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Ambrì Piotta

Kubalik: “Non mi monto la testa dopo questa stagione, ma per l’Ambrì è stata speciale”

Il ceco resta concentrato: “La fase importante arriva solo adesso, contro il Bienne ci aspettiamo una grande battaglia. Felice della visita di Barry Smith alla Valascia, con i Blackhawks vedremo che succederà”

BERNA – Era dal 2008 che l’Ambrì Piotta non riusciva a distinguersi per avere in squadra il miglior marcatore della lega – in quella stagione Erik Westrum ottenne 72 punti in 50 partite – ma quest’anno il club leventinese è stato tra i protagonisti della classica cerimonia di premiazione dei Top Scorer.

Tutte le attenzioni della stampa erano infatti su Dominik Kubalik, che con 57 punti in 50 partite ha sbaragliato la concorrenza, diventando anche il più giovane top scorer di sempre dall’introduzione del “casco giallo”.

“Mi sento alla grande”, ci ha spiegato il ceco. “È un grande onore essere riuscito a chiudere la regular season come top scorer dell’intera lega, anche se a dire il vero non ha molto significato per me, visto che l’obiettivo prima dell’inizio della stagione era riuscire ad avere successo a livello di squadra… Ce l’abbiamo fatta, siamo nei playoff  ed è fantastico, perché per l’Ambrì essersi qualificati è qualcosa di eccezionale. Ora non vediamo l’ora di sabato per tornare a giocare”.

Sapevi di essere il più giovane top scorer della lega da 44 anni a questa parte?
“Ah, non conoscevo questa statistica! Sì, effettivamente è un risultato molto speciale, che probabilmente ricorderò per il resto della mia vita. È stata un’annata incredibile”.

Cosa pensi dicano questi numeri in rapporto al futuro e alle tue potenzialità?
“Sento tante belle parole nei miei confronti, ma non voglio montarmi la testa. Ho fatto delle buone cose, ma si è trattata solamente di una singola stagione… Quelle precedenti erano state anche piuttosto buone, ma cerco di continuare a migliorarmi anno dopo anno, poi vedremo cosa mi porterà il futuro. Spero che il livello mostrato non sia il mio massimo, voglio continuare a progredire, perché so di avere tanto su cui lavorare”.

Lunedì alla Valascia era presente Barry Smith, scout dei Chicago Blackhawks…
“Sì, è venuto alla Valascia per vedermi giocare, ma questo rientra nella normalità di quanto fanno le franchigie NHL. Abbiamo avuto una conversazione piuttosto normale, mi ha parlato dell’organizzazione e della direzione che vogliono prendere in futuro. Mi ha fatto molto piacere vedere il loro interesse, poi vedremo cosa succederà”.

I playoff sono alle porte e il bello inizia ora…
“Esattamente. La regular season è finita, ed anche se per noi è stata speciale siamo consapevoli che la fase realmente importante della stagione sta arrivando solo ora. Il fatto di aver sempre perso contro il Bienne può anche essere visto come un fattore positivo, perché ci permetterà di concentrarci maggiormente su quella che ci aspettiamo essere una grande battaglia. Hanno giocatori fortissimi in ogni posizione, ma siamo eccitati da questa sfida”.

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