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Ambrì Piotta

I rigori premiano l’Ambrì dopo una partita da mani nei capelli

AMBRÌ – LANGNAU

3-2

(1-1, 1-1, 0-0; 1-0)

Reti: 9’03 Stettler (Haas) 0-1, 17’32 Guggisberg (Emmerton) 1-1, 37’13 Berger (Wyss) 1-2, 38’15 Guggisberg (Monnet) 2-2

Rigori: Pesonen, Chiriaev, D’Agostini, Guggisberg

Note: Valascia, 5’371 spettatori. Arbitri Müller, Wiegand; Bürgi, Wüst
Penalità: Ambrì 3×2′, Langnau 4×2′

AMBRÌ – “Mai criticare una vittoria”, si dice, ma quanto visto sabato sera dalla Valascia è stato oggettivamente da mani nei capelli. Dopo la bella prestazione di Kloten, praticamente nulla è funzionato a dovere contro il Langnau, ed il risultato è stato un match dall’inizio alla fine di bassissimo livello ed in cui i pochi acuti a livello di gioco li hanno saputi regalare i tigrotti.

Certo, non che contro l’ultima della classe ci si aspettasse chissà che sfida dal punto di vista tecnico, ma dopo una fase di adattamento sarebbe dovuto essere l’Ambrì a prendere in mano il pallino del gioco, cosa che invece non è mai successa. Per i primi due periodi le squadre si sono sostanzialmente annullate nel caos più totale – anche se “ai punti” il Langnau era messo meglio – mentre una maggiore linearità la si è vista nel terzo periodo, dominato in lungo e in largo dai Tigers.

Con tutte le linee confermate rispetto alla sfida di Kloten, Collenberg girato ai Rockets e con Bastl al debutto stagionale occupando il posto dell’infortunato Lauper, i leventinesi hanno mostrato delle buone cose praticamente solo durante l’overtime, unica vera fase in cui hanno avuto legittimamente delle occasioni migliori rispetto ai bernesi. In quella fase Emmerton è andato ad un nulla dal gol della vittoria in due occasioni, ma Punnenovs in qualche modo se l’è cavata.

Con tanti potenziali protagonisti che ancora faticano ad ingranare, fortunatamente questo Ambrì può contare su un Peter Guggisberg in forma strepitosa, e capace di essere il miglior biancoblù in pista per la terza sfida consecutiva. Dopo aver deciso il match con il Davos e fornito tre assist a Kloten, l’attaccante ha ottenuto una doppietta e segnato il rigore decisivo, strappando anche i primi segni di affetto da parte dei tifosi.

I biancoblù hanno comunque passato il match ad inseguire il Langnau, in alcuni frangenti nel gioco – in maniera netta nel terzo tempo – e in due circostanze nel punteggio, vista la rete d’apertura di Stettler ed il raddoppio di Pascal Berger.

Sfortunato protagonista in entrambe le occasioni è stato Sven Berger, sulla prima rete proprio davanti a Zurkirchen ad impedirgli di vedere il puck, mentre in occasione del 2-1 l’ex Rapperswil ha perso malamente il disco, favorendo la rete avversaria. Certo, a rendergli difficoltoso il compito c’era proprio un arbitro sul suo percorso, ma Kossmann non deve aver particolarmente apprezzato quell’episodio, visto che nel terzo tempo Berger non si è praticamente più visto.

L’unica rete di pregevole fattura del match rimane comunque quella del momentaneo 1-1, mentre tutte le altre sono nate da situazioni caotiche, ed anche il secondo pareggio biancoblù non ha fatto eccezione. Un’uscita disattenta di Punnenovs ha infatti regalato il disco a Monnet, che non ci ha pensato due volte a servirlo a Guggisberg per un 2-2 impossibile da sbagliare.

“Impossibile da sbagliare” dovevano però essere anche quei tre powerplay praticamente consecutivi di cui ha potuto usufruire l’Ambrì nel periodo centrale, così come quello a 4-contro-3 avuto a disposizione nell’overtime. Gli special teams si sono però confermati disastrosi e, dopo un boxplay che ha fatto acqua a Kloten, il gioco con l’uomo in più mostrato alla Valascia ha portato all’esasperazione i 5’300 presenti.

In alcuni frangenti gli uomini di Kossmann sono anche riusciti a far girare bene il disco, ma hanno la tendenza ad avere difficoltà a smarcare un uomo per il tiro. Il possesso c’è, ma il tutto dovrebbe essere in funzione di riuscire a costruire un’occasione che praticamente non arriva mai.

Non ha aiutato in questo senso un Mäenpää in grande difficoltà, attualmente il difensore più produttivo del campionato con otto punti in nove match, ma oggettivamente mai realmente convincente. Come molti dei suoi compagni, anche il finlandese sabato sera non ne ha azzeccata una e si va ad aggiungere alle varie individualità da cui ci si attende di più. In questo senso potrebbe essere arrivato il momento di valorizzare maggiormente D’Agostini, che in linea con Kamber e Berthon dà sempre l’impressione di essere messo un po’ a lato della manovra.

Fortunatamente Guggisberg e Pesonen stanno vivendo un buon momento, ed ai rigori l’Ambrì l’ha spuntata anche stavolta (grazie anche a D’Agostini), portando a casa dei punti che lo scorso anno spesso e volentieri lasciava per strada. Dal punto di vista del gioco si è però tornati alla casella di partenza, il lavoro da fare è tantissimo, a partire dagli special teams.

fattore2
POWERPLAY, QUESTO SCONOSCIUTO: 
Se nella partita di Kloten era stato il boxplay a condannare i biancoblù a lasciare per strada un punto prezioso, nella serata di sabato è toccato al powerplay fare completamente cilecca.

L’Ambrì ha avuto su un piatto d’argento la possibilità di girare a suo favore la contesa nel periodo centrale, quando tre powerplay praticamente consecutivi avrebbero dovuto sfinire il Langnau e produrre almeno un gol.

Nulla di fatto, così come “in bianco” si è andati nell’overtime, quando nemmeno i maggiori spazi conferiti dal 4-contro-3 hanno portato i biancoblù a cambiare registro. È arrivato il momento di cambiare impostazione?

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