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Interviste

Julian Walker: “Non facciamoli pensare, ora serve intensità”

GINEVRA – Uno di quei guerrieri che ha poco spazio per la gloria, ma che la sacrifica in nome dei compagni. Check alle assi dati e incassati, tiri bloccati, botte nello slot e resistenza alla fatica e al dolore, con un unico denominatore comune: la squadra.

Julian Walker rappresenta il prototipo perfetto di questo giocatore, e anche lui, pur non giocando nei primi blocchi, sa benissimo quanto sia fondamentale il suo lavoro per cambiare una partita. Esattamente come successo martedì sera a Les Vernets, con il Lugano capace di risalire dal 2-0 e reagire al pareggio nei minuti finali del Ginevra, trovando una forza d’animo sintomo di grande gruppo: “I ragazzi che hanno giocato quei box play hanno fatto un buon lavoro, nonostante le due reti, perché sull’inferiorità continua siamo riusciti ad evitare di prendere il terzo gol, che poteva essere pesantissimo. Invece quel momento è andato a nostro favore, perché abbiamo preso energia e abbiamo ribaltato il gioco”.

I gol di Brunner e di Klasen sono caduti dopo degli errori in uscita del Ginevra, siete stati bravi ad operare un fore checking molto alto per metterli in difficoltà…
“L’obiettivo nostro è quello di non lasciarli pensare, per non fargli fare il loro gioco. Pattinando tanto e mettendo pressione sui loro difensori commettono questi errori, e potevamo approfittarne anche prima del 60’, ma va bene così, la linea da seguire è questa”.

Rispetto a Gara 2 avete mostrato più intensità e continuità di pattinaggio per tutto l’arco dell’incontro. È stato subito chiaro quello che non andava dopo la partita di sabato?
“Sì, abbiamo capito che non possiamo stare sul ghiaccio ad aspettare che le cose accadano, dobbiamo scendere in pista cambio dopo cambio con degli obiettivi e metterli in pratica lavorando duro. Martedì sera siamo tornati a farlo, e il risultato è lì da vedere”.

In stagione regolare il Lugano aveva difficoltà ad imporsi fuori casa, mentre ora avete appena messo a segno la quarta vittoria in trasferta in 7 partite di playoff. Cosa è cambiato nella vostra testa?
“Quando sono cominciati i playoff ci siamo detti che giocare solo bene non bastava più, dovevamo prendere ogni partita come fosse l’ultima, sia in casa che fuori. C’è stato questo cambiamento di atteggiamento che ci ha fatto fare un salto di qualità in più, ora dobbiamo concentrarci per ripetere questa bella prestazione anche a casa nostra”.

La tua linea completata da Sannitz e Lapierre ha tantissimo ghiaccio in questi playoff e riesce a mettere spesso in seria difficoltà i primi blocchi avversari. Decisamente un ottimo lavoro il vostro, ma anche una bella intuizione di Shedden…
“Siamo tre giocatori che portano gioco fisico, a cui piace sfruttare il nostro corpo per mettere in difficoltà gli avversari. Quando siamo sul ghiaccio cerchiamo sempre di farci sentire, perché è con questa intensità che si creano problemi all’altra squadra. Quando vinciamo sappiamo di aver fatto un buon lavoro”.

Ora sarà importante ripetere quanto di buono visto anche in casa, perché sappiamo che alla Resega sapete fare molto meglio rispetto a Gara 2…
“Esatto, perché come ho detto prima, non dobbiamo aspettare che le cose accadano, dobbiamo prendere in mano la partita e sfruttare il fatto che giochiamo alla Resega, Ci vorrà intensità e disciplina, sarà difficile come sempre”.

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