann e il primo gol di Haapala si spera facciano da grimaldello per un attacco che nonostante le assenze deve produrre di più.

Anche perché non si può sempre sperare nella buona vena degli attaccanti o in quella scarsa dei portieri, emblematico il secondo periodo alla Vaillant Arena, con il Lugano capace di allungare di una rete seppur spesso schiacciato nel terzo.

D’accordo, sembra tutto un male quello che hanno fatto i bianconeri sulla pista di Davos, ma non è così. Le premesse sono sempre quelle che leggiamo da qualche settimana ma va sottolineato lo spirito con cui il Lugano affronta questi impegni e il carattere che i giocatori dimostrano nel voler uscire da un momento difficile.

Le piccole cose buone ci sono, dalla prima rete di Haapala, al weekend di Bürgler, al momento di Hofmann e del solito Merzlikins. Sono delle piccole spie che cercano di illuminarsi, come quelle di un cruscotto in un auto che si cerca di avviare a -20 gradi. Un primo colpo di motore sembra essere andato, ora Greg Ireland dovrà essere bravo a non ingolfarlo, proprio ora che l’orso scende a caccia alla Cornèr Arena. Dopo due stambecchi una preda molto più impegnativa.


IL PROTAGONISTA

Elvis MerzlikinsQualche parata spettacolare fatta passare per normale amministrazione, presenza nella sua area decisamente pesante e “cattiva”, uno shutout solo sfiorato a causa della rete di Magnus Nygren.

Il portiere bianconero ha sfoderato una prova maiuscola nei Grigioni e ha permesso al Lugano di andare a colpire a freddo il Davos subito dopo i suoi interventi. Sembrava un copione scritto: parate di Merzlikins e via, attacco cinico e decisivo. Altre parate del lettone e poi di corsa a segnare altre reti tagliagambe. Nessun dubbio, nella sfida interna con Gilles Senn il bianconero ha a dir poco stravinto.


HIGHLIGHTS

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