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Lugano

Il Lugano non fallisce e torna con tre punti da Langnau

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LANGNAU – L’importante week end del Lugano aveva in agenda la trasferta in Emmental a rendere visita al Langnau di Reinhard, per una sfida sulla carta semplice, vista la situazione precaria dei tigrotti, ma che ai bianconeri ha spesso riservato brutte sorprese. Per la partita della Ilfishalle Huras ha apportato alcuni cambiamenti alla squadra rispetto alla partita vinta con lo Zugo, ossia l’inserimento annunciato di Nummelin – schierato di nuovo come ala – al posto di Rosa, e lo scambio di ali tra la terza e la quarta linea, con Pivron avanzato al posto di Kienzle. Cambio “di banco” anche per le coppie difensive, promossi quindi Hirschi e Schlumpf nel secondo blocco al posto di Heikkinen e Nodari.

Per ciò che riguarda gli assenti, nessuna novità: detto del sovrannumero di Rosa, l’appello dell’infermeria registra sempre i nomi di Domenichelli, Morant, Fazzini, Simion e Steiner, oltre a Brady Murray e Blatter, ormai fuori dai giochi.

DSC_3072(© A. Branca)

La partita in terra bernese è iniziata bene per il Lugano, in rete dopo due minuti e mezzo scarsi grazie al solito Metropolit dopo uno scambio in power play con Nummelin. Migliore inizio non poteva esserci, ma grazie a una doppia superiorità numerica di quasi 2’ Pelletier ha rimesso la sfida in pari e patta, premiando i suoi per l’aggressività messa in pista dinnanzi al pubblico amico. Nonostante il pareggio sembrava aver acceso i padroni di casa, ci ha pensato un uno-due in meno di due minuti operato con una rete di forza da Dal Pian – alla prima rete in LN – e da Pivron su azione di ingaggio a portare il Lugano in doppio vantaggio alla pausa.

Come si è detto, la trasferta in Emmental ha riservato parecchi incubi al Lugano nel passato, e quando si era a metà partita questi incubi sono riaffiorati in soli 33”, il tempo che i tigrotti hanno impiegato per pareggiare l’incontro, nel miglior momento di un Lugano dominatore che non ha però avuto la necessaria cattiveria per affondare i colpi decisivi.

DSC_3249(© A. Branca)

La bravura del Lugano, pur se il momento è stato negativo, si è dimostrata la capacità di reagire immediatamente dopo le direttive impartite da Huras in un time out risultato decisivo. Infatti, in una corrente superiorità numerica, Kostner e Hirschi sono riusciti a riportare avanti gli ospiti e portarsi in decisivo vantaggio alla seconda pausa.

E anche in questa pausa Huras avrà sicuramente impartito direttive precise e vincenti, poiché tra il 40’34” e il 41’32” Kostner, Ruefenacht e Kienzle hanno allungato rabbiosamente il vantaggio numerico della sfida, annichilendo anche moralmente i giallorossi. Inutile la rete di Pelletier nel finale, caduta in power play, complice anche una certa stanchezza degli ospiti affiorata dopo una cinquantina di minuti. Stanchezza accumulata anche per i doppi turni di alcuni giocatori, costretti a far fronte all’ennesimo infortunio in casa bianconera, capitato a Jordan Murray dopo un check di Moser nel primo tempo.

Sfide dal livello complessivamente basso come quella della Ilfis mettono in risalto i blocchi dei lavoratori del Lugano e, non a caso, ad essere emersi particolarmente sono stati due operai come Kostner e Pivron. Andati entrambi a punti, con due reti importantissime, si dimostrano essenziali per il gioco della squadra. L’altoatesino, oltre a un grande lavoro alle assi è sempre più presente nello slot, e schierato da Huras pure in power play ha fornito un pregevole assist a capitan Hirschi, oltre ad aver segnato una rete decisiva.

Nummelin(© A. Cavazzoni)

Per quanto riguarda il francese, pochi in squadra hanno il suo fisico imponente e soprattutto sanno usarlo come lui. Inoltre, le due reti segnate in maglia bianconera, stanno a dimostrare che le mani non sono poi così quadrate come si credeva. Ottime prestazioni anche da parte di Ulmer, riscattatosi dalla sera precedente e Nodari, apparso molto sicuro in coppia con Heikkinen. Autore di due assist, Nummelin è stato diverse volte vicino alla rete che gli avrebbe permesso di raggiungere Andy Ton in cima alla classifica dei marcatori, ma sicuramente altre occasioni non mancheranno. Giacomo Dal Pian ripaga la fiducia di tecnico e società con una prestazione maiuscola, condita da une rete e un assist e tanto movimento, lasciando trasparire anche una forte personalità.

In generale è stata una partita piuttosto scarsa a livello tecnico, anche a causa delle numerose penalità fischiate e dalla durezza messa in pista dal Langnau. Merito del Lugano è stata ancora una volta la pazienza e la capacità di non entrare nel panico, unita alla qualità di saper segnare reti pesanti in momenti decisivi. Ovvio che subire quattro reti da questo Langnau è sicuramente evitabile, ma la missione era uscire con i tre punti, e da questo lato la cosa è riuscita. Al Lugano manca ancora una continuità di gioco tra le linee, causata anche dall’assenza delle ali principali di ogni blocco, ma fa piacere la capacità di andare a segno con diversi uomini. Da evitare assolutamente certe sedute sugli allori che costano reti, e che sanno trasformare partite nate bene in vere e proprie fatiche. Oltre a ciò c’è assolutamente da ritrovare un power play che fino a qualche settimana fa era l’arma in più dei bianconeri.

Il gap sulla linea si allunga, anche se è ben lungi dall’essere decisivo, ma è motivo di soddisfazione dopo la preoccupante discesa natalizia, e con il recupero di qualche infortunato si spera di ritrovare quall’intensità e quella continuità che possa permettere di controllare meglio le partite.

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