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Ambrì Piotta

Il match di Zurigo sfugge nel finale ad un buon Ambrì

Biancoblù in vantaggio nel terzo tempo ma poi piegati da una fiammata dei Lions. Prova positiva dei leventinesi, ma l’assenza di D’Agostini si è sentita

© ZSC Lions – Waldemar Da Rin

Il match di Zurigo sfugge nel finale ad un buon Ambrì

ZSC LIONS – AMBRÌ

5-3

(2-1, 0-1, 3-1)

Reti: 3’31 Fora (Müller) 0-1, 7’45 Prassl (Noreau, Pettersson) 1-1, 13’55 Suter (Wick) 2-1, 38’27 Zwerger (Müller) 2-2, 43’22 Bianchi (Plastino) 2-3, 48’38 Prassl (Berni) 3-3, 50’14 Berni (Hollenstein) 4-3, 59’33 Roe 5-3

Note: Hallenstadion, 8’695 spettatori. Arbitri Tscherrig, Müller; Kaderli, Ambrosetti
Penalità: ZSC Lions 1×2′, Ambrì 3×2′

ZURIGO – Alla terza sirena c’è del rammarico in casa Ambrì Piotta, perché sarebbe bastata un po’ di malizia in più ed un pizzico di sfortuna in meno per ottenere all’Hallenstadion i primi punti stagionali in trasferta.

Nel finale però gli ZSC Lions hanno saputo sfruttare il fortunoso pareggio sul 3-3 di Prassl – deviazione di Fischer – per imbastire una vera sfuriata dalle parti di Hrachovina, che nulla ha potuto quando Tim Berni ha infilato il gol decisivo. Peccato, ma il solo fatto di poter recriminare su un match contro un avversario tanto quotato è comunque sintomo che la squadra di Cereda qualcosa di buono l’ha fatto vedere.

© ZSC Lions – Waldemar Da Rin

In pista senza l’ammalato D’Agostini – il miglior biancoblù sinora – e con il ceco tra i pali, l’Ambrì Piotta ha saputo giocare alla pari con gli ZSC Lions praticamente per tutto il corso del match, sbandando però con alcune sbavature difensive che nel processo di crescita della squadra dovranno essere limitate sempre di più.

I biancoblù hanno costruito la loro partita scendendo in pista in maniera strutturata, con l’obiettivo di limitare il più possibile l’impatto delle individualità avversarie, uscite solamente a fiammate durante il match ma poi capaci di prendere il sopravvento nel finale. Il divario tecnico tra le due squadre è però stato ben compensato da un Ambrì con tanta carica agonistica, sostenuto da quattro linee che hanno tutte dato il loro contributo.

Ai biancoblù in alcuni frangenti è però mancato un giocatore in grado di prendere davvero in mano la situazione – l’assenza di D’Agostini si è sentita – e di conseguenza il buon minutaggio fatto registrare nel terzo offensivo non sempre si è tradotto in tiri pericolosi per Flüeler, il cui slot è stato ben difeso dai compagni.

© ZSC Lions – Waldemar Da Rin

Il gol d’apertura firmato da Fora è infatti arrivato con una bella “fucilata” dalla distanza, ma con il passare dei minuti l’Ambrì ha iniziato anche a trovare una maggior presenza nello slot, ad immagine soprattutto del provvisorio 3-2 firmato da capitan Bianchi.

A livello di continuità nel proprio gioco il miglior periodo per i leventinesi è stato quello centrale, quando la squadra di Cereda ha saputo cambio dopo cambio avere un buon possesso del puck dalle parti di Flüeler, producendo dieci tiri contro i quattro locali. La vera differenza è però stata nella qualità delle conclusioni, con gli ZSC Lions al tiro praticamente lo stesso numero di volte (23-22 il conteggio finale) ma in maniera decisamente più pericolosa.

Della potenza di fuoco degli uomini di Grönborg, Hrachovina ha avuto esempio già nel primo tempo, quando i Lions hanno segnato con PrasslSuter – abili nell’approfittare delle incertezze avversarie – e colpito addirittura cinque volte (!) i ferri della sua porta.

Al conteggio dei pali va poi aggiunto quello centrato da Sabolic, che per la terza partita consecutiva ha visto i suoi tiri migliori far risuonare la porta avversaria. Fossero entrati quei dischi, la percezione che si avrebbe nei suoi confronti sarebbe verosimilmente diversa, così come la fiducia che lo sloveno ha in se stesso.

© ZSC Lions – Waldemar Da Rin

Lo Zurigo ha poi cercato di crescere d’intensità, ed in questo senso l’Ambrì è stato bravo nel raccogliere la sfida e trovare le risorse per fare – nel limite delle sue possibilità – altrettanto, creando le condizioni per sfruttare l’errore di Tim Berni e infilare il 2-2 con Zwerger.

Nel finale però gli ospiti non hanno più avuto gli argomenti necessari per impattare nuovamente la contesa, ed è in queste situazioni che la mancanza di veri uomini di riferimento sul fronte offensivo rende più complicato trovare delle “fiammate” che possono risultare decisive. L’Ambrì è sinora stato bravo nel costruire i propri gol lavorando al fianco gli avversari, ma per riuscire a vincere partite come quelle di sabato ci vorrà l’estro improvviso di qualche individualità in più.

Tempo per crescere ci sarà, ma nel frattempo i biancoblù hanno mandato agli archivi una buona settimana, con due vittorie piene casalinghe ed un match intenso in casa di una delle principale forze del campionato. Rispetto a una settimana fa, è decisamente un bel passo avanti!


IL PROTAGONISTA

Maxim Noreau: Gli ZSC Lions sono pieni di individualità di spicco, ma l’ex biancoblù è stato quello capace di distinguersi maggiormente, con una quantità impressionante di dischi gestiti e smistati.

La sua capacità di creare scompiglio nelle difese avversarie rimangono tra le più pericolose dell’intero campionato, con un mix di pattinaggio e abilità nelle conclusioni che all’Ambrì ha creato più di un grattacapo.


HIGHLIGHTS

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