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Ambrì Piotta

Kostner: “C’era nervosismo e agitazione, non era facile per noi”

AMBRÌ – “Che fatica!”, viene da dire al termine di Gara 1 dello spareggio, in cui i biancoblù si sono imposti per 4-2 al termine di una prestazione spesso balbettante e senza essere riusciti a far emergere una sostanziale differenza con la formazione di NLB.

La prestazione dei leventinesi – e questo è innegabile – è stata caratterizzata dalla paura, dovuta comprensibilmente dall’importante posta in palio. I biancoblù sono stati cinici e alla distanza sono riusciti a gestire il risultato, archiviando una partita che aveva come unico obiettivo quella di essere vinta ad ogni costo.

Obiettivo raggiunto. Ma la prestazione dell’Ambrì non può lasciare dormire sonni tranquilli, così come lasciano dei dubbi alcune decisioni prese da Dwyer, come quella di puntare su Hall – capace sì di vincere molti ingaggi, ma non di fare la differenza in una serie in cui gli stranieri dovrebbero emergere – per lasciare in tribuna D’Agostini e Mäenpää che nelle ultime sfide contro il Gottéron avevano mostrato segnali di miglioramento.

Oppure la scelta di richiamare in rosa Kamber, giocatore a cui si era deciso di rinunciare dal 21 febbraio, relegando così Fuchs al ruolo a lui inusuale di ala ed escludendo una volta di più Bianchi, uno dei pochi veri lottatori in rosa. E proprio a proposito di lottatori, al termine della sfida abbiamo raccolto le impressioni a caldo di Diego Kostner, autore di una doppietta.

Diego Kostner, vittoria per 4-2, ma che fatica…
“È vero, abbiamo faticato enormemente ad imporci ma ciò che più contava giovedì sera era la vittoria. Non è stata una partita semplice per noi, c’era molto nervosismo ed agitazione in squadra. Il Langenthal è arrivato alla Valascia con il morale a mille dopo la vittoria del titolo… D’altro canto noi abbiamo impiegato del tempo a ritrovare il ritmo partita considerando che eravamo fermi da giovedì scorso. Come ho detto, in queste serie ciò che conta davvero è la vittoria, poco importa come la si ottiene”.

Si è vista parecchia agitazione e paura… È per questa ragione che non è emersa una vera e propria differenza di categoria tra le due squadre?
“Disputare partite di questo genere non è per nulla semplice. Come ho detto, loro sono arrivati ad Ambrì con il morale a mille mentre noi, con l’obiettivo di vincere a tutti i costi, abbiamo giocato con parecchia agitazione. Abbiamo ottenuto questa vittoria fondamentale, ma ne mancano altre tre. Vogliamo proseguire in questa direzione, anche se gli elementi da migliorare sono ancora tanti”.

Nelle ultime sfide con il Friborgo avevate mostrato buone cose. Forzatamente l’Ambrì ha dovuto rivoluzionare il lineup, quanto ha influito questo sugli equilibri?
“Certamente essere abituati a giocare con quattro giocatori d’importazione, e poi improvvisamente dover rinunciare a due di questi, non è cosa semplice. Anzi, la situazione cambia di parecchio. Ci siamo comunque allenati con questo lineup nel corso della settimana. Ovviamente, quando vi sono così tanti cambiamenti nelle linee ci vuole del tempo per farci l’abitudine. Ad ogni modo, come detto, se vogliamo vincere questa serie sarà necessario migliorare il nostro gioco”.

Tanti sono gli aspetti da migliorare in vista della sfida di sabato… Quali allora i più urgenti?
“Tranquillità nell’uscita di zona. Il Langenthal fa il pinch con entrambi i difensori e cerca di mettere moltissima pressione quando esercita il proprio forechecking. Dovremo cercare di essere più furbi, evitando di farci “incastrare” alle assi, cercando di uscire con più tranquillità dal nostro terzo”.

Quali sono state le parole di Dwyer nella pausa tra il primo ed il secondo tempo, considerati i timori mostrati sul ghiaccio?
“Soprattutto nei primi due periodi c’era molto nervosismo in pista. Nel terzo periodo, però, siamo riusciti a gestire molto bene la partita, trovando immediatamente la rete del 4-2. Da quel momento ci siamo difesi con ordine impedendo ai bernesi grosse occasioni per rientrare in partita. In queste serie credo che un fattore determinante sia proprio questo: una volta che ti trovi in vantaggio nel terzo periodo, devi giocare semplice per fare tua la partita”.

Contro il Gottéron la disciplina vi aveva punito severamente. Giovedì siete riusciti a restare lontani dalla panchina dei penalizzati…
“È vero. Soprattutto contro il Friborgo avevamo subito troppe penalità e questo è stato un problema, considerando il livello tecnico di alcuni dei loro giocatori, capaci di fare la differenza nelle situazioni speciali. Questa può essere stata sicuramente una delle chiavi di quella serie. Giovedì invece siamo stati bravi a restare alla larga dalla panca dei cattivi e dovremo farlo anche in futuro, perché abbiamo dimostrato che quando giochiamo in 5 contro 5 le cose vanno molto meglio”.

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