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Lugano

Il Lugano riprende la marcia vincente espugnando Friborgo

FRIBORGO – LUGANO

3-6

(2-3, 0-2, 1-1)

lugano
Reti: 3’06 Plüss 1-0, 11’20 Klasen (Hirschi, Vauclair) 1-1, 14’56 Pouliot (Monnet, Wirtanen) 2-1, 16’08 Walker (Ulmer, Hirschi) 2-2 19’40 Reuille (McLean) 2-3, 25’06 Filppula (Walsky, Murray) 2-4, 30’58 Pettersson (Klasen) 2-5, 43’01 Monnet (Fritsche, Abplanalp) 3-5, 57’54 Murray (Walker, Schlumpf) 3-6

Note: BCF Arena, 6’179 spettatori. Arbitri Popovic, Wiegand; Abegglen, Espinoza
Penalità: Friborgo 2×2′, Lugano 2×2′

FRIBORGO – Passata la “paura” per l’infortunio di Pettersson a Davos, un’altra difficile trasferta si è parata sulla strada dei bianconeri, ospiti stavolta alla BCF Arena di Friborgo. Fugato ogni dubbio sugli svedesi, Fischer ha presentato una formazione quasi al gran completo, tenendo conto del rientro di Ulmer e delle assenze conosciute di Kparghai per convalescenza e quelle di Balmelli e Kuonen sempre impegnati al camp in Svezia.

Tra i pali della porta è ricominciato il turn over con Manzato che ha ripreso il posto di titolare alternandosi a Merzlikins. Proprio Manzato ha avuto il suo bel da fare nei primi minuti della contesa, a causa di un Friborgo Gottéron partito a mille per cercare di riprendersi dopo un inizio di stagione altalenante e anche a causa di una difesa del Lugano un po’ troppo spensierata nel gestire il disco nel proprio terzo.

Giusto un errore del genere da parte di Filppula ha regalato un disco d’oro sul bastone di Plüss che, ritrovatosi solo davanti a Manzato, non ha perdonato lo sbaglio. I primi 10’ abbondanti della partita sono stati così, ricchi di ribaltamenti di fronte ma anche di conseguenti errori di impostazione, e le 5 reti scaturite nel primo periodo ne sono la testimonianza.

Reti che se sono cadute per errori come quello di come quello di Nyffeler, che ha permesso a Walker di segnare la sua prima rete stagionale, sono pure suonate come sirene d’allarme per i due coach, ma hanno permesso alle due squadre di mettere in mostra i muscoli d’attacco.

Se il Friborgo ha messo a segno queste reti grazie soprattutto a errori difensivi individuali, il Lugano ha ottenuto tre reti di diversa fattura: dapprima Klasen ha segnato il primo pareggio incuneandosi nel terzo con un’azione di classe mondiale per controllo e protezione del disco e velocità, Walker come detto ha approfittato di un errore di Nyffeler e infine Reuille ha messo il disco in rete direttamente da ingaggio grazie a caparbietà e forza fisica. Reti che hanno mostrato carattere, furbizia, classe e voglia di lottare, qualità che solo pochi mesi fa avrebbero faticato ad emergere tutti assieme in contesti del genere.

Reti e atout che hanno scosso le due squadre, in bene il Lugano e ovviamente nel senso opposto i burgundi, facendo nascere un secondo tempo a marca bianconera. Più precisione in difesa, velocità in ripartenza e estremo cinismo sotto porta, così è nato il parziale di 2-0 che ha di fatto messo il muro tra le due squadre. Una rete da opportunista di Filppula dopo un 2 contro 1 tra Walsky e Murray e una bordata in corsa di Pettersson sono i marchi di una ritrovata “cattiveria” dell’attacco bianconero, e poco ha potuto Conz, subentrato all’insicuro Nyffeler, di fronte a tanta decisione.

Ovviamente la reazione friborghese è arrivata nel terzo tempo, ma solo dopo che Monnet è riuscito ad accorciare le distanze, Sprunger e compagni sono riusciti a mettere in difficoltà i bianconeri, costringendo Fischer a chiamare il time out. Sveglia tardiva, comunque, spazi più aperti grazie al Gottéron più alto in zona offensiva e “logica” sigla di chiusura a poco meno di 3’ dal termine grazie al redivivo Murray, partito come 13esimo attaccante e che ha depositato il disco nella porta ormai priva di portiere.

Una vittoria importante, su una pista che ha spesso messo in difficoltà i bianconeri nelle stagioni passate. Una vittoria che ha messo in evidenza diversi aspetti positivi: la reazione avuta dopo gli errori che avevano portato le prime reti del Friborgo sono il segnale di una squadra che ha carattere e cervello, non essendo uscita di testa dopo quel difficile inizio.

Le 6 reti del Lugano sono state segnate da 6 uomini diversi e di tutti i 4 blocchi, confermando l’equilibrio di squadra, in grado di fare gioco per la sua totalità. Infine, e di nuovo, si conferma l’avvenuto cambio di marcia dal secondo periodo, ora si attende solo l’eliminazione di certi piccoli “black out” che portano a reti evitabili e a lunghe situazioni di apnea nel proprio terzo di difesa.

Capitolo Klasen: ora si è capito quando Fischer ha affermato che non era al 100%, la rete del primo pareggio e le spettacolari giocate con il fido Pettersson, hanno mostrato un numero 86 decisamente in palla, dato di un arsenale offensivo infinito e pure molto efficace in ogni situazione di gioco. E pur non sfruttando il power play – d’altro canto il box play ha marcato il 100% di riuscita – il Lugano è riuscito finalmente a sfruttare meglio le sue occasioni a 5 contro 5, toccando il massimo di reti segnate questa stagione.

Tornando ai singoli, poteva sorprendere ad inizio stagione il grande minutaggio riservato a Manzato, ma ancora una volta il numero 84 ha dimostrato di meritarsi la fiducia dello staff tecnico.

Queste vittorie, per forma e sostanza non fanno altro che infondere altro morale alla squadra, ribadendo che quello di Davos non è stato che un passaggio a vuoto, e l’occasione di affrontare in casa il Bienne andrà sfruttata per dimostrare che questo Lugano è cresciuto e maturato in ogni ambito rispetto alla scorsa stagione.

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