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NHL

I Rangers ripartono da zero, il prossimo sarà il primo anno di una lunga ricostruzione

New York ha ufficializzato la “rebuild” con una lettera ai fans già a febbraio. Scambiati tanti giocatori di rilievo come McDonagh, Nash e JT Miller, a Broadway si dovrà avere pazienza e puntare sulle giovani promesse

A partire dal 3 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


RANGERS

La rosa 2018/19

PORTIERI
Henrik Lundqvist, Alexander Giorgiev

DIFENSORI
Kevin Shattenkirk, Marc Staal, Brady Skjei, Brendan Smith, Rob O’Gara, Anthony Deangelo, Fredrik Claesson, Steven Kempfer, Neal Pionk

ATTACCANTI
Mika Zibanejad, Kevin Hayes, Chris Kreider, Mats Zuccarello, Ryan Spooner, Vladislav Namestnikov, Jimmy Vesey, Matt Beleskey, Jesper Fast, Pavel Buchnevich, Cody McLeod, Peter Holland, Lias Andersson, Filip Chytil


I New York Rangers si sono qualificati ai playoff in 10 delle 12 ultime stagioni, giocando tre finali di Conference ed una finalissima per la Stanley Cup, senza però mai riuscire a riportare il trofeo a Manhattan. Con il difficile compito di guardare in faccia alla realtà, i vertici del club hanno indirizzato ai fans una lettera lo scorso mese di febbraio: al Madison Square Garden è tempo di ricostruire.

Pochi giorni dopo sono così stati scambiati il capitano Ryan McDonagh, il difensore Nick Holden e gli attaccanti Rick Nash, J.T. Miller e Michael Grabner, ricevendo in cambio prospect e pick ai prossimi Draft che saranno la base della rebuild delle Blueshirts. Nello stesso periodo è stato chiesto al veterano Henrik Lundqvist se desiderasse il trade per andare a rincorrere le Stanley Cup altrove ma, nonostante lo svedese verosimilmente si ritirerà senza vincere un titolo, il 36enne ha deciso di confermare il suo amore ai Rangers.

Sarà dunque lui la principale voce nello spogliatoio ereditato da David Quinn, nuovo head coach che ha preso il posto del controverso Alain Vigneault. Ex allenatore di Boston University, il 52enne rappresenta una vera ventata di aria fresca a New York, dove vivrà la sua prima esperienza da allenatore NHL.

Nonostante diversi free agent di grosso calibro presenti sul mercato, i Rangers hanno tenuto fede alla loro promessa di rebuild anche nel corso dell’estate, evitando di cadere in un tranello risultato fatale in innumerevoli circostanze nell’ultimo ventennio.

A guidare l’attacco restano così pochi nomi di rilievo, tra cui troviamo sicuramente Mika Zibanejad e Mats Zuccarello, a cui si aggiunge un Chris Kreider ritrovato dopo i seri problemi di salute che la passata stagione ne avevano messo a repentaglio la carriera. A loro si aggiunge il russo Buchnevich, raramente usato nel giusto ruolo da Vigneault e che nella prossima stagione dovrebbe finalmente avere un posto assicurato nella top-six.

Grandi speranze i Rangers le ripongono inoltre nei giovani centri Lias Andersson e Filip Chytil, entrambi scelti al primo turno nel 2017 e che dovrebbero avere un posto assicurato nella rosa iniziale. Ci sono poi altri giovani talenti che potrebbero “sopravvivere” al training camp se sapranno impressionare, su tutti Brett Howden, Ty Ronning, Ville Meskanen e Michael Lindqvist.

Il reparto si completa grazie al rinnovo di tutti RFA che erano in rosa lo scorso anno, ovvero i vari Vladislav Namestnikov, Jimmy Vesey, Ryan Spooner e Kevin Hayes.

In difesa l’uomo di riferimento sarà Kevin Shattenkirk, in pista per tutta la passata stagione con un problema al ginocchio, che dopo 46 partite lo ha costretto ad alzare bandiera bianca e rassegnarsi all’operazione chirurgica che ha chiuso il suo primo anno a New York.

Da lui ci si aspetta molto, così come da Brendan Smith, messo sotto contratto per quattro anni a 17.4 milioni ma completamente imploso ad inizio della passata stagione. Per lui a settembre si tratterà di trovare il rilancio, altrimenti la sua carriera NHL potrebbe essere giunta al capolinea. Il reparto si completa, oltre che con il veterano Marc Staal, con alcuni giovani interessanti come Neal Pionk e Tony Deangelo, mentre giovani ottenuti alla deadline come Ryan Lindgren e Libor Hajek lotteranno per ottenere un posto.

Tra i pali il titolare sarà naturalmente Henrik Lundqvist, che non ha bisogno di presentazioni e che nella passata stagione ha per la prima volta in carriera (!) giocato delle partite con i Rangers già matematicamente esclusi dai playoff.

Alle sue spalle il posto di backup è tutto da conquistare, anche se l’indiziato principale rimane Alexandar Georgiev, che tanto aveva impressionato nel suo debutto NHL lo scorso anno (nove partite, 91.8% di parate).


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