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Lugano

Il Lugano crea troppo poco e viene sconfitto a Zugo in gara 1

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ZUGO – La tanto attesa fase topica della stagione è infine cominciata, e il Lugano ha subito trovato la sconfitta in quel di Zugo. La partita è stata solo in parte da play off, con vari sprazzi di bel gioco, ritmo e intensità, soprattutto nella prima metà del match, alternati a fasi di “dormia” e di attesa di entrambe le squadre, timorose di fare quell’errore di troppo che in questi periodi costerebbe carissimo.

Sceso in pista con più o meno gli stessi effettivi delle ultime esibizioni, con l’aggiunta di Pivron, il Lugano ha impostato la gara sulla difensiva, con marcature a uomo quasi calcistiche sugli spauracchi zugani Omark e Martschini. E la tenuta difensiva ha avuto parziale successo, concedendo due sole reti ai padroni di casa, ma abbassando sensibilmente il baricentro offensivo bianconero, che ha creato sì molto gioco nel terzo dello Zugo, ma che ha sostanzialmente avuto poche occasioni clamorose, prontamente rintuzzate da Markkanen.

DSC_7375(© A. Branca)

Come detto l’incontro ha avuto fasi alterne, con un primo tempo aperto e veloce, prima che Shedden e Huras mettessero alcuni paletti ai propri uomini, trasformando la contesa in una gara molto tattica e fisica.

E a giovarne è stato lo Zugo, molto bravo a creare le sue occasioni, e a tenere lontani gli attaccanti luganesi dallo slot. Attaccanti che hanno fatto parecchia pressione sul terzo di casa, ma che hanno faticato a mettere e a mantenere uomini nello slot, tirando molto su Markkanen ma mancando di arrivare per primi sulla deviazione o sui rebound concessi dal portiere finlandese. E il power play, arma fondamentale negli scontri a eliminazione diretta, ha funzionato ancora molto male, faticando con entrambi i quintetti a stabilizzarsi nel terzo offensivo, e qui si dovrà lavorare veramente in fretta.

DSC_0969(© A. Branca)

Il terzo tempo ha visto il Lugano dominare il match, aiutato da uno Zugo che si è limitato a chiudere gli spazi e ripartire in rari contropiedi, ma a parte le clamorose occasioni capitate a Hirschi e Domenichelli, non è mai riuscito a pungere con regolarità il cerbero di casa. Inutile poi il forcing finale, spezzato da una penalità comminata a Fazzini a tre minuti dal termine confermando il risultato tutto sommato giusto sia per la vittoria dello Zugo, più bravo a sfruttare le occasioni, sia per la sola rete di scarto, vista la buona prova difensiva bianconera e per il fatto che Metropolit e compagni hanno sempre tenuto sulle spine lo Zugo.

Tra i migliori in casa bianconera dei difensori, ossia Hirschi, Morant e Vauclair. I tre citati in particolare hanno disputato una grande partita contro Omark e compagni, mettendola sul fisico al punto giusto ma rispondendo presenti anche in fase di rilancio. Dietro di loro un Flückiger semplicemente perfetto, incolpevole sulle reti ma autore di due parate su Omark e Holden che valgono quanto delle reti, che però non sono state compensate dagli attaccanti.

Metropolit in avanti fatica a trovare quegli spazi che gli permettono di servire i suoi compagni – quanto manca Rüfenacht… – anche se alla fine lui e Domenichelli sono stati gli attaccanti più attivi.

Si riparte dalla Resega martedì, con la consapevolezza di avere ampiamente i mezzi per battere lo Zugo, a patto però che certi meccanismi, stavolta tutti offensivi, vengano rimessi in sesto – non solo per quel che riguarda il power play – e chissà che Huras non apporti qualche sostanziale cambiamento alla (R)osa…

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