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I Rockets vogliono consolidare la propria realtà, con qualche ambizione in più

Il club rivierasco si è presentato in vista della stagione 2017/18 con alcuni cambiamenti e, senza dimenticare lo scopo formativo, a Biasca si vuole alzare l’asticella degli obiettivi

BIASCA – “Questo club è una realtà già consolidata che rappresenta tutta la regione”. Ha esordito così il sindaco di Biasca, Loris Galbusera, nell’aprire la conferenza stampa di inizio stagione dell’HC Biasca Ticino Rockets, tenutasi nella Casa Cavalier Pellanda, edificio storico del borgo.

E proprio perché i Rockets rappresentano tutta una regione che hanno bisogno del sostegno, finanziario e in termini di pubblico, da parte di tutti, e Galbusera ha assicurato che da parte dei comuni coinvolti “vi sarà sempre il massimo sforzo possibile”, nonostante la società abbia dimostrato di saper camminare in gran parte con le proprie gambe.

Proprio l’aspetto dell’autonomia è stato sottolineato in maniera particolare da parte del presidente del sodalizio rossoblù Davide Mottis, il quale ha ribadito che il primo anno di esistenza dei Rockets ha portato molte certezze e belle speranze per il futuro.

“In realtà, un anno fa c’erano diversi timori – ha affermato Mottislegati soprattutto alla competitività di una squadra senza stranieri e di esordienti in LNB, alla capacità di trovare sostegno finanziario e sulla risposta del pubblico”.

Molti di questi aspetti hanno avuto riscontri positivi, come la tenuta e il recupero della squadra dopo l’iniziale difficoltà in una realtà più difficile e l’essere riusciti a chiudere quasi in pareggio i conti, con l’unico cruccio legato all’affluenza del pubblico. Un dato questo che viene rappresentato dalle cifre crude, che parlano di una media di 420 spettatori a partita, dei quali 196 dotati di una tessera stagionale.

La risposta più negativa del previsto da parte dei tifosi, in una realtà cantonale di fatto divisa soprattutto tra Ambrì Piotta e Lugano, ha portato nelle casse 100’000 franchi in meno del previsto, i quali vanno ad aggiungersi ai 79’000 spesi per le migliorie apportate alla Raiffeisen BiascArena.

Gli obiettivi in questo senso sono chiari, come osservato da Sascha Schlub, ossia aumentare il numero di tesserati – con una considerevole diminuzione dei prezzi, va detto – cercare il sostegno popolare in tutto il cantone e riuscire a migliorarsi in ogni settore del club.

Schlub ha chiesto anche l’aiuto da parte dei media, in modo da “portare la realtà dei Rockets il più vicino possibile al pubblico”. In questo senso però le migliorie, dopo un primo anno “sperimentale”, saranno portate anche al settore della comunicazione, con un uso migliore e più mirato dei social network in particolare.

Aprendo il lungo capitolo sul settore sportivo, l’head coach Jan Cadieux si è detto soddisfatto della preparazione svolta dalla squadra e del suo allestimento, evidenziando quale obiettivo prnicipale quello di vedere sempre più giocatori passare ai club di LN o a quelli di punta della Swiss League.

Sugli obiettivi stagionali Cadieux ha puntato il mirino su un miglioramento della posizione in classifica e sul raggiungimento degli 1/8 di Coppa Svizzera, “traguardi possibili solo con una continua crescita e il consolidamento del gruppo”.

Espressosi a proposito del coach, il direttore sportivo biancoblù Paolo Duca ha ribadito la bontà della scelta di Cadieux, “un coach giovane, grintoso e molto ambizioso, le qualità che meglio rappresentano i Rockets”. Rockets che per Duca rappresentano ormai un progetto pienamente riuscito come dimostrato dai numerosi giovani che hanno fatto il salto verso le prime squadre.

Dello stesso avviso anche Roland Habisreutinger che, in rappresentanza del Lugano, ha messo l’accento sui 6 giocatori provenienti dai Rockets in pista nel derby della Resega (con inoltre Stucki e Riva indisponibili), “un fatto questo forse inimmaginabile solo 365 giorni fa”.

Il direttore sportivo bianconero ha anche sottolineato il fatto come la maggior parte delle sconfitte subite nella prima stagione di LNB non siano arrivate per enormi differenze con le altre squadre, ma soprattutto per mano degli stranieri presenti tra gli avversari, stranieri che continueranno a non essere schierati tra i biaschesi.

Chiusura della conferenza affidata al presidente dei GDT Bellinzona Giovanni Tonelli, il quale ha lanciato un suo particolare auspicio, “che i Rockets un giorno vengano invidiati dal resto della Svizzera quale club formatore tanto quanto è invidiato oltre Gottardo il derby tra Ambrì Piotta e Lugano”. Ambizioni forti ma nemmeno così impensabili.

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