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Lugano

Il Lugano spreca l’occasione e lo Zugo rimette in parità la sfida

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LUGANO – Niente da fare, questa serie di play off non vuole ancora avere un lato dominante sull’altro, e il Lugano, dopo aver sprecato l’ottima occasione di crearsi un paio di match ball, dovrà andare a cercare giocoforza una seconda vittoria esterna alla Bossard Arena. Gli uomini di Huras possono solo fare il mea culpa se non sono riusciti a superare lo Zugo di fronte al pubblico amico, a causa delle innumerevoli occasioni da rete gettate al vento e a quegli errori individuali gravi sfruttati con maledetto cinismo dagli svizzero centrali.

Dopo aver assorbito bene lo choc della prima strana rete ospite – primo gol di questi play off di Omark – il Lugano ha cominciato a macinare gioco, a operare un fruttuoso fore checking e a crearsi numerose chance da rete. Purtroppo uno dei difetti di questa squadra ė quello che per segnare deve avere a disposizione una marea di occasioni, e nonostante abbia reagito subito pareggiando con Rosa, il primo tempo è finito con il nuovo vantaggio ospite, praticamente al terzo tiro in porta.

Tutte le dimensioni |Hnat Domenichelli | Flickr – Condivisione di foto!(© L. Pedroni)

E questo è stato pure un regalo clamoroso di Kostner, che in uscita dal terzo ha trovato un pattino ospite a fermare il suo passaggio e sfortuna vuole che la deviazione sia finita sulla paletta di Suri, freddissimo davanti a Flückiger. Di nuovo, la reazione non ė mancata, e grazie all’ennesima stupida penalità nei confronti di un improponibile Helbling, Domenichelli ha ritrovato il gusto della rete, trovando il pareggio dopo un minuto nel terzo tempo, cosa che ha sicuramente fatto bene al morale dei bianconeri. E un’altra superiorità numerica ha premiato gli sforzi di Metropolit e compagni, che sono riusciti finalmente a girare la contesa grazie ad una stupenda deviazione volante di un rinato Domenichelli.

Purtroppo i bianconeri hanno pagato a carissimo prezzo un atteggiamento troppo attendista e prudente nel terzo conclusivo, e invece di cercare la rete della sicurezza si sono limitati a coprire la zona neutra e a rilanciare dischi senza andare troppo verso Zurkirchen. E la bacchettata per questo atteggiamento la sfodera di nuovo Reto Suri in power play, punendo il Lugano – sicuramente eccessivamente – per non aver cercato con più decisione il colpo del KO.

DSC_3422(© A. Branca)

L’overtime è stato giocato piuttosto prudentemente da entrambe le compagini, ma si sa che le possibilità a quel punto erano divise a metà, ed i primi a sfruttarle sono stati gli uomini di Shedden, che hanno rimesso la sfida in pari e patta.

Questa sconfitta è figlia di due fattori principalmente: quegli errori individuali – due di Kostner in particolare – che hanno esaltato il cinismo di Suri e banda, e non da ultimo l’incapacità di sfruttare alcune clamorose occasioni da rete, e sul conto di Pavel Rosa ce ne sono eccome da recriminare, soprattutto nell’overtime.

I migliori tra le fila bianconere sono stati il redivivo Domenichelli, tornato a segnare reti pesanti alla sua maniera e Vauclair, di nuovo quel motore instancabile che si divide tra coperture difensive, lavoro fisico e spunti offensivi sempre importanti. Il primo blocco ha prodotto molto finché Rosa ha retto il ritmo, poi Metropolit e Domenichelli hanno portato la croce in due, e si ha l’impressione che al rientro di Rüfenacht, il ceco – nonostante la rete e alcune occasioni sciupate malamente – farà spazio ad un muscolare Charles Linglet. Ottima anche la prova della linea di Conne, Profico e Simion, continuamente in azioni di disturbo ma capaci anche, soprattutto col giovane valmaggese, di andare a punger Zurkirchen.

Si riparte da una sfida al meglio delle tre partite, di nuovo a sottolineare l’equilibrio che domina questi incontri. Purtroppo la storia poteva essere ben diversa e ora per il Lugano è d’obbligo cercare di espugnare la Bossard Arena già martedì, per non doversi giocare tutto alla Resega o eventualmente in una settima sfida che sarebbe l’incubo dei deboli di cuore, viste le premesse uscite finora.

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