Social Media HSHS

Lugano

Il Lugano da trasferta abbatte anche la capolista Friborgo

friborgolugano

FRIBORGO – Tempo di esami veri per tutti, tra i bianconeri, impegnati sulla pista della capolista Friborgo. Esami per la collaudatissima difesa, rimpolpata dall’ultimo arrivato Maurer, ed esame per lo schieramento a quattro stranieri d’attacco, che ben aveva figurato contro il Rapperswil, avversario che peraltro non poteva fungere da banco di prova attendibilissimo. Quindi formazione confermata, tranne che in porta, dove è tornato a giostrare Merzlikins.

Il giovane portiere è proprio all’origine, suo malgrado, della prima rete dei padroni di casa, segnata da Mottet, grazie ad una conclusione da angolazione difficilissima ma entrata in porta per merito dell’ampio spazio lasciato colpevolmente dal lettone sul primo palo. Fino a lì comunque non è che i friborghesi avessero fatto stravedere, anzi, grazie ad un fore checking molto aggressivo in zona neutra che han portato spesso gli avversari all’errore, Hirschi e compagni si sono fatti preferire nell’impostazione di gioco.

Lugano_Friborgo_15

E questa pressione ha pagato, grazie a un altro errore di gestione del disco nell’angolo da parte di un difensore di casa: disco rubato da Metropolit, che tra opportunismo, classe e fortuna è riuscito in un modo o nell’altro a superare Conz. Pareggio sicuramente meritato per la maniera in cui il Lugano è riuscito a mettere in difficoltà la truppa di Sprunger nel suo incedere ed a impedirgli di manovrare con velocità e fluidità.

Ma se la fase difensiva ancora una volta ha dato prova di grande solidità, dall’altra parte le manovre offensive bianconere sono rimaste piuttosto singhiozzanti e legate. Proprio su un attacco avvolgente ma poco diretto, in una situazione piuttosto particolare: Schilt ha perso il casco nel terzo difensivo in un contrasto, e dovendo uscire dal ghiaccio ha operato un cambio al limite estremo – eufemismo – del consentito, consentendo ad Abplanalp di trovarsi in mezzo alla pista e tagliare fuori la difesa bianconera grazie a un passaggio di Bykov, e successivamente di battere a tu per tu Merzlikins.

Un episodio che avrebbe potuto cambiare le sorti del match, se non fosse che la fiducia e la maturità conseguite dal Lugano negli ultimi periodi gli hanno permesso di continuare quello che avevano fatto sin lì. E poco importa se a portare di nuovo il risultato in pari e patta sia stata un’azione personale – peraltro bellissima per tecnica e furbizia – di Ulmer, perché questa rete ha definitivamente dato quel qualcosa in più al Lugano. La rete del sorpasso di Kienzle caduta di lì a poco è stata una diretta conseguenza di un crescendo di ordine e di pericolosità, arrivando a disputare da quel momento via una partita praticamente perfetta dal lato difensivo e della gestione del risultato.

Lugano_Friborgo_18

Cambiamento, quest’ultimo, “epocale”, essendo stato il tallone d’Achille per diverse stagioni, e segno che la mentalità ha fatto decisi passi avanti. Il terzo periodo è stato la conferma di tutto ciò, e basti sapere che dal 40’ fino alla scellerata penalità da 5 minuti “guadagnata” da Helbling al 54’35”, il Friborgo, costretto ad inseguire, ha tirato in porta solamente due volte (!) riprovandoci poi in altre due riprese nei secondi finali, quando Walsky aveva già messo i titoli di coda al match sfruttando quel lungo power play.

Un Lugano che ha fatto – in crescendo – della difesa e della concentrazione le sue armi migliori, usate con coraggio e la convinzione nei propri mezzi. La soluzione dei quattro attaccanti stranieri ha superato una difficilissima prova, e un Metropolit in forma come questo delle ultime uscite offre a Fischer una soluzione per potenziare un ulteriore linea da leccarsi i baffi. E finché in difesa Ulmer, Schlumpf e Hirschi continueranno a proporre tale alta qualità, si possono dormire sonni tranquilli.

L’austriaco in particolare sta vivendo un gran periodo, e ha fatto un salto di qualità enorme, che gli permette di essere efficiente in difesa quanto decisivo in attacco, ad immagine della rete del 2-2. Metropolit a parte, non è stata una gran serata per gli attaccanti, che hanno faticato a trovare vie lisce per la porta di Conz, ma finché l’apporto offensivo dei difensori sarà tale, di problemi ve ne saranno ben pochi, in attesa che Pettersson trovi la forma ideale e Micflikier torni sui suoi livelli.

Lugano_Friborgo_28

Si è mosso bene anche Maurer, di cui abbiamo già saggiato le doti di “bodyguard” ma ce sa anche lavorare con ordine e forza fisica. Merzlikins ha sulla coscienza il primo gol del Friborgo, ma poi si è riscattato compiendo interventi sicuri ed importanti, anche se ben protetto dalla difesa. Una grande prova difensiva da parte del Lugano, che ha saputo trarre il meglio dal periodo centrale, dove ha trovato l’equilibrio e la personalità giusta per far sua la partita e gestirla tatticamente alla perfezione nel terzo finale, pur se con un “aiuto” da parte di Helbling.

La classifica ne giova, il morale pure, e niente di meglio ora che fare punti contro delle avversarie dirette per cominciare ad aggrapparsi alle posizioni più comode.

Click to comment

Altri articoli in Lugano