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Lugano

Il Lugano deve sudare, ma alla fine il Langnau è piegato per 4-2

I bianconeri partono bene ma in due minuti vanno sotto nel punteggio e ci vuole una tripletta di Fazzini per aggiustare le cose. Debutto stagionale per Brunner, schierato in terza linea

Il Lugano deve sudare, ma alla fine il Langnau è piegato per 4-2

LUGANO – LANGNAU

4-2

(1-0, 2-2, 1-0)

Reti: 3’08 Walker (Morini, Kparghai) 1-0, 22’29 Blaser (Huguenin, Berger) 1-1, 24’22 Thuresson (Erkinjuntti, Himelfarb) 1-2, 25’44 Fazzini (Klasen, Lapierre) 2-2, 33’17 Fazzini (Lapierre) 3-2, 49’47 Fazzini (Kparghai, Romanenghi) 4-2

Note: Resega, 5’685 spettatori. Arbitri Massy, Schrader; Fluri, Kovacs
Penalità: Lugano 5×2′, Langnau 2×2′

LUGANO – Heinz Ehlers è un maestro nel far tribolare i propri avversari, soprattutto quelli più quotati. Il suo Langnau è l’esempio perfetto della macchina da “hit & run”, quella che porta pochi colpi ma tremendamente bene assestati e poi ripiega con rapidità impressionante nella propria trincea.

Basterebbe questo per descrivere il game plan con cui i Tigers sono scesi alla Resega, probabilmente consapevoli delle difficoltà di Greg Ireland nel suo reparto arretrato – più di contingente che di funzionamento – puntando tutto sul ritmo e sul rischio di un forecheck tanto alto da essere al limite del frustrazione avversaria.

Nella serata del debutto di Damien Brunner, schierato in terza linea con Bertaggia e Sannitz, di frustrazione per il gioco del Langnau, Chiesa e compagni ne hanno ingoiata per quasi due tempi, dopo un primo chiuso sul vantaggio di 1-0 contro una squadra chiusasi a “testuggine” (per rimanere in clima bellico antico) e che ha tirato praticamente due dischi appena pericolosi verso Manzato in tutto il primo periodo.

Riproposto tra i pali dopo la convincente prestazione di Gienvra, il numero 84 è però dovuto capitolare per due volte all’inizio del periodo centrale, quando i suoi compagni hanno commesso qualche errore di troppo sulla pressione caotica di Erkinjuntti e compagni.

Dopo il pareggio di Blaser in power play al 22′, il topscorer dell’Emmental, vera e propria spina nel fianco e presente su ogni folata pericolosa dei Tigers, è stato all’origine del vantaggio dei suoi al 24′, quando ha permesso a Thuresson di eludere la blanda marcatura di Ronchetti e di andare a battere Manzato.

Ospiti esaltatissimi, minutaggi di gioco pazzeschi per il primo blocco di Erkinjuntti, Himelfarb e Thuresson (il finlandese conteggerà alla fine 23’26 di ghiaccio!) per continuare a dare fastidio ai bianconeri. Mentre Greg Ireland ha proseguito saggiamente e pazientemente a schierare quattro blocchi, la tattica del Langanu è crollata sotto i colpi di Fazzini, in grado di pareggiare la sfida in uno splendido duetto con Klasen e di girarla poi con una “palombella” curiosa e fortunata.

A quel punto era evidente che il game plan del Langnau fosse saltato, le energie spese dai tigrotti per giocare costantemente a ranghi ridotti sarebbero state pagate a caro prezzo nel tempo conclusivo.

Il Lugano ha comunque continuato a fare fatica a costruire gioco partendo dalle retrovie, con i soli Vauclair e Matewa (che personalità e che giocate) in grado di costruire gioco dal terzo difensivo. Questo ha permesso al Langnau di restare comunque in partita difendendosi col fiato corto ma guardando il Lugano faticare più del previsto, fino al 4-2 di Fazzini, che ha completato così il suo hat trick personale.

Questa vittoria consolida sicuramente le certezze di un gruppo solido e in grado di lottare in qualunque situazione, dotato in più di quelle individualità di spicco in grado di risolvere le partite. Il Lugano non può però fare a meno a lungo dei suoi migliori difensori, indispensabili per gli equilibri di gioco e in modo che si possano ridistribuire i ruoli giusti ai giocatori giusti, dato che qualche difensore è in difficoltà con qualche responsabilità in più.

Resta la soddisfazione della quarta vittoria consecutiva, di vedere finalmente Brunner sul ghiaccio (partita in crescendo la sua) e un Matewa voglioso di stupire. Il buon affare il Lugano lo ha fatto anche in classifica, dove allunga sui Lions e vede il Berna non più con il binocolo. Ma questa è una storia che non deve distrarre.


IL PROTAGONISTA

Luca FazziniUna tripletta il numero 17 l’aveva già trovata, esattamente un anno fa contro il Friborgo. Ma non era un hat trick perfetto, dato che le reti non erano una in fila all’altra.

Questa volta l’attaccante ticinese (anche con un po’ di fortuna sul secondo gol) ha girato la sfida con reti da attaccante di prima categoria, con una splendida finta e un tiro d’istinto al volo a battere Punnenovs. Spettacolare, produttivo e sempre più decisivo.


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HIGHLIGHTS

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