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Il Lugano trova la risposta con il Tappara, vittoria per 3-1 in Finlandia

TAPPARA – LUGANO

1-3

(1-2, 0-1, 0-0)

Reti: 1’58 Bertaggia (Gardner) 0-1, 3’54 Brunner (Chiesa) 0-2, 8’29 Kemilainen (Saravo, Jarvinen) 1-2, 34’35 Vauclair (Zackrisson, Hofmann) 1-3

Note: Hakametsä Stadium, 3’441 spettatori
Penalità: Lugano 4×2′, Tappara 2×2′

TAMPERE – Se non è un colpaccio, poco ci manca, ma la prestazione del Lugano in quel di Tampere contro i campioni finlandesi in carica è stato sicuramente un affare di quelli grossi nel proseguo di questa Champions Hockey League.

Dopo il 3-1 rifilato al Tappara, che pareggia pure il conto della differenza reti nei confronti diretti, i ragazzi di Doug Shedden si issano infatti in testa a Gruppo C, mentre Happala e compagni devono battere il Mannheim in casa e tifare Lugano nella sfida tra bianconeri e tedeschi della Resega.

Una sfida, la prossima contro il Mannheim, che il Lugano potrà affrontare con molte certezze e una certa tranquillità, visto ciò che è scaturito in terra finnica. Un Lugano che stavolta ha tenuto fisicamente fino al 60′, pur con qualche comprensibile passaggio di affanno nel terzo tempo, quando il Tappara ha cercato la spinta maggiore, ma la continuità di gioco e intensità messi in pista fanno dormire sonni tranquilli allo staff tecnico.

Quel forecheck che alla Resega si è visto solo per un tempo e poco più, stavolta è durato per quasi tutto l’incontro, mettendo in difficoltà il Tappara sin dal primo passaggio in uscita dalla propria zona. Grazie a quella pressione il Lugano è stato padrone per gran parte del match della zona neutra, costringendo spesso all’errore gli avversari.

Le due reti iniziali di Bertaggia – il suo blocco tra i migliori in pista – e Brunner hanno sicuramente rovinato i piani dei finlandesi, ma sono stati anche il frutto di un approccio al match decisamente concentrato da parte degli ospiti.

Velocità in uscita, dischi sulla porta e fisico nello slot, esercizi che hanno indotto all’errore il Tappara, ma anche una difesa solida, sbrigativa quanto basta e il solito buon cinismo da parte di un attacco intelligente, questi gli ingredienti per la vittoria, senza dimenticare il grande lavoro in box play.

Non che il Tappara sia stato surclassato, sia ben chiaro, non sono mancati i momenti di sofferenza per Chiesa e compagni, ma è proprio in quei momenti che è uscito il miglior Lugano, calmo e freddo che ha saputo anche badare al sodo nei frangenti più duri.

Da parte dei bianconeri rallegra la personalità mostrata in questa vittoria esterna su una pista importante e difficile, e di partita in partita il ritmo è sempre più nelle gambe dei giocatori, nulla di più importante per limare quegli errori in fase di transizione visti nell’ultima uscita.

Piano piano tutti i blocchi stanno raggiungendo una buona confidenza negli automatismi, ma i segnali migliori arrivano ancora dal terzo e dal quarto blocco, sempre presenti in pista e capaci di un lavoro sui due fronti di grande qualità. Nel top six, in attesa che il primo blocco ritrovi il miglior Martensson – e che Furrer rientri al fianco di Chiesa, non per chissà che, ma serve all’intesa della linea – si attende più continuità dal secondo blocco, nel quale Bürgler continua a dare impressioni estremamente positive, ma deve crescere l’intesa tra Zackrisson e Hofmann, che si cercano ma spesso sbagliano nel timing.

Anche nelle retrovie cominciano a girare gli ingranaggi con gli oli giusti, e ammirando per ora un Ulmer in formato straniero, si vedono giocate più semplici e ordinate anche dai vari Ronchetti e Sartori.

Tutto sommato è stata sicuramente la miglior partita disputata dal Lugano in questo preseason, soprattutto per ciò che concerne la tenuta sull’arco dei tre tempi e della personalità, che gli hanno permesso di imporre spesso il proprio gioco.

Insomma, la strada tracciata sembra scorrere bene, occorre però lavorare ogni giorno affinché i nuovi automatismi con i vari Sondell e Zackrisson trovino il loro giusto andare, poi si potrà dare un giudizio più preciso sulle potenzialità di un Lugano che appare già ad un regime invidiabile.

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