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I top e flop degli ultimi turni di campionato secondo HSHS

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra mercoledì e sabato.


I TOP DI HSHS

top

Sandro Zurkirchen (Ambrì Piotta): ottimo inizio di stagione per “Zuri”. Venerdì sera tiene in partita i biancoblù nel primo tempo, quando gli orsi spingono parecchio, e porta poi alla vittoria i suoi abbassando la saracinesca durante i rigori. Sabato subentra a Flükiger verso la fine del secondo tempo dimostrandosi molto più in forma. È già una certezza!

Stefan Ulmer (Lugano): Dopo due partite si ritrova con 3 assist e un +3. Vien da dire che ha ricominciato come aveva finito, ossia distribuendo spunti offensivi, tanto movimento e mantenendo nel contempo una grande ermeticità difensiva. Guardando il rendimento scopriamo che il Lugano ha il suo straniero difensivo.

Patrick Geering (ZSC Lions): Pare proprio possa continuare la crescita del 24enne difensore, uno dei più completi della sua generazione ma fino al passato recente ancora un po’ in ombra. Lavora bene a livello difensivo nonostante un fisico non eccelso, ma si permette pure di andare a segno con disinvoltura.

Chris Baltisberger (ZSC Lions): fresco di rinnovo fino al 2017, il giovane zurighese non ci ha messo molto a dimostrare di che pasta è fatto. Due reti e tre assist lo issano in testa alla classifica marcatori in compagnia dei suoi compagni di linea molto più blasonati Wick e Cunti, scusate se è poco!

Martin Plüss (Berna): eccezionale vederlo giocare, sempre molto veloce e preciso. A 37 anni dimostra di avere ancora tanto da dare ai bernesi.

Fredrik Pettersson (Lugano): Ha preso per mano questo Lugano, con carisma, classe e la grinta che lo contraddistingue. Già decisivo nei primi due incontri della stagione, e quando Klasen sarà ancora meglio integrato per le difese ci sarà ben poco da ridere. Un condottiero come a Lugano non si vedevano dai tempi di Bozon.


I FLOP DI HSHS

flop

Martin Gerber (Kloten): pessimo inizio di stagione per “Tinu” e per tutta la sua squadra. Kloten Flyers battuti in casa contro il Servette venerdì e a Losanna sabato, con Gerber che non ha certo dato prova di stabilità e sicurezza, avendo sulla coscienza qualche rete di troppo delle sette incassate dai suoi. Da rivedere.

Adrian Trunz (Ambrì Piotta): in grande difficoltà venerdì, leggermente meglio sabato, ma sempre molto arruffone e pasticcione nel suo gioco. Peccato per un difensore che avrebbe i mezzi per fare di più. Probabilmente riceverà ancora qualche chance, ma attenzione che Zgraggen scalpita. Deve cambiare marcia.

Anthony Huguenin (Friborgo): intendiamoci, si potrebbe bocciare quasi interamente la difesa friborghese vista l’umiliazione subita a Davos sabato sera. Certo è che il -4 con cui Huguenin termina il primo doppio turno è di quelli pesanti, a sottolineare quale potrebbe essere il punto debole di questo Gotteron (già undici reti incassate).

Alexandre Giroux (Ambrì Piotta): è vero, ha portato alla vittoria i leventinesi venerdi (assieme a Pestoni e Zurkirchen) segnando un rigore, ma in generale è stato un weekend abbastanza opaco. Giroux serve se lo si riesce a mettere in condizione di far male, altrimenti è quasi come non averlo. In particolare il powerplay sembra essere troppo “Giroux-centrico” e quindi molto prevedibile. Pure gli avversari se ne sono accorti, occorre cambiare qualcosa. Il numero 10 era inoltre in pista in occasione di 5 delle 7 reti subite dell’Ambrì a 5 contro 5.

Tim Traber (Ginevra): Che non fosse un giocatore tecnico (eufemismo) lo si sapeva, che fosse molto duro (eufemismo, parte 2) pure. Passi il gioco duro nell’hockey, ma il giovane svizzero-canadese si fa notare soprattutto per interventi pericolosi e intempestive provocazioni. Visto lo scarso minutaggio anche McSorley se n’è accorto. Ed è tutto dire.

Bud Holloway (Berna): Teniamo conto del fattore ambientamento, anche perché arriva in una squadra in ricostruzione con un tecnico praticamente nuovo all’Europa e con la grande pressione di una piazza esigente e scottata. Fatto sta che uno dei “bomber” più prolifici del continente si ritrova con le polveri ancora bagnate, visto il solo assist conteggiato. Boucher spera che sia solo questione di tempo.

Laureato in Scienze Politiche all'università degli studi di Pavia con lavoro di tesi sul diritto costituzionale svizzero.

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