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Ambrì Piotta

In una Valascia spenta l’Ambrì ritrova l’orgoglio, mancano le idee

AMBRÌ – ZUGO

1-2

(0-1, 0-0, 1-1)

Reti: 6’05 Alatalo (Klingberg, Senteler) 0-1, 42’28 Martschini (Holden, Diaz) 0-2, 47’53 Mäenpää (Pesonen, Guggisberg) 1-2

Note: Valascia, 3’627 spettatori. Arbitri Eichmann, Koch; Bürgi, Stuber
Penalità: Ambrì 6×2′, Zugo 6×2′ + 1xrigore (Lüthi)

AMBRÌ – Non è ancora stato un Ambrì Piotta vincente quello visto all’opera venerdì sera, ma perlomeno la squadra biancoblù ha dato prova di essere ancora viva e di avere la voglia di provarci, pur con tutti i suoi limiti e problemi cronici del caso. Dopo l’improponibile ultimo weekend la reazione messa in pista contro lo Zugo può dunque essere catalogata come “positiva”, ma dopo cinque sconfitte consecutive è arrivato il momento di tornare a fare punti.

In pista con una squadra confermata in toto – e dunque con Zurkirchen nuovamente tra i pali – i leventinesi possono recriminare per aver sostanzialmente regalato il primo tempo allo Zugo, capace di mettere nettamente sotto i padroni di casa nei 20 minuti iniziali e di trovare il vantaggio in powerplay con Alatalo, segnatura che lasciava temere un’ennesima serata da dimenticare.

L’Ambrì stavolta ha però avuto una reazione d’orgoglio e non ha meritato di perdere, questo nonostante una Valascia che ha fatto registrare il minimo stagionale (3’627 spettatori) ed una serata caratterizzata dalla protesta del tifo organizzato, elementi questi che sono andati a creare un clima surreale e che si è scosso solamente in poche circostanze.

A partire dal periodo centrale la squadra di Kossmann ha però iniziato a pattinare, ha ritrovato un po’ di fiducia ed ha saputo mettere sotto pressione un ottimo Tobias Stephan, aiutato in alcune circostanze anche da un po’ di fortuna. Difficile capire quale sia stata la scintilla che ha rimesso in moto i ticinesi, ritornati però negli spogliatoi con l’amaro in bocca di non aver ottenuto nulla da un buon periodo centrale (peccato per il rigore sbagliato da Lhotak), e capaci poi di reagire bene anche al 2-0 infilato da Martschini al 43’28.

Complessivamente lo Zugo non ha sicuramente fatto stravedere, ma i leventinesi continuano a “battersi da soli” a causa dei propri limiti. Sono infatti state una miriade le piccole circostanze che hanno impedito ai biancoblù di avere la meglio in una partita che, fossero stati una squadra con una certa struttura, sarebbero in un modo o nell’altro riusciti a fare loro.

La rete di Mäenpää in doppia superiorità numerica ha rotto il suo digiuno (non segnava da quattro mesi), quello dell’intera squadra (primo gol in powerplay nelle ultime cinque partite) e quello degli stranieri (che non segnavano da cinque match).

Fasi in superiorità numerica e reti degli stranieri sono però la base su cui l’Ambrì Piotta deve costruire la sua salvezza, e la dimostrazione la si era avuta in quel periodo in cui erano arrivate otto vittorie in 13 partite, costruite proprio su questi due elementi. Venuti a mancare, i biancoblù sono sprofondati.

Ci si attende dunque di più da Emmerton, venerdì sera un po’ spento ed autore di un paio di errori decisivi, come quello sulla rete d’apertura oppure in occasione di quel gol mancato nel finale. Pesonen mette sempre tanta voglia in ogni cambio e quella bastonata in faccia non sanzionata dagli arbitri grida ancora vendetta, mentre Mänepää ha ancora tanto da lavorare soprattutto in zona difensiva e neutra.

Ci sono stati sicuramente segnali positivi dalla prestazione di venerdì, perlomeno per constatare che l’encefalogramma di Duca e compagni non è completamente piatto, ma all’appello manca ancora una certa concretezza e cattiveria, specialmente sotto porta. Dopo un primo tempo insufficiente si è vista la reazione di un gruppo che non si è lasciato andare come in passato, e a cui deve essere ricordato che ben pochi avversari di NLA sono alla loro portata se non si dà davvero tutto ad ogni cambio.

L’unica via percorribile che rimane all’Ambrì per cercare di trarsi d’impiccio da una situazione complicata al momento sembra infatti quella dell’energia e della mentalità di chi lotta per la propria sopravvivenza. Linearità di gioco ed un sistema preciso sembrano elementi che questa squadra oramai non riuscirà più ad acquisire, ed infatti anche contro lo Zugo l’incedere dei leventinesi si è basato più sulla volontà che su una reale idea di gioco.

I segnali positivi sono arrivati anche dai numeri, con l’Ambrì Piotta capace di tirare 42 dischi verso Stephan contro i 32 tiri dello Zugo, evidenziando solamente per la quarta volta in stagione (!) un indice CORSI positivo del 55%. La quinta sconfitta filata è dunque arrivata in maniera molto diversa rispetto alle precedenti quattro, ma è anche vero che questi dati non si riflettono né sul tabellone del punteggio, né tantomeno in classifica.

Alla squadra di Kossmann va dato atto di aver mandato il messaggio di essersi ancora, ma da sabato a Langnau l’unica cosa che conterà tornerà ad essere quella di fare punti.

Se la vera stagione dell’Ambrì è ora iniziata, è già tempo di rimboccarsi le maniche.

fattore2TANTE ENERGIA, POCHE IDEE: Dopo un primo tempo insufficiente, l’Ambrì Piotta ha dimostrato di voler reagire, portando decisamente più energia in pista a partire dal periodo centrale.

La buona volontà dei biancoblù non si è però tradotta in puck finiti alle spalle di un bravo Tobias Stephan, in ottima forma ma che si è ritrovato di fronte un avversario con delle idee poco chiare una volta superata metà pista.

Ai biancoblù non si chiede di trovare magicamente una linearità che vanno cercando da agosto – e che verosimilmente sono destinati a non trovare – ma dai propri uomini di punta c’è bisogno di più concretezza ed un pizzico di fantasia extra, altrimenti sorprendere gli avversari sarà proprio dura.

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