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Lugano

Il Lugano è bello e concreto, Losanna annientato 5-0 alla Resega

LUGANO – LOSANNA

5-0

(1-0, 4-0, 0-0)

Reti: 14’52 Reuille (Sannitz, Chiesa) 1-0, 21’06 Brunner (Ulmer, Sannitz) 2-0, 32’46 Pettersson (Andersson, Walker) 3-0, 33’10 Bertaggia (Andersson, Steinmann) 4-0, 39’49 Brunner (Steinmann, Pettersson) 5-0

Note: Resega, 5’192 spettatori. Arbitri Koch, Mandioni; Abegglen, Ambrosetti
Penalità: Lugano 4×2′, Losanna 7×2′ + 1×10′ + 1×20′

LUGANO – Che le arrabbiature della Bossard Arena vengano tramutate in rabbia agonistica contro il Losanna, questo è sostanzialmente il compito che ha atteso il Lugano nella sfida casalinga prima della pausa.

Compito non facile, viste le difficoltà di Fischer nel mettere sul ghiaccio una formazione soddisfacente viste le assenze. A Hirschi, Filppula, McLean, Kparghai, Balmelli e Dal Pian si è aggiunto pure Klasen, ammalato. Formazione fortemente rimaneggiata, quindi ad affiancare il “reduce” Pettersson e Steinmann è stato chiamato Walker, e Romanenghi è stato schierato nel quarto blocco.

Di necessità virtù quindi, e il Lugano visto all’opera nel primo tempo ha dato l’impressione di preferire la prudenza e la pazienza, come pure la solidità e l’ordine difensivo alla “baldanza” offensiva. I bianconeri hanno cominciato a macinare gioco in maniera mirata, cercando il disturbo su Huet e con l’apporto dei difensori.

Proprio in questa maniera è nato il primo gol della serata, a firma di Reuille – fresco di rinnovo – dopo un appoggio di Chiesa non trattenuto dal portiere ospite, con i bianconeri che hanno comunque mantenuto un’ottima disciplina all’entrata del proprio terzo offensivo.

La vera differenza è arrivata nel periodo centrale, quando un fantastico Brunner è salito in cattedra, segnando una doppietta in power play e distribuendo numeri funambolici a destra e a manca, prendendo in mano l’intero reparto d’attacco bianconero.

Gli uomini di Fischer hanno tenuto il pallino del gioco senza mai cederlo per nemmeno un secondo, e a parte un’unica occasione ospite sventata alla grande da Merzlikins, Pesonen e compagnia sono rimasti in balia del Lugano, continuo e determinato.

Una squadra, quella bianconera che ha dato una bella risposta ai dubbi del periodo, giocando in maniera intelligente e concreta, sempre paziente e bella da vedere, che grazie alla doppietta del citato Brunner e alle reti di Pettersson e Bertaggia si è portata tra gli applausi sin sul 5-0.

Pratica archiviata? Stavolta sì. Nessun patema d’animo in un terzo tempo accademico, che ha visto i bianconeri controllare il match senza nessuno sforzo, difendendo con successo anche il meritato shutout di Merzlikins.

Il Lugano ha risposto con maturità alla serataccia di Zugo, compensando le pesanti assenze con la capacità di prendersi responsabilità da parte di giocatori come Brunner, Chiesa, Steinmann, Ulmer o Vauclair, autori di una prestazione maiuscola per personalità.

Un match giocato con intelligenza, con calma e autorità, distribuendo quando possibile – piuttosto spesso – anche sprazzi di bel gioco, grazie soprattutto a un Brunner stellare. Per una volta la differenza è stata fatta anche con il power play, che ha fruttato 3 delle 5 reti segnate, di nuovo con il numero 98 grande protagonista e finalmente ottima alternativa con i suoi “one timer”.

Bella risposta anche da parte del reparto difensivo, guidato con forza e carisma da un Vauclair che sta attraversando un gran periodo di forma e dalla consueta leadership del capitano di giornata Chiesa, con l’aggiunta di un Ulmer sempre più ai livelli che ci aveva abituato la scorsa stagione.

Con forza stanno arrivando anche le reti svizzere, quelle di un Brunner definitivamente (?) verso il top della forma, e con il coraggio e la determinazione di Bertaggia. Applausi meritati anche per Merzlikins, che ritrova fiducia con una prestazione sì facilitata dal lavoro dei suoi compagni, ma restando inoperoso per lunghi tratti del match, certi “big save” acquistano ancora più valore.

Una vittoria significativa sotto diversi aspetti, per un Lugano che ha reagito con maturità – se solo si tornasse a vederla anche in trasferta – e che ha sopperito ai “buchi” nel line up, con un solo straniero in pista, il generosissimo Pettersson.

Fischer può andare alla pausa con più fiducia e tranquillità, aspettando gli assenti e con un Tommi Paakkolanvaara in più (gli allenamenti di dizione sono d’obbligo) da inserire negli schemi.

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