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Lugano

Il punto e le prime considerazioni sul mercato bianconero

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A pochi giorni dalla fine generale della stagione hockeystica sancita dalla vittoria dei Chicago Blackhawks nella coppa Stanley, eccoci ad un primo resoconto su quella che sarà la squadra della prossima stagione dell’Hockey Club Lugano.

Smaltite le polemiche per il licenziamento di Huras, i tifosi bianconeri scalpitano nel attendere l’impatto del vicecampione del mondo Patrick Fischer sulla panchina bianconera, lui che tanto aveva atteso questo momento. Al suo fianco una vecchia e graditissima conoscenza della Resega, l’ex capitano luganese Peter Andersson, che con Fischer formerà una coppia inedita e intrigante al timone della squadra.

Di Fischer si era già parlato, e allora di Andersson possiamo dire che la sua scelta di tornare in Ticino in qualità “solamente” di assistente poteva sorprendere qualcuno, soprattutto dopo i rumors di stampa che lo volevano come head coach, ma visto il passato recente di Fischer, la scelta è più che logica. Una coppia intrigante si diceva, ma anche dalla personalità giovane e vincente, con l’idea di un hockey moderno e spettacolare, molto caro allo stesso Fischer, il quale spesso lo ribadiva nelle varie interviste. Ma Fischer è anche in grado di saggiare e percepire gli umori di gran parte dello spogliatoio, ed ha sicuramente dalla sua parte la stima di diversi senatori, cosa che a Lugano abbiamo imparato essere nostro malgrado fondamentale.

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Per quanto riguarda la squadra, partiamo con una veloce valutazione del mercato in uscita. Perso Nummelin, ci si ritrova soprattutto senza una grande icona e personalità dello spogliatoio, ma ormai il tempo era probabilmente fatto. Sempre in difesa, Nodari va a cambiare aria in quel di Rapperswil, e chissà che tra qualche anno non ritorni come un ottimo acquisto, sperando che acquisisca quella personalità troppo spesso mancata in riva al Ceresio. Ecco che allora, l’ingaggio di Kparghai deve essere visto come un valore aggiunto, viste le buone capacità tecniche e il grande vigore fisico del giocatore di origine liberiana.

Tra gli attaccanti partono Kamber, gregario dalle buone mani, e Steiner che andrà a ritrovare la sua verve in Leventina. Partenze che potrebbero definirsi pesanti se non che a sostituirli ci saranno Dan Fritsche e Eric Walsky. Il primo, schierabile come centro difensivo o ala è sicuramente uno dei migliori colpi di mercato della stagione, e arriva oltretutto a 28 anni, età spesso che coincide con la resa migliore degli atleti.

Dotato di grande forza fisica, Fritsche rappresenta una eccellente carta da giocare in attacco, vista la sua duttilità e l’esperienza acquisita in nordamerica. Walsky per contro è un’ala veloce e fisicamente esplosiva, che in Svizzera ha trovato la sua dimensione, e se si sarà ripreso dall’infortunio sarà sicuramente un ottimo innesto.

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Non è certamente un volto nuovo, ma visti gli infortuni, Brady Murray potrebbe – di nuovo e finalmente – rappresentare un vero e proprio acquisto, visto che con Domenichelli dovrebbe giocarsi il posto tra i primi due blocchi.

Capitolo stranieri: per ora sono solo tre, e Habisreutinger aveva già confermato che almeno prima di agosto rimarranno tali, e senza gravi infortuni potrebbero esserlo anche a settembre. Certo che ora la nuova operazione subìta da Hirschi avrà fatto venire qualche dubbio allo staff tecnico e chissà che non si stia aspettando qualche buona occasione da piazzare in difesa.

Sulla carta di certo la squadra ha un ottimo potenziale, soprattutto dopo l’ingaggio di Kparghai, Fritsche e Walsky che vanno fisicamente a sostituire Nodari, Steiner e Kamber, alzando complessivamente il livello tecnico.

Ora non ci resta che attendere le prime amichevoli di agosto e cominciare ad immaginare la formazione inventata da Fischer e Andersson, sperando che il Santo degli infortunati sia un po’ più benevolo della scorsa stagione.

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