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Lugano

Il Lugano cresce e si plasma, vittoria convincente per 7-3

I bianconeri mostrano più brillantezza e possono condurre il ritmo contro un Barys Nur-Sultan più provato. Esordio con un gol e due assist per Spooner

Il Lugano cresce e si plasma, vittoria convincente per 7-3

LUGANO – BARYS NUR SULTAN

7-3

(3-0, 4-2, 0-1)

Reti: 2’57 Romanenghi (Vauclair) 1-0, 3’23 Suri (Lajunen) 2-0, 9’31 Lammer (Bürgler, Spooner) 3-0, 20’16 Lajunen (Suri) 4-0, 24’11 Sagadeyev (Yevdokimov, Semyonov) 4-1, 24’40 Spooner 5-1, 27’54 Bürgler (Spooner, Loeffel) 6-1, 29’03 Sannitz (Suri) 7-1, 29’17 Shestakov (Shalapov, Polokhov) 7-2, 40’50 Tangradi (Mikhailis) 7-3

Note: Corner Arena, 3’077 spettatori. Arbitri Stricker, Urban; Cattaneo, Ambrosetti
Penalità: Lugano 3×2′, Barys 8×2′ + 1×10′

LUGANO – Meno di un mese all’inizio della nuova stagione e il preseason delle varie squadre deve entrare nella fase in cui si oliano i sistemi principali. Il Lugano, dopo le amichevoli contro i Ticino Rockets e il Rapperwil, ha affrontato i kazaki del Barys Nur-Sultan, uscendone vincitore per 7-3.

I mugugni dei tifosi dopo la pesante sconfitta contro i Lakers hanno lasciato spazio a sorrisi ed applausi, ma ciò che conta è guardare dentro la prestazione della squadra aldilà di tabellino e punteggio finale.

Con le gambe decisamente più brillanti rispetto a una decina di giorni fa, nel pieno del periodo di potenziamento, i bianconeri hanno mostrato per la prima volta in questa preparazione il ritmo necessario a sostenere una partita che diventi quindi attendibile. Semmai sul fronte del Barys qualcuno era piuttosto in affanno visto il tour de force che la squadra kazaka sta sostenendo nel periodo di preparazione in Svizzera.

Aldilà di questo il Lugano mostra segni della famosa metamorfosi attuata da Sami Kapanen, c’è volontà di giocare di squadra, di fare girare il disco e di spostarsi in velocità e, se qualcosa ancora logicamente non va come deve andare, altri punti a favore dei bianconeri stanno sicuramente nella sicurezza con cui alcuni giocatori sono sul ghiaccio.

A mostrare i più grandi progressi è stato Timo Haussener, brillante fisicamente e sicuro nelle sue mosse, così come Jecker, non a caso due giocatori in cerca di grande riscatto dopo la stagione scorsa passata ai margini.

Senza Linus Klasen (ammalato) e l’acciaccato Luca Fazzini, Kapanen ha già messo un segno distintivo nel mettere in pista la squadra, quelle coppie di attaccanti che non ha ancora separato cercando di volta in volta il terzo più adatto da affiancare, una prerogativa che era già di Patrick Fischer a suo tempo.

Ovviamente però gli occhi erano tutti per l’esordiente di serata, quel Ryan Spooner tanto atteso, il quale dopo un primo periodo di ambientamento ha cominciato ad esibire movimenti da giocatore di categoria superiore, accelerazioni brucianti, assist al bacio e ha pure trovato la soddisfazione del gol all’esordio con la nuova maglia.

Il canadese dovrò inserirsi negli schemi e nello stile sulle piste grandi gradatamente, ma anche nel suo primo match amichevole ha dato l’impressione di poter pensare sempre con anticipo sul da farsi e di avere un pattinaggio ben superiore alla media.

Ottimi spunti sul fronte offensivo anche da Lammer, ancora in rete e sempre più connesso alla squadra, ma il sistema d’attacco che oggi è in crescita ma ancora gradatamente sembra poter esaltare diversi interpreti e la manovra collettiva e non solo attendere che i più talentuosi escano con le loro soluzioni.

Buoni i segnali anche dalle uscite dal terzo difensivo e in copertura, con alcuni interpreti però non ancora a loro agio, su tutti un Chorney apparso insicuro e impreciso, sulla falsa riga degli errori in cui cadeva spesso la scorsa stagione.

Non ha mostrato molta sicurezza nemmeno Zurkirchen, battuto altre tre volte nel famoso “five-hole” che lo aveva tradito anche contro il Rapperswil. Nel complesso il portiere ex Losanna non ha giocato una brutta partita, sui movimenti e nelle mischie è apparso in buon controllo, ma quel tipo di tiro è sembrato essere un brutto punto debole su cui lavorare.

In generale il Lugano ha mostrato i progressi che ci si attendeva a questo punto del preseason, la mano di Sami Kapanen sta plasmando la squadra e come il coach finnico aveva anticipato i vari esperimenti andranno avanti, soprattutto nelle situazioni speciali, andate un po’ a singhiozzo.

Ora arriva il periodo più fitto delle partite di preparazione, al 13 settembre bisognerà arrivare ben oliati.


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