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Lugano

Il Lugano torna a respirare dopo una sudata vittoria sul Losanna

LUGANO – LOSANNA

2-0

(0-0, 1-0, 1-0)

Reti: 36’08 Pettersson (Klasen), 59’15 Brunner

Note: Resega, 5’534 spettatori. Arbitri Koch, Stricker; Espinoza, Pitton
Penalità: Lugano 2×2′, Losanna 3×2′

LUGANO – Chissà quante volte ha esultato per una rete nella sua carriera Damien Brunner, ma vi è da credere che poche volte lo abbia fatto con l’enfasi avuta sul 2-0, oltretutto per una rete a porta vuota a 44” dalla fine.

Ma quell’urlo fin lì strozzato in gola e liberato con tutta la sua forza, seguito dall’intenso abbraccio dei compagni, aveva dentro tutta l’amarezza accumulata in questi giorni. Amarezza per le critiche, gli errori, le punizioni e i gol mancati. Se deve esserci una fotografia che rappresenti al meglio la vittoria e il momento del Lugano allora va preso quell’urlo, e quelle di gioia udite nello spogliatoio, come mezzo con cui Brunner, Fischer e tutto il Lugano devono ripartire.

E non era evidente, dopo un prepartita (ma anche un post Zugo) molto chiacchierato, a volte teso, scaturito dalla delusione per la prova incolore dei bianconeri, gioco di parole non voluto ma azzeccato, che alla Bossard Arena avevano trovato la quarta sconfitta consecutiva.

Chiamati ad una riscossa immediata e decisa per dare una sterzata a questa crisi, gli uomini di Fischer hanno affrontato il Losanna ancora privi di Filppula e di nuovo Walker, uscito infortunato dalla trasferta in quel di Zugo. Rimesso Merzlikins tra i pali, il coach bianconero ha indietreggiato Brunner con Hofmann e Sannitz, riproponendo la coppia formata da Pettersson e Klasen, supportati da Martensson.

Nuove “vecchie” idee per il coach bianconero, che in parte ne è stato ripagato. Non tanto sul piano del gioco generale, per cui ci sono ancora molti momenti di singhiozzo e molte ombre, ma queste mosse dovevano servire per riaccendere il fuoco tra i suoi giocatori.

I bianconeri hanno cominciato abbastanza bene l’incontro, prendendo possesso del disco per praticamente tutto il primo tempo, ma giocando con prudenza e a volte anche con un po’ di inconsapevole paura dell’errore. Cosa buona è stata che perlomeno il Losanna non ha praticamente mai messo piede dalle parti di Merzlikins fino al secondo tempo, più equilibrato ma in cui il Lugano ha fatto la differenza.

Klasen e Pettersson hanno ricominciato a cercarsi, con un discreto lavoro di Martensson, non sempre con costrutto e precisione, ma con la voglia di fare qualcosa di buono. Così dopo vari tentativi dei due ex gemelli, una traversa clamorosa di Klasen – e un palo del Losanna – l’onnipresente numero 71 ha messo a sedere Huet battendolo finalmente dopo dei lunghissimi 36 minuti.

Una rete liberatoria, che però non ha messo le ali al Lugano, ma gli ha permesso di giocare con un po’ più di serenità, pur continuando a litigare con entrate nel terzo e il filtro del Losanna in zona neutra, al quale è stata annullata una rete al 39’.

Più sofferto il terzo tempo, nel quale Gobbi e compagni hanno tirato di più trovando però sulla loro strada un Merzlikins perfetto e il sacrificio di un gruppo che, se ancora non sa giocare come potrebbe, questa vittoria l’ha voluta a tutti i costi, come Brunner ha voluto quella rete, anche se facile e a porta vuota.

Questi tre punti devono rappresentare il tasto “reset” per la squadra bianconera, da cui ripartire e mettere le basi per una stagione che ora deve imperativamente decollare.

La squadra, dopo la sirena finale, sembrava essersi liberata da un peso enorme, guardando le facce dei giocatori e sentendone le esultanze entrando nello spogliatoio. Il gioco ancora latita, è vero, ma ciò che contava era una cosa sola, la vittoria, e vittoria è stata.

fattore2LA VOGLIA DI LOTTARE: Sempre alla ricerca del giusto assetto ed equilibrio, il Lugano ha difficoltà nel gioco, ma dopo la scialba prova di Zugo, Hirschi e compagni sono tornati perlomeno a lottare.

È stata una vittoria di gruppo, conquistata con i muscoli e il sudore, e poco importa se non c’è stato molto spettacolo, l’orgoglio ha fatto la differenza contro un Losanna sempre difficile da affrontare.

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