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Lugano

Il Lugano gioca e spreca, lo Zugo se ne va con tre punti

I bianconeri subiscono la prima sconfitta al cospetto dei tori, cinici quanto basta e affidati alla prestazione super di Genoni. Al Lugano non bastano 45 tiri

© Photobrusca & Luckyvideo

Il Lugano gioca e spreca, lo Zugo se ne va con tre punti

LUGANO – ZUGO

2-3

(1-2, 0-0, 1-1)

Reti: 2’36 Hofmann (Kovar) 0-1, 2’56 Fazzini (Arcobello) 1-1, 15’11 Simion (Alatalo, McLeod) 1-2, 46’05 Thürkauf (Cadonau, McLeod) 1-3, 51’08 Heed (Arcobello, Boedker) 2-3

Note: Corner Arena, 3’437 spettatori. Arbitri Wiegand; Nikolic; Schlegel, Cattaneo
Penalità: Lugano 4×2′, Zugo 3×2′

Assenti: Jani LajunenRaffaele SannitzThomas Wellinger (infortunati), Julian Walker (ammalato)

LUGANO – Alcune partite suonano un po’ come un avvertimento: ricordatevi che nulla è scontato. A fine gara, dopo la sconfitta dei bianconeri, la prima stagionale, qualcuno ha ricordato che il Lugano stesso fino a poco tempo fa aveva vinto diverse partite nella stessa maniera con cui è riuscito lo Zugo alla Cornèr Arena, con cinismo, un pizzico di fortuna e un portiere stratosferico.

Insomma Lugano-Zugo di venerdì sera è sembrata un po’ una copia in negativo – non solo in senso fotografico – di alcune imprese di “Irelandiana” memoria, con stavolta i bianconeri nel ruolo dei dominatori sterili, incapaci di trasformare le innumerevoli occasioni da gioco create.

© Photobrusca & Luckyvideo

Fa un po’ male, sicuramente, perdere in questa maniera, dopo aver pasticciato sì un po’ nel primo tempo (chiuso comunque con 16 tiri in porta) ed essere usciti da metà partita in poi con la voce più grossa e il gioco offensivo migliore, in alcuni casi anche schiacciando l’avversario sull’intrattabile Genoni.

E suonano quasi incredibili i 45 tiri in porta (86 tentativi totali, 30 bloccati dallo Zugo!) contro una squadra che solo una stagione fa avrebbe fatto lo stesso ma a parti invertite.

Quindi mea culpa per i ragazzi di Pelletier per non aver sfruttato l’incredibile mole di lavoro? In parte sì, perché gridano ancora vendetta e orrore gli sprechi di Boedker – davvero allucinante l’occasione sciupata dal danese sull’1-2 – Bertaggia, Carr e via dicendo, ma va data anche una grossa fetta di merito a Genoni e nel restante ci è concesso di puntare il dito anche contro quelle serate che anche a provarci tutta la notte non ne esce.

© Photobrusca & Luckyvideo

Detto dell’occasione sprecata da Boedker, la prestazione tutta del danese è stata comunque piuttosto sotto tono rispetto ai suoi colleghi d’attacco, con il solito panzer Carr a sfasciare tutto e a creare occasioni per sé e per gli altri e un Arcobello a tratti delizioso per qualità del lavoro svolto.

Per il resto la prestazione collettiva del Lugano è stata di nuovo eccellente, con uno sforzo profuso fino all’ultimo e senza troppe interruzioni che ha sottolineato anche il carattere di una squadra che vuole essere dominante e non dominata, chiunque sia l’avversario sull’altra metà di ghiaccio. Questo è il lato più positivo che emerge da un venerdì sera chiuso comunque sotto gli applausi convinti dei tifosi, un passo falso solo sul piano del risultato, non su quello della prestazione.

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Certo un po’ di timori erano emersi nel primo tempo, dopo i primi tre-quattro cambi di fuoco dei padroni di casa lo Zugo aveva capito come installarsi nello slot e come far male, e qualche uscita fuori tempo e scoordinata della difesa aveva fatto traballare un po’ la squadra, prima di riprendersi nel secondo periodo.

Da quel momento il Lugano aveva ripreso a compattarsi meglio nel proprio terzo e a proteggere la zona neutra, capendo che lo Zugo avrebbe applicato grosso modo lo stesso stile di uscita dal terzo con un’ala sempre profonda, cercando di provocare più danni soprattutto sul lato scoperto lontano dalle panchine anticipando i cambi volanti dei bianconeri.

© Photobrusca & Luckyvideo

Vi è da dire che l’assenza di Wellinger in retrovia si è fatta sentire tra le fila dei padroni di casa, soprattutto per la gestione di alcuni dischi e la “sincronizzazione” dei movimenti con i compagni, e difatti un arrugginito Antonietti ha visto il ghiaccio solo per pochi cambi nel primo tempo, lasciando poi più spazio a un ottimo Wolf e a un sempre più affidabile Nodari.

Nel complesso il Lugano non si è discostato molto da quello visto soprattutto contro i Lions alla prima uscita, peccando però di concretezza e freddezza sotto porta. La cosa più importante però in questo inizio di stagione è che la squadra bianconera continui ad esprimersi nella maniera più continua possibile sui livelli proposti, senza farsi sconvolgere da sconfitte magari immeritate sul piano del gioco ma continuando per la stessa strada. Alla fine il duro lavoro è sempre ripagato e i risultati arriveranno di conseguenza.


IL PROTAGONISTA

Leonardo Genoni: Qualcuno dice che è pure fortunato, ma i portieri la fortuna se la costruiscono con l’istinto e la calma glaciale.

Genoni lo ha dimostrato contro il Lugano, cedendo solo ai tiri imparabili di Fazzini e Heed, ma parando tutto quello che poteva in qualunque maniera, addirittura con il casco quando è servito. Eh sì, a volte anche gli squadroni come lo Zugo devono appoggiarsi ai loro portieri.


HIGHLIGHTS

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