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Lugano

Il Berna è intrattabile in Gara 3, Lugano battuto dagli orsi 4-1

BERNA – LUGANO

4-1

(2-0, 1-1, 1-0)

Reti: 1’42 Blum (Moser, Plüss) 1-0, 19’34 Ebbett (Untersander) 2-0, 33’44 Rüfenacht (Arcobello) 3-0, 36’33 Bertaggia (Zackrisson) 3-1, 51’50 Rüfenacht (Jobin, Arcobello) 4-1

Note: PostFinance Arena, 17’031 spettatori. Arbitri Massy, Stricker; Borga, Fluri
Penalità: Berna 3×2′ + 1×5′ + 1xpp (Scherwey), Lugano 11×2′ + 1×10′ (Lapierre)

BERNA – È finita come è iniziata, con il Lugano impegnato ad occupare la panchina dei penalizzati, e questi non sono certo bei segnali. Non sono bei segnali quando ancor prima dell’ingaggio di apertura Lapierre cerca di innervosire il proprio avversario nel cerchio centrale, facendo capire sin da subito che i nervi dei bianconeri erano già più tesi del dovuto. Quel nervosismo il Lugano lo ha pagato a carissimo prezzo fin dall’inizio, subendo il primo gol sul primo power play, fischiato al primo cambio del match.

Il tempo per raddrizzare la baracca la squadra di Ireland lo avrebbe avuto tutto a dire la verità, a partire da quei lunghi 5 minuti di superiorità numerica concessi per l’ennesimo intervento da incosciente di Scherwey, stavolta sul malcapitato Ulmer, il quale ha dovuto gettare la spugna dopo quel pericolosissimo check.

(PPR/Peter Klaunzer)

Ben 5 minuti però in cui i Klasen e compagni  non hanno cavato un ragno dal buco, trovando grosse difficoltà di manovra e pochi spazi per il tiro, e anche nei seguenti 2′ rimediati dal Berna (per un totale di ben 7′ di power play) la pericolosità degli ospiti è stata praticamente radente lo zero.

Di tutt’altra pasta il power play degli orsi, a segno nella prima occasione e anche nella seconda, ancor prima della pausa, con un Merzlikins insicuro e impreciso sul tiro di Ebbett come lo era stato su quello precedente di Blum.

Insomma tutto quello che poteva andare storto al Lugano in quei frangenti lo stava facendo, i bianconeri non sono stati in grado di reagire alla spinta iniziale, e pur subendo un paio di chiamate arbitrali a dir poco dubbie, Sannitz e compagni hanno continuato a mettersi in difficoltà da soli con penalità alquanto evitabili.

Questo, in fondo, è stato il leit motiv della serata, con il Lugano incapace di rispondere all’urto bernese se non parzialmente in un secondo periodo inizialmente più equilibrato, nel quale Klasen, Gardner e Hofmann hanno trovato alcune ottime occasioni per riportare sotto i bianconeri.

(PPR/Peter Klaunzer)

Solo Bertaggia in shorthand ha potuto ridare qualche speranza in più ai suoi, non prima però che Rüfenacht mettesse fine alla partita di Merzlikins con il 3-0 di nuovo (neanche a dirlo) in power play.

Ireland ha provato quindi a dare la scossa ai suoi con l’inserimento di Manzato, ma anche questa mossa non ha dato i frutti sperati, grazie all’ottima gestione del match da parte del Berna. Una gestione tranquilla che è stata l’opposto di quella del Lugano, che col passare dei minuti ha di nuovo perso i nervi, prendendo troppe penalità sintomo di eccessiva frustrazione nei confronti della superiorità del Berna.

Un segnale, questo, che è più preoccupante della sconfitta, se oltre a perdere la concentrazione di gioco il Lugano perde anche i nervi, allora c’è da poco da star tranquilli.

fattore2

IL BERNA HA FATTO IL BERNA: Stavolta poco da dire sui famosi dettagli e le piccole cose da fare bene, il Lugano Gara 3 l’ha persa sul piano del gioco, del fisico e dei nervi, concedendosi al Berna in tutto e per tutto.

Sin dai primi minuti i padroni di casa hanno attuato il loro game plan mettendo in crisi il Lugano, orfano poi anche di Ulmer, il quale non ha più saputo star dietro al treno bernese.

Il Lugano deve sempre dare il 100% per sperare di far fuori il Berna, se si arriva a metà regime come i bianconeri sabato sera le speranze rasentano il nulla.

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