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Kubalik condanna la Svizzera agli “ottavi”, la Cechia vince 4-1

La Nazionale ha sofferto il gioco a 5-contro-5 dei cechi. Ottimo Hiller, che però non basta. La Svizzera dovrà affrontare la Germania nello scontro preliminare

Kubalik condanna la Svizzera agli “ottavi”, la Cechia vince 4-1

CECHIA – SVIZZERA

4-1

(1-1, 0-0, 3-0)

Reti: 7’09 Repik (Erat, Horak) 1-0, 14’47 Rüfenacht (Ambühl, Suter) 1-1, 43’02 Kubalik (Kovar, Kolar) 2-1, 58’40 Cervenka (Kolar) 3-1, 59’11 Repik (Birner, Nakladal) 4-1

Note: Pyeongchang
Penalità:
Cechia 5×2′, Svizzera 1×2′

PYEONGCHANG – La partita è rimasta a lungo in bilico, ma alla fine per la Nazionale di Patrick Fischer è arrivata una sconfitta che oggettivamente non fa una piega, al cospetto di una rappresentativa ceca capace di dimostrarsi superiore a 5-contro-5 praticamente per tutto l’incontro.

Kubalik e compagni hanno però rischiato di pagare cara una prima metà di partita particolarmente indisciplinata, dominata sul piano del gioco ma rimasta apertissima in seguito alle molte penalità – diverse evitabili e sul fronte offensivo – che gli svizzeri sono stati bravi ad utilizzare per bilanciare il momentum di una partita per molti tratti a senso unico.

Ne è stato un chiaro esempio il primo tempo, con Jonas Hiller costretto immediatamente a sfoderare delle parate strepitose per mantenere in partita i suoi, sopraffatti da una Cechia in chiaro controllo delle iniziative. La squadra allenata da Josef Jandac ha però anche peccato di esuberanza, e dopo il vantaggio firmato dal “friborghese mancato” Michal Repik, è incappata in otto minuti di penalità che hanno cambiato gli equilibri della sfida.

Dopo un palo pieno colpito da Hollenstein, la Svizzera è riuscita a pareggiare in scia ad un powerplay grazie a Rüfenacht, abile nello sfruttare l’ottimo lavoro preparatorio di Ambühl segnando con uno spettacolare slapshot al volo.

Lo schema sembrava potersi ripetere anche nella frazione centrale, quando una lunga fase di pressione ceca era sfociata in un’evitabile penalità in zona offensiva di Lukas Radil. La squadra di Fischer stavolta non ha però saputo approfittarne, e in tutta la fase centrale ha impensierito il portiere Pavel Francouz solamente a fiammate isolate, mentre Kubalik e compagni hanno evidenziato nuovamente di poter giocare su un altro livello.

Lampante è stata quella lunghissima fase a cinque minuti dalla seconda sirena, quando la Cechia ha mantenuto il possesso in zona offensiva per diversi minuti, cambiando più volte i proprio giocatori e vedendo la manovra interrotta unicamente da un offside (dubbio) che ha salvato gli stremati elvetici in pista.

Vedere la Repubblica Ceca trovare il gol del vantaggio era dunque una semplice questione di tempo, ed allora ci ha pensato proprio il biancoblù Kubalik a dare il dispiacere decisivo a Hiller, insaccando dopo perfetto suggerimento di Kovar al 43’02.

A quel punto va dato atto alla Svizzera di averci provato, ed alcuni cambi a buona intensità offensiva sono finalmente arrivati, anche se lo scorrere del cronometro ha via via reso inverosimile la rimonta rossocrociata. La vittoria nei 60 minuti che avrebbe permesso di sperare nell’accesso diretto ai quarti è dunque svanita, e nel finale c’è stato spazio anche per le reti a porta sguarnita di Cervenka e Repik.

Rimane da evidenziare l’ottima prestazione di Hiller, che sembra aver legittimato il suo ruolo di titolare ai danni di Genoni, ed anche i vari Scherwey, Ambühl, Suter e Loeffel hanno saputo distinguersi per l’energia portata in pista… Quell’energia che sarà fondamentale nell’ottavo di finale contro la Germania, squadra storicamente ostica e che ha dimostrato negli scorsi giorni di essere venuta in Corea del Sud per giocarsi sino in fondo le proprie chance.

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