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Lugano

Il Lugano ci prende gusto e scalza anche le aquile

Nello scontro diretto i bianconeri devono lottare ma superano in classifica Omark e compagni. Per la squadra di Pelletier è la quarta vittoria consecutiva

© Photobrusca & Luckyvideo

Il Lugano ci prende gusto e scalza anche le aquile

LUGANO – GINEVRA

2-0

(0-0, 1-0, 1-0)

Reti: 32’40 Fazzini (Kurashev, Herburger) 1-0, 59’34 Bürgler 2-0

Note: Corner Arena, 30 spettatori. Arbitri Salonen, Fluri; Fuchs, Wolf
Penalità: Lugano 0×2′, Ginevra 0×2′

Assenti: Sandro Zurkirchen (infortunato), Timo HaussenerEliot Antonietti (Rockets), Dominic LammerMatteo Romanenghi (sovrannumero)

LUGANO – E fanno quattro vittorie in fila, cinque nelle ultime sei, per non parlare del terzo shutout in nove partite di Niklas Schlegel. Insomma il Lugano sta prendendo velocità, lo fa puntando sui suoi argomenti vincenti e con una squadra in trasformazione dimostra di saper far fronte anche ai cambiamenti della rosa e del lineup, spostando i propri equilibri in favore di un gruppo compatto e solido.

Contro il Ginevra però il Lugano ha dovuto anche cambiare le sue sembianze, soprattutto nel terzo periodo e in alcuni frangenti del secondo tempo, quando il Servette ha fatto girare il disco in velocità forte di un top six dall’alto tasso tecnico, lasciando però più di un sassolino per strada in fase difensiva.

© Photobrusca & Luckyvideo

Si sono viste all’opera due squadre che amano giocare e portare il disco e ne è nata una partita giocata spesso a viso aperto, votata all’offensiva e al provocare l’errore prima dell’avversario. Il Lugano lo aveva già mostrato una volta di avere più difficoltà nel giocare contro squadre di contenimento e di forecheck, e di fronte a un Ginevra che ha lasciato pure lui spazi per manovrare il disco ha saputo portare pericoli su Descloux con più regolarità e azioni più profonde.

Dopo un primo tempi abbastanza equilibrato, la partita è cominciata a girare a fasi più alterne, con i due top six a scambiarsi le offese e due reparti difensivi molto impegnati e a volte fuori posizione o “inchiodati” sul ghiaccio, lasciando molto lavoro anche ai due portieri.

Da una parte Schlegel ha saputo rintuzzare tutti i tentativi del Ginevra, la maggior capitati sulle invenzioni di Linus Omark e con il topscorer del campionato sul ghiaccio qualcosa, era intuibile, sarebbe potuta capitare ad ogni cambio.

© Photobrusca & Luckyvideo

Su questo, con i suoi giocatori migliori, il Lugano non è stato molto da meno, Arcobello è stato la solita fonte inesauribile di cervello e qualità, ma anche il secondo blocco ha saputo portare diversi argomenti, con Kurashev e Fazzini game winner di una partita sempre incerta e molto intensa.

Sul piano difensivo i bianconeri hanno concesso di più a livello di tiri rispetto al solito, quando la squadra di Serge Pelletier si era sempre dimostrata la più impermeabile ai tentativi avversari, stavolta la truppa di Emond ha trovato varie volte la via per arrivare nello slot basso con incursioni pericolose, ma gli è mancata la maggior qualità nelle conclusioni, differenza invece messa sul piatto dallo stesso Fazzini.

© Photobrusca & Luckyvideo

Nel terzo tempo poi il Lugano si è riscoperto “vecchia maniera”, capace quindi di soffrire, forse perché chiusosi fin troppo verso il proprio slot, ma lo sforzo fatto da Wellinger e compagni nel proteggere la zona più calda si è rivelata efficace, mostrando quel Lugano che non si vedeva da tempo.

Non è assolutamente una colpa quella di doversi sporcare le mani, ma tra un segnale che le cose vanno sempre regolate a seconda del periodo e l’altro, salta pure fuori che i bianconeri possono anche aver successo soffrendo. E per una squadra che è sempre stata descritta come votata all’attacco, fare della difesa il proprio punto di forza non è proprio cosa da poco.


IL PROTAGONISTA

Niklas Schlegel: Il portiere bianconero ha sfoderato la sua ennesima prestazione di alto livello, trovando il terzo shutout in nove partite in questo autunno. Imbattibile dalla corta distanza e sulle deviazioni improvvise, il numero 34 ha tirato fuori alcune parate d’istinto eccellenti, facendosi ben proteggere dai suoi difensori a ranghi schierati, un po’ meno sulle azioni in velocità.

Schlegel sembra sempre avere la situazione sotto controllo, non perde mai di vista il disco e compie sempre gli interventi più sicuri possibili, dando alla sua difesa un senso di sicurezza non indifferente.


HIGHLIGHTS

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